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Intel annuncia i nuovi processori Core i9, Core i7 e Core i5 con architettura Alder Lake

Intel ha presentato la serie di processori Alder Lake che combina architettura ibrida e nuovi core per garantire una maggiore potenza e consumi più bilanciati

SPECIALE di Mattia Armani   —   27/10/2021

Intel ha annunciato ufficialmente i processori della dodicesima generazione Alder Lake-S, Intel Core i9-12900K, Intel Core i7-12700K e Intel Core i5-12600K disponibili da oggi in pre-ordine in 6 diversi modelli (con e senza grafica integrata) e in arrivo sul mercato dal 4 novembre con prezzi che partono da 264$ e arrivano a 589$ (li trovate nel dettaglio nelle schede tecniche). Le nuove CPU godono di un netto aumento nel numero dei core e di una cache nuova di zecca, promettendo un salto netto in termini di potenza e capacità complessive. Si avvalgono inoltre delle nuove memorie DDR5 e dell'interfaccia PCIe 5.0, che debuttano proprio con la dodicesima serie di processori Intel, promettendo longevità ed extra molto comodi per professionisti e content creator.

Tra le novità principali della dodicesima generazione di processori Intel troviamo una nuova cache, con latenze che portano benefici netti nei calcoli single thread e nella reattività multitasking, al servizio di due tipologie di core utilizzate in un'architettura ibrida di tipo big.LITTLE. In prima fila ci sono i P-core ad alte prestazioni, già capaci di raggiungere frequenze analoghe a quelle della generazione precedente nonostante l'architettura inedita, mentre dietro le quinte lavorano gli E-core ad alta efficienza che garantiscono un aumento netto della potenza di calcolo in multi-threading, occupando meno spazio dei core standard e mantenendo i consumi contenuti.

Intel Core i9, i7, i5: i nuovi core all'opera

Le schede madri Z690 supportano PCIe 5.0, grazie alle linee della CPU, e DDR5
Le schede madri Z690 supportano PCIe 5.0, grazie alle linee della CPU, e DDR5

Intel ha snocciolato i dati sui primi sei processori Alder Lake-S, in parte già svelati da innumerevoli indiscrezioni e, cosa più importante, dalle informazioni emerse con l'annuncio ufficiale delle schede madri Z690. Il processo produttivo, come previsto, è a 10 nanometri Enhanced Superfin, chiamato Intel 7 secondo la nomenclatura della compagnia, e la lineup di partenza conta tre modelli principali oltre alle rispettive varianti prive di grafica integrata che in tutti i casi è l'Intel UHD 770, basata su architettura Intel Xe e che di fatto è una versione potenziata della iGPU Intel UHD 750.

Con la presentazione ufficiale delle CPU di dodicesima generazione Intel sono emersi nuovi dettagli sull'architettura e sono stati rivelati i primi benchmark, realizzati internamente, del Core i9-12900K, nuovo top di gamma dell'offerta desktop Intel che è stato presentato come miglior processore in assoluto per il gaming e come araldo di una serie in grado di alzare l'asticella delle prestazioni nell'ambito della creazione di contenuti.

L'Intel Core i9-12900K

L'Intel Core i9-12900K conta 24 thread di cui 16 gestiti dagli 8 P-core con Hyper-Threading ed è in grado di toccare 5.2 GHz di frequenza in modalità Turbo Boost Max 3.0. Gli altri 8 sono quelli degli altrettanti E-core ad alta efficienza che si fermano a un massimo di 3.9 GHz ma sono utili per dare una grossa mano nei calcoli multi-threading, senza gravare troppo sui consumi.

Il TDP, ora chiamato Processor Base Power, è sempre di 125 W, ma il consumo massimo in Turbo scende a 241 W a fronte di un aumento delle prestazioni, in Blender Cosmos, del 50%. Il valore che colpisce l'attenzione riguarda le prestazioni del nuovo processore a un valore di 65 W, che ci permette di stimare le prestazioni del 12900HK una volta che sarà montato in sistemi mobile. Queste risultano uguali, sempre in Blender Cosmos, a quelle di un Intel Core i9-11900K spinto fino al tetto di 250 W di consumo.

