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Infection Free Zone, abbiamo provato il simulatore di apocalisse zombie ambientato nel mondo reale

Infection Free Zone è un survival in salsa non-morti, in cui si tenta di sopravvivere giocando in una qualsiasi città del mondo: potevamo non provarlo?

Infection Free Zone, abbiamo provato il simulatore di apocalisse zombie ambientato nel mondo reale
PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   04/03/2023

Ogni amante di film apocalittici che si rispetti, già da tempo ha programmato in ogni minimo dettaglio l'eventuale piano da attuare nel caso i non-morti decidessero effettivamente, e realmente, di minacciare la sopravvivenza del genere umano. Dove stoccare le scorte alimentari? Quale distributore di benzina scegliere per rifornirsi il prima possibile, il meglio possibile? In che modo sbarrare porte e finestre? Come la mettiamo con i vicini? Si fa fronte comune o ognuno pensa a sé? Quesiti come tanti altri, solo molto più importanti, che qualsiasi essere umano dotato di un minimo di sale in zucca dovrebbe porsi almeno un paio di volte al giorno.

Fortunatamente, per dimostrare empiricamente efficacia ed efficienza delle tattiche da adottare nell'eventualità, giungerà presto in aiuto Infection Free Zone, in tutto e per tutto il perfetto strategico survival ambientato in un pianeta Terra invaso dagli zombie, disponibile tra non molto per PC via Steam. Non è un caso parlare del nostro mondo nella sua totalità, visto che la principale particolarità del gioco, testato tramite demo pubblicata direttamente sul servizio di Valve, consiste proprio nella possibilità di giocare in una qualsiasi città, di un qualsiasi stato, fedelmente riprodotta grazie alla mappatura effettuata tramite OpenStreetMap.

Mai come in nessun altro gioco dedicato agli zombi, insomma, simulazione e realtà si incontrano a metà strada, dandovi empiricamente la possibilità di verificare in prima persona se, raggiunta la città in cui vivete realmente, l'epidemia avrà o meno la meglio su di voi e sul gruppo di sopravvissuti che dovrete guidare.

Noi, per diversi giorni virtuali, ci siamo riusciti e ora vi raccontiamo il nostro provato di Infection Free Zone.

Una costante corsa contro il tempo

Non il modo migliore di visitare Parigi, certo, ma Infection Free Zone vi farà vivere la capitale francese come non potreste mai viverla
Non il modo migliore di visitare Parigi, certo, ma Infection Free Zone vi farà vivere la capitale francese come non potreste mai viverla

Avviata una qualsiasi partita, vi si parerà di fronte una mappa della Terra. Sebbene in questa demo gli scenari disponibili fossero limitati, nella versione finale di Infection Free Zone, promettono gli sviluppatori, potrete letteralmente puntare l'indicatore su un qualsiasi centro abitato, per iniziare l'avventura nel quartiere che più preferite.

Nei panni del leader dello sparuto gruppo di sopravvissuti con cui vi troverete inizialmente a collaborare, l'obiettivo è banalmente quello di resistere alle orde di zombie che minacciano costantemente l'intera banda. Per riuscirci dovrete difendere i confini del campo base, recuperare risorse, addestrare sufficiente forza armata per non soccombere.

C'è ancora da capire quanto quell'any real city dica il vero, ma Infection Free Zone promette sicuramente di avere decine e decine di mappe disponibili
C'è ancora da capire quanto quell'any real city dica il vero, ma Infection Free Zone promette sicuramente di avere decine e decine di mappe disponibili

La visuale dal quale l'azione è ripresa è la classica isometrica della maggior parte degli strategici in tempo reale e saranno le singole giornate virtuali a scandire la progressione delle partite, lasso di tempo che è diviso in due parti ben distinte.

Durante il giorno si ha la possibilità di costruire, esplorare, gestire effettivamente le varie strutture che a mano a mano andranno a comporre il campo base. A seconda del quantitativo di sopravvissuti al vostro soldo, numero che può opportunamente crescere accogliendone altri incontrati in giro per la mappa o sopraggiunti autonomamente da altre zone, potrete scegliere quanti indirizzarne al completamento di uno specifico compito, piuttosto che ad un altro.

Ci vuole più di qualche giorno virtuale prima di riuscire a erigere delle difese degne di questo nome in Infection Free Zone. Non scoraggiatevi per qualche partita andata male
Ci vuole più di qualche giorno virtuale prima di riuscire a erigere delle difese degne di questo nome in Infection Free Zone. Non scoraggiatevi per qualche partita andata male

Si può raccogliere legna, mattoni e metallo dagli edifici diroccati del circondario. Squadre armate possono razziare risorse nelle case vicine. Sin da subito è consigliabile erigere almeno una torre di guardia e scegliere quale palazzo adibire a mensa e magazzino. Ogni azione, ogni spostamento richiederà un certo quantitativo di tempo, dettaglio che vi costringerà a calcolare bene come e per quanto impegnare i sopravvissuti, prima di farli rientrare alla base. Di notte, infatti, gli zombie escono dai loro nascondigli e dovrete essere pronti ad affrontare le orde che metteranno a dura prova la resistenza delle vostre difese.

