I processori Intel Comet Lake-H di decima generazione sono infine giunti, forti di un'armata di 100 laptop, tra refresh di modelli affermati e qualche inedito, molti dei quali potranno montare le nuove GeForce RTX 2070 SUPER e RTX 2080 SUPER in versione mobile, entrambe caratterizzate da una nuova generazione di tecnologie Max-Q pensate per aumentare l'efficienza. Con l'arrivo delle due GPU, parlando dei portatili equipaggiati con GPU GeForce di ultima generazione, cresce la potenza ma non i prezzi con tre distinte fasce che partono da 699 dollari per i modelli equipaggiati con GeForce GTX 1650, da 999 dollari per quelli con la RTX 2060 e da 1199 dollari per quelli con la RTX 2070 SUPER.
Differenti dai processori di decima generazione basati sull'architettura Ice Lake, quelli basati su architettura Comet Lake-H vanno a formare una sottofamiglia a parte pensata per soluzioni meno efficienti ma dalle frequenze elevate, con l'obiettivo di attirare sia giocatori che creator. Anche per questo Intel ha combinato il debutto delle sue nuove CPU laptop con il lancio delle nuove GPU mobile GeForce RTX 2070 SUPER e RTX 2080 SUPER che godono di un maggior numero di CUDA core dei modelli base e di nuove tecnologie Max-Q orientate all'ottimizzazione e all'efficienza. Parliamo di memorie GDDR6 a basso consumo, parliamo del Dynamic Boost che spinge la GPU quando la CPU non è necessaria mantenendo i consumi costanti e parliamo dell'Advanced Optimus che ci porta al supporto di pannelli 4K a 120Hz e al Dynamic Display Switch, con la GPU discreta che non è più collegata direttamente allo schermo e può quindi essere spenta del tutto quando sta lavorando la GPU integrata.
Da non sottovalutare, inoltre, l'evoluzione del ray tracing e del DLSS 2.0, con l'upscaling che garantisce un netto balzo prestazionale e finalmente immagini definite, laddove supportato nella sua versione evoluta. Entrambe le tecnologie, com'è ovvio che sia, possono essere sfruttate a pieno con qualsiasi GPU RTX, ma i nuovi modelli SUPER possono sfruttare il DLSS per abbassare i consumi, arrivando a regalare alla batteria, a detta di NVIDIA, un 20% di autonomia in più.
L'importanza del processore in ambito gaming, lo sappiamo, diminuisce con l'aumentare della risoluzione, ma il 1080p è ancora un'opzione dominante in un mondo di videogiocatori competitivi che puntano a frequenze di aggiornamento il più elevate possibile. Non a caso una buona parte dei laptop in arrivo include tra le opzioni pannelli con refresh fino a 300Hz, difficili da sfruttare in molti titoli, a prescindere dalla GPU impiegata, ma utile in quei titoli competitivi il cui motore è studiato proprio per girare alla massima fluidità. Ed è spesso in questi casi che torna utile la necessità di Intel di puntare sulle frequenze, esaltando quelle prestazioni single core che la vedono ancora in vantaggio sulla concorrenza.
Quanto sopra vale anche per l'Intel Core i9-10980HK, il nuovo top di gamma mobile della compagna che figura tra le opzioni di portatili di lusso, assieme alle nuove GeForce RTX 2070 SUPER e RTX 2080 SUPER, garantendo una potenza superiore ai modelli precedenti anche grazie al passaggio a 8 core e 16 thread. Certo, la frequenza base è di soli 2.4GHz, ma il boost massimo su 2 core arriva a toccare quota 5.3GHz, superando la velocità massima di un Core i9-9900K. Servono però soluzioni studiate appositamente, visto che il consumo si eleva e spinge il TDP fino a 65W. Inoltre parliamo di un chip sbloccato che lascia margini ai costruttori di realizzare soluzioni ancora più spinte, a patto ovviamente che i consumi non si rivelino troppo complessi da tenere a bada. Regolarmente, invece, il top di gamma della serie Comet Lake-H lavora con un TDP di 45W accontentandosi, si fa per dire, di una velocità di picco di 5.1GHz.
L'Intel Core i9-10980HK è un peso massimo, almeno per l'ambito mobile, che punta ad arginare le nuove proposte di punta della concorrenza spingendo sull'acceleratore, ma non è l'unico processore della serie Comet Lake-H a sfoggiare caratteristiche di tutto rispetto. Anche il Core i7-10875H gode dello stesso arsenale e può spingersi fino a 5.1GHz, ma in questo caso parliamo della velocità massima raggiunta sfruttando il Thermal Velocity Boost. In Turbo Max 3.0 la velocità di picco del processore, in questo caso bloccato e quindi non overclockabile, si ferma a 4.9GHz, facendo slittare il 10875H in una categoria inferiore. Ma il risultato è comunque notevole per una cpu da 14 nanometri che parte da una frequenza di 2.3GHz.
Il clock base si alza passando ai modelli che rispetto a quelli della serie precedente non godono di un aumento dei core, ma possono comunque contare su un paio di centinaia di megaherz in più da sfruttare in questi giochi che sono particolarmente sensibili elle frequenze. Il Core i7-10850H, parzialmente sbloccato, parte da 2.7GHz, fermandosi però alle medesime frequenze del modello superiore, con 4.9GHz in Turbo Boost e 5.1GHz chiamando in causa anche il Thermal Velocity Boost. Ma si tratta comunque di frequenze da CPU desktop che si abbassano solo leggermente con il Core i7-10750H, l'altro processore da 6 core e 12 thread che va da 2.6GHz di clock base a 4.8GHz in boost regolare e 5.0GHz in boost massimo. Niente male, quindi, anche se completamente bloccato come i modelli i5-10400H e i5-10300H, entrambi con 4 core e 8 thread e limitati rispettivamente a 2.6GHz di clock base con 4.6GHz in boost e 2.5GHz di clock base con 4.5GHz in boost. Anche questi, però, garantiscono un aumento di 200-300MHz rispetto alla serie precedente, promettendo un guadagno avvertibile almeno laddove le frequenze sono rilevanti. Con i dati Intel risulta purtroppo difficile fare paragoni diretti, visto l'utilizzo di GPU diverse, ma non dovremo aspettare molto per avere una valanga di dati, con nomi come ACER, GIGABYTE, Lenovo e MSI già in fermento per il lancio e molti altri pronti per seguirli tra aprile e maggio.