Tolto il numero di core e le frequenze massime, le altre differenze rispetto ai processori di fascia inferiore riguardano la memoria Smart Cache L3, in questo caso di 30 MB, e la memoria L2 condivisa, che è di 14 MB. Sono invece uguali per tutti e tre i modelli, così come per le varianti prive di GPU, le 20 linee PCIe 5.0 di cui 16 libere della CPU, il supporto fino a 128 GB di memoria dual channel DDR4 a 3200 MHz o DDR5 a 4800 MHz, l'overclock potenziato per core e memoria e il supporto integrato per il Wi-Fi 6E.

Scheda tecnica Intel Core i9-12900K

  • Architettura: Alder Lake-S
  • Processo produttivo: Intel 7 a 10 nanometri Enhanced Superfin
  • Core: 8 P-core ad alte prestazioni con 16 thread, 8 core E-core ad alta efficienza (24 thread totali)
  • Cache: L2 condivisa: 14 MB / L3 Smart Cache: 30 MB
  • Frequenze P-core: base 3200 MHz, boost 5200 MHz (Turbo Boost Max 3.0)
  • Frequenze E-core: base 2400 MHz, boost 3900 MHz
  • GPU integrata: Intel UHD 770 con architettura Xe
  • RAM: fino a 128 GB dual channel / DDR4 3200 MHz - DDR5 4800 MHz
  • Consumi: 125 W Processor Base Power / 241 W Maximum Turbo Power
  • Prezzo: 589 dollari - 564 dollari variante KF senza grafica integrata

L'Intel Core i7-12700K

Con l'Intel Core i7-12900K scendiamo a 20 thread complessivi a discapito degli E-core, mentre il numero dei core ad alte prestazioni non cambia, come per la serie precedente. Scendono anche le frequenze di punta, ma parliamo comunque di 5.0 GHz in modalità Turbo Boost Max 3.0 che dovrebbero garantire prestazioni in gioco piuttosto vicine a quelle del modello di punta. Inoltre sale la frequenza minima dei P-core che passa da 3.2 a 3.6 GHz.

L'altro cambiamento, che differenzia in modo più importante questo processore dal top di gamma rispetto a quanto accadeva con i modelli analoghi della serie precedente, riguarda gli E-core che scendono a 4, con 100 MHz di frequenza massima in meno, comportando un inevitabile calo nelle prestazioni in multi-threading. Il calo dei core si riflette inoltre sulla Cache L3, che scende a 25 MB, e sulla cache L2, che scende a 12 MB. Ma anche per i core secondari cresce la frequenza minima, che passa da 2.4 a 2.7 GHz, mentre calano i consumi in Maximum Turbo Power, che scendono a 190 W. Il tutto a fronte di 4 core in più dell'Intel Core i7-11900K, da aggiungere ovviamente ai miglioramenti della cache e dell'architettura in generale.

Scheda tecnica Intel Core i7-12700K

  • Architettura: Alder Lake-S
  • Processo produttivo: Intel 7 a 10 nanometri Enhanced Superfin
  • Core: 8 P-core ad alte prestazioni con 16 thread, 4 core E-core ad alta efficienza (20 thread totali)
  • Cache: L2 condivisa: 12 MB / L3 Smart Cache: 25 MB
  • Frequenze P-core: base 3600 MHz, boost 5000 MHz (Turbo Boost Max 3.0)
  • Frequenze E-core: base 2700 MHz, boost 3800 MHz
  • GPU integrata: Intel UHD 770 con architettura Xe
  • RAM: fino a 128 GB dual channel / DDR4 3200 MHz - DDR5 4800 MHz
  • Consumi: 125 W Processor Base Power / 190 W Maximum Turbo Power
  • Prezzo: 409 dollari - 384 dollari variante KF senza grafica integrata

Il Core i5-12600K

Anche il processore Intel Core i5-12600K ha una variante Intel Core i5-12600KF senza grafica integrata e come i fratelli maggiori parte da un consumo di 125 W. Ma perde due core ad alte prestazioni e si ferma a 4.9 di frequenza massima per i P-core, in questo caso privi di tecnologia Turbo Boox Max 3.0, e di 3.6 GHz per gli E-core. Questi però restano 4, come per l'Intel Core i7-12700K e portano la dotazione complessiva a 16 thread, come i processori Intel di punta della generazione precedente, a fronte di un consumo massimo di 150 W quando spinto in modalità Turbo. Inoltre salgono ancora, seppur in modo più leggero, le frequenze base che arrivano a 3.7 GHz per i P-core e a 2.8 GHz per gli E-core.