Durante questa seconda fase in cui è divisa ogni giornata virtuale, sarete quasi esclusivamente degli spettatori passivi, leader apprensivi, ma sostanzialmente inermi, che non potranno far altro che sperare che i sopravvissuti asserragliati sulle torri di guardia e nei vari edifici che compongono l'insediamento siano sufficientemente armati e ben sparpagliati da riuscire ad abbattere ogni minaccia. Oltre al numero di combattenti disponibili, conta moltissimo la disposizione topografica di ogni struttura sullo scenario. Avere angoli morti, zone in cui i colpi di pistola e mitra non possono raggiungere le orde in avvicinamento è deleterio più di quanto possiate pensare. Nel costruire ed occupare edifici già presenti, bisogna quindi sempre fare valutazioni di questo tipo, consapevoli che più la linea d'orizzonte è libera da ostacoli, prima gli occupanti potranno dedicarsi all'eliminazione degli zombie da distanza di sicurezza.

Il peso delle decisioni

Di notte, nel mondo post apocalittico di Infection Free Zone, tutto si fa più cupo, inquietante e difficile
Di notte, nel mondo post apocalittico di Infection Free Zone, tutto si fa più cupo, inquietante e difficile

A colpire di Infection Free Zone è la sua capacità di tradurre ogni decisione intrapresa dal videogiocatore in una variabile potenzialmente mortale per l'intero gruppo. Le squadre di ricerca, nella peggiore delle ipotesi, non riuscendo a rientrare in tempo al campo base, possono rifugiarsi in un edificio qualsiasi durante la notte. Ciò, tuttavia, si traduce in meno bocche da fuoco disponibili per la difesa del forte. Lasciare che gli zombie invadano la mensa può generare una crisi alimentare difficile da gestire. Trascurare la costruzione di strutture che possano rendere autosufficiente il gruppo di sopravvissuti è un errore madornale da non compiere, visto che prima o poi, per quanto ci si possa espandere nel razziare i dintorni, prima o poi le risorse del vicinato finiscono.

Inoltre, c'è anche un altro fattore a rendere sempre varie ed imprevedibili le partite a Infection Free Zone. Di tanto in tanto, si attiverà qualche evento casuale che necessiterà un vostro intervento. Intrufolatosi in una casa apparentemente disabitata, l'avanscoperta si è imbattuta in un gruppo di persone ed è toccato a noi decidere se attaccarli, tentare un approccio diplomatico o sgattaiolare via come nulla fosse. Dopo diversi giorni di resistenza, ci è capitato di notare del fumo provenire da un edificio posto molti quartieri più in là rispetto al campo base ed è stato compito nostro scegliere se scoprire cosa lo avesse originato o meno.

Giocando nella vostra città, potreste riadattare la vostra vecchia scuola a magazzino o a mensa per il gruppo di sopravvissuti
Giocando nella vostra città, potreste riadattare la vostra vecchia scuola a magazzino o a mensa per il gruppo di sopravvissuti

Anche in questo caso, ogni decisione pesa come un macigno sul proseguo dell'avventura, tanto più considerando che spesso e volentieri, anche con un pizzico di fortuna beninteso, la giusta scelta può ribaltare una partita fino a quel momento destinata a naufragare rovinosamente.

C'è da dire che allo stato attuale, Infection Free Zone fa davvero poco per dimostrarsi accondiscendente verso il giocatore. Non solo il livello di difficoltà è visibilmente tarato verso l'alto, ma la stessa interfaccia non è chiarissima. Complice l'assenza di un tutorial degno di questo nome, per lo meno nella demo da noi testata, inizialmente non è stato semplicissimo capire come distribuire la forza lavoro tra le varie mansioni disponibili, né come gestire mensa e magazzino.

Nonostante l'HUD di Infection Free Zone faccia poco per venire incontro all'utente, una volta che avrete capito il significato di ogni indicatore capirete al volo quanto sarete vicini alla disfatta o meno
Nonostante l'HUD di Infection Free Zone faccia poco per venire incontro all'utente, una volta che avrete capito il significato di ogni indicatore capirete al volo quanto sarete vicini alla disfatta o meno

A livello tecnico, se tutto fila liscio quanto a frame-rate e assenza di bug, in termini prettamente estetici Infection Free Zone si limita al minimo indispensabile preferendo presentare schermate di gioco globalmente comprensibili e prive di inutili fronzoli ed orpelli estetici, scelta che ci sentiamo comunque di premiare, visto che il focus dell'esperienza va ricercato unicamente nelle meccaniche ludiche.

Infection Free Zone ha del potenziale. L'idea di vivere la propria avventura in una qualsiasi città del mondo, compresa quella in cui vive chi gioca, è tremendamente intrigante e potrebbe donare all'esperienza una rigiocabilità davvero notevole. Con l'obiettivo di far sopravvivere più a lungo possibile il gruppo di sopravvissuti che controllerete, ogni scelta intrapresa ha continue ed immediate conseguenze, caratteristica che dona al gioco uno spessore tattico di tutto rispetto. Tra quartieri da razziare, difese da erigere e edifici da (ri)costruire, avrete il vostro bel da fare per impedire che le orde spazzino via il vostro forte nottetempo. Ci sono ancora tante cosa da capire ed analizzare. La demo non permetteva di giocare in una qualsiasi località del mondo, ma solo in quelle contenute in una lista. Molte costruzioni non erano disponibili. L'HUD ci è parsa acerba in alcune parti. Ciononostante, se siete amanti di strategici e avete un certo debole per i post-apocalittici a base di zombie, fareste bene a tenere sott'occhio questo progetto.

CERTEZZE

  • Giocare in ogni città del mondo è una possibilità molto intrigante
  • Spessore strategico già notevole
  • Gli eventi casuali possono mischiare le carte in tavola

DUBBI

  • HUD non sempre chiarissima
  • La possibilità di giocare davvero in ogni parte del mondo è da confermare