A calare, inevitabilmente, sono la cache L3, che arriva a 20 MB, e la cache L2, che arriva a 9.5 MB, ma si tratta di valori che dipendono dal numero dei core. Il resto non cambia. Si parla sempre di grafica integrata Intel UHD 770, di supporto nativo per memorie DDR4 a 3200 MHz, di memorie DDR5 a 4800 MHz e di 20 linee PCIe 5.0, di cui 16 libere, da aggiungere a quelle PCIe 4.0 delle schede madri della serie 600.

Scheda tecnica Intel Core i5-12600K

  • Architettura: Alder Lake-S
  • Processo produttivo: Intel 7 a 10 nanometri Enhanced Superfin
  • Core: 6 P-core ad alte prestazioni con 12 thread, 4 core E-core ad alta efficienza (16 thread totali)
  • Cache: L2 condivisa: 9.5 MB / L3 Smart Cache: 20 MB
  • Frequenze P-core: base 3700 MHz, boost 4900 MHz
  • Frequenze E-core: base 2800 MHz, boost 3600 MHz
  • GPU integrata: Intel UHD 770 con architettura Xe
  • RAM: fino a 128 GB dual channel / DDR4 3200 MHz - DDR5 4800 MHz
  • Consumi: 125 W Processor Base Power / 150 W Maximum Turbo Power
  • Prezzo: 289 dollari - 264 dollari variante KF senza grafica integrata

L'offerta Intel di dodicesima generazione

Per il momento la lineup di dodicesima generazione Intel prevede solo tre processori in due varianti ciascuno che non si sovrappongono all'offerta precedente, destinata a rimanere in campo ancora per un po', se non altro nel caso dei modelli delle serie Core i3 e Core i5 di fascia bassa. Ma ci aspettiamo a breve le varianti laptop, già preannunciate con la menzione dei due socket BGA pensati per portatili e ultraportatili.

D'altronde tra E-core e grafica Xe risulta evidente come la nuova architettura Intel guardi con la massima attenzione al lato mobile, laddove Intel ha già sperimentato in passato, con Lakefield. Ma l'approccio ibrido è interessante anche in ottica desktop, con una serie che promette di combinare il top delle frequenze con prestazioni multi-thread, temperature meno impegnative rispetto al passato, latenze nettamente migliorate, qualche guadagno in gioco, miglioramenti all'overclock, memorie DDR5 con profili XMP 3.0 e PCIe 5.0, potenzialmente utile per chi si trova a gestire grossi file e può godere di velocità di trasferimento sequenziali che arriveranno fino a 15000 MB/s.

Pur senza avere i prezzi definitivi del mercato italiani tra le mani, possiamo già dire che la nuova generazione di processori Intel offre ben più di quella precedente, combinando un'architettura interessante con la promessa di miglioramenti tangibili in single thread, laddove Intel si è sempre distinta, e in multi-thread, dove Intel ha avuto qualche problema negli ultimi tempi. Il tutto pronto al lancio che avverrà il 4 novembre e che ci vedrà impegnati con i benchmark di rito per valutare prestazioni base e temperature nell'ottica, come sempre di configurazioni da gioco. Rimanete infatti sintonizzati sulle nostre pagine perché proprio a partire dal 4 novembre troverete recensioni e approfondimenti su questa nuova line-up.

Architettura ibrida Intel Alder Lake

Anche gli E-core della serie Alder Lake sono più capaci dei core della generazione precedente
Anche gli E-core della serie Alder Lake sono più capaci dei core della generazione precedente

Con l'architettura Intel Alder Lake, si parla del primo salto importante per Intel dopo parecchi anni a questa parte e non parliamo certo delle memorie DDR5 e dell'interfaccia PCIe 5.0, anche se Intel si è mossa in anticipo rispetto alla concorrenza su entrambi i fronti. Quello che rende davvero unica la dodicesima serie di processori Intel è l'adozione di un'architettura big.LITTLE nell'ambito delle CPU desktop x86-64 che, combinando due tipi di core differenti, strizza l'occhio alle soluzioni mobile.

In questo caso parliamo di processori ben più potenti che guardano al gaming di alto livello e alla produttività, ma non è un caso che l'architettura Intel Alder Lake sia stata pensata per essere adattata a tre socket differenti a partire ovviamente dall'LGA 1700 delle schede madri con chipset serie 600. L'offerta Intel includerà infatti anche soluzioni per socket mobile BGA Type3, sul quale probabilmente siederanno i processori Intel 12000HK che promettono prestazioni impressionanti per l'ambito dei portatili di fascia alta, e modelli per socket Ultra Mobile BGA Type4 HDI, presumibilmente pensato per ultraportatili o soluzioni mobile custom.

L'altra novità importante riguarda il lavoro sulla nuova Smart Cache L3 e sulla cache L2, aumentata per singolo core e condivisa dai P-core, dagli E-core che sono divisi in cluster e dalla grafica integrata in modo da garantire il massimo livello di comunicazione a tutte le componenti del processore contribuendo alla diminuzione delle latenze. D'altronde proprio le cache sono fondamentali in relazione alle prestazioni nude e crude della CPU che nel caso del singolo P-core arrivano a una maggiorazione del 19%, secondo i test effettuati da Intel in ambiente Windows 11, rispetto a quelle dei core Cypress Cove di Rocket Lake.

Il valore è stato misurato con una serie di benchmark sintetici, inclusi Geekbench 5.4.1 e PCMark10, ma come sappiamo è rilevante anche per le prestazioni in gioco che secondo quanto mostrato da Intel aumentano fino al 50% di prestazioni in più in League of Legend e al 30% in più in Troy: A Total War Saga rispetto all'Intel Core i9-11900K. Abbastanza per tornare a superare l'AMD Ryzen 5950X in molti titoli in cui il processore AMD è affiancato al top di gamma della precedente generazione Intel, per quanto la stessa compagnia abbia con una certa onestà fatto menzione dei problemi, in via di risoluzione, dei processori Ryzen con il gaming in ambiente Windows 11.

Alder Lake promette guadagni fino al 30% nei giochi di ultima generazione
Alder Lake promette guadagni fino al 30% nei giochi di ultima generazione

In tutto questo si parla ovviamente di basse risoluzioni considerando che il peso del processore sulle prestazioni si riduce in 1440p e diventa quasi nullo in 4K, laddove GPU sempre più specializzate fanno la gran parte del lavoro, ma a prescindere dal numero di pixel a schermo il lavoro della CPU resta sempre importante per gestire tutto quello che si trova dietro le quinte. Ed è a questo proposito che salta all'occhio, in quanto possibile evidenza del lavoro fatto da Intel per sistemare una delle criticità dei processori precedenti, il balzo nell'incremento delle prestazioni di Mount & Blade II: Bannerlord dal 19%, registrato nei benchmark standard, a un ben più roboante 84%, quando il gioco viene simultaneamente registrato e mandato in streaming con OBS.

Possiamo però scommettere che il merito di questo balzo non dipenda solo dalle latenze o dal fatto che un maggior numero di core garantisca, com'è ovvio che sia, più potenza multithreading. Nascosto nei core dell'architettura Ibrida Alder Lake c'è infatti un nuovo sistema di gestione del carico chiamato Intel Thread Director, implementato a livello hardware, che non solo si occupa di ripartire il lavoro al meglio tra i diversi core, ma lavora in tandem con il sistema operativo, in questo caso Windows 11, e si adatta in modo dinamico a thermal design, temperature ambientali e impostazioni energetiche. Il tutto in funzione delle prestazioni massime in qualsiasi ambito.

Da qui la promessa di uno scaling elevato dei nuovi core con miglioramenti, sempre per l'Intel Core i9-12900K, che arrivano al 37% nella creazione di modelli in Autodesk Revit, al 36% in Adobe Lightroom Classic e al 32% in Adobe Premier Pro. Abbastanza per portare la compagnia a parlare di un salto netto nel campo della creazione di contenuti, nonostante la nuova architettura abbia comportato la rinuncia alle istruzioni AVX-512, quasi a dar ragione alle lamentele di Linus Torvald, che sono di nuovo relegate al solo segmento server.

P-core

I core ad alte prestazioni sono quelli principali e hanno una doppia funzione. Da una parte garantiscono il massimo delle prestazioni dove non servono molti core ma sono più importanti le frequenze, cosa che porta spesso a vantaggi nel gaming, mentre dall'altra garantiscono potenza bruta nei calcoli pesanti orientati alla produttività. Certo, consumano di più e occupano più spazio, ma restano il cuore dei processori Intel.

E-core

I core ad alta efficienza dei processori Intel Alder Lake occupano meno spazio e consumano meno, occupandosi del lavoro dietro le quinte. Non a caso possono essere tutti disattivati, mentre almeno un P-core è necessario perché il sistema possa funzionare, anche se non è detto che questo porti a vantaggi per i core principali. D'altronde sono pensati per entrare in campo quando il sistema è chiamato a calcoli che richiedono numerosi thread e per minimizzare l'effetto dei calcoli background sulla reattività e la velocità del sistema.

Supporto alle memorie DDR5

Il salto del 19% in Mount & Blade II: Bannerlord passa all'84% con streaming e registrazione con OBS attivi
Il salto del 19% in Mount & Blade II: Bannerlord passa all'84% con streaming e registrazione con OBS attivi

Pur supportando al 100% le memorie DDR4, i nuovi processori Intel segnano il debutto delle memorie DDR5 che come al solito aumentano da una parte la banda passante e dall'altra devono fare i conti, almeno per quanto riguarda i primi modelli, con latenze e prezzi tutt'altro che esaltanti. Ma le frequenze elevate daranno gioia a chi prevede di fare overclock massicci e stanno già arrivando modelli con CAS Latency 40 e frequenza 5200 MHz da tenere d'occhio in attesa della diminuzione dei prezzi.

Nel frattempo possiamo valutare i miglioramenti meno visibili che partono dal passaggio dall'XMP 2.0 all'XMP 3.0 che prevede ben 5 profili, di cui 2 riscrivibili. Un bel salto rispetto ai 2 profili precedenti, accompagnato dalla promessa di test approfonditi per far sì che le impostazioni automatiche della memoria siano perfettamente coerenti con la scheda madre usata, tenendo conto anche della versione del BIOS. Inoltre la maggiore memoria disponibile permette anche di dare nomi più lunghi ai profili, sia quelli preimpostati che quelli riscrivibili, in modo da evidenziarne le caratteristiche. Un elemento che ad esempio troviamo già implementato nel software Corsair iCUE.

La terza novità, di nicchia ma comunque rilevante visto che guarda alla standardizzazione, riguarda la gestione dell'alimentazione implementata direttamente sui moduli con rail per i voltaggi VDD, VDDQ e VPP. Inoltre le memorie DDR5 godono di CRC Checksum, miglioramento della rilevazione automatica dei moduli e di maggiori garanzie grazie a un nuovo piano di certificazione.

Overclock

I nuovi core permettono alla serie Alder Lake di avere un dissipatore integrato più spesso e quindi più efficiente
I nuovi core permettono alla serie Alder Lake di avere un dissipatore integrato più spesso e quindi più efficiente

Con i nuovi processori, Intel è riuscita a ridurre lo spessore del Die e dello strato di dissipazione usato per saldare il silicio al dissipatore integrato che fa anche da guscio per tutte le CPU. Da qui un aumento della superficie della componente di dissipazione, chiamata anche IHS, che non solo promette miglioramenti generali al raffreddamento, ma è funzionale alla promessa di maggiori margini di overclock.

D'altronde Intel non si dimentica mai dello zoccolo duro degli utenti PC che include entusiasti delle frequenze, disposti a tutto per di ottenere punteggi vertiginosi, e utenti che vogliono semplicemente sfruttare al massimo il proprio sistema, alzando le frequenze quel tanto che basta per vedere qualche miglioramento o abbassandole per allungare la vita della CPU.

In questo caso, però, non serve mettere mano a impostazioni complicate. I nuovi sistemi sono pieni di sensori e tecnologie che gli permettono di valutare dissipazione, VRM e qualità del silicio, cosa che ci porta all'ottima Intel Extreme Tuning Utility versione 7.5, evoluzione di un software che nelle ultime edizioni si è dimostrato ottimo includendo overclock automatico funzionale, controllo del moltiplicatore del singolo core, controllo dei voltaggi. Il tutto ora al servizio anche dei nuovi E-core con relativa telemetria, one-click overclock migliorato e overclock delle RAM DDR4 e DDR5 in tempo reale.

Chiaramente le opzioni aumentano nel BIOS, soprattutto con le schede madri di fascia estrema, e includono la possibilità di mettere mano a ogni aspetto della CPU inclusi BLCK e frequenza della GPU integrata. Tra i controlli avanzati troviamo AVX Offset, AVX Disable, overclock BLCK, TjMax Offset, override del limite di potenza, gestione completa per singolo core e overclock DMI, ora Gen 4 fino a X8. Il tutto combinato con la promessa di un margine base dell'overclock più elevato rispetto al passato.