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War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius, la recensione

Il ritorno della serie mobile si rivolge al genere strategico con War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius, vediamolo nella recensione.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   03/04/2020
War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius
War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius
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Visto il grande nome che si porta appresso, è con notevole curiosità che ci siamo approcciati a questa recensione di War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius, la cui valutazione è difficoltosa, come risultato di un difficile misto tra alcune scelte buone e altre ben meno positive del team Gumi e del publisher. Square Enix ha avuto sempre un rapporto un po' difficile con il mercato mobile, passando praticamente da un estremo all'altro anche come concezione stessa del segmento di mercato, cosa che ha influenzato la scelta e il trattamento dei prodotti da dedicarvi. Siamo passati improvvisamente dalla pubblicazione di giochi tratti di peso dal panorama console (i vecchi classici o Final Fantasy Tactics, per l'appunto), trasportati su piattaforme mobile e proposti a prezzi completamente fuori logica rispetto agli standard di questo settore, a un abbraccio un po' troppo entusiasta dei meccanismi più parossistici del free-to-play con microtransazioni, senza mai riuscire a trovare un vero e proprio equilibrio fra le due visioni all'opposto. A dire il vero, Brave Exvius era riuscito a piazzarsi in un giusto mezzo tra il gacha, il grind inteso come elemento portante e una certa sostenibilità di tutto il meccanismo, ed è dunque un peccato notare come War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius sembri, almeno per il momento, un passo indietro da questo punto di vista.

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Il gioco è un RPG strategico mobile a turni sullo stile classico nipponico, che rientra nella tradizione del filone Final Fantasy Tactics, riprendendone anche lo stile, come narrazione e tono, in maniera più fedele rispetto a quanto fatto dall'ottima sotto-serie Advance, ma con delle evidenti variazioni in termini di gameplay derivate dall'impostazione tutta improntata sulla raccolta ed evoluzione dei personaggi. Anche la tematica principale della storia, ovvero la rivalità che emerge e spezza un rapporto fraterno, è un po' un ritorno al vecchio Tactics ed è un legame apprezzabile in questo nuovo contesto. Gli eventi raccontano del piccolo regno di Leonis, riuscito a rimanere libero grazie alla potenza dei suoi combattenti e soprattutto all'utilizzo di una tecnica magica derivata da un misterioso anello, che consente di evocare le "Visions", ovvero dei combattenti alleati che donano un'enorme forza all'esercito. La rivalità fra i due principi fratelli fa però scatenare una guerra interna che rischia di scombinare l'intero equilibrio del continente.

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Questa è la base narrativa su cui si innesta il gioco, ma da classico RPG mobile, War of the Visions spazia su diversi frangenti grazie alle avventure secondarie offerte dai banner periodici e alle varie modalità di gioco. Anche in questo caso, la schermata iniziale è piena di icone e varie attività da portare a termine, tutte rivolte soprattutto alla continua progressione dei personaggi che possono impiegare anche molto tempo (si parla anche di mesi) per arrivare ai livelli massimi. Per chi ha la fobia dei menù super-intricati, questo gioco può fare veramente paura: ci sono più di venti menù presenti solo all'interno della schermata iniziale, senza considerare tutti i sotto-menù che ognuno di questi nasconde al suo interno.

Final Fantasy strategico mobile

Sul campo di battaglia, l'azione si svolge in maniera molto simile a quella di Final Fantasy Tactics, ma bisogna tenere presente che si tratta di un gioco fondamentalmente diverso per sua natura. Il fatto che si concentri sulla raccolta e sull'evoluzione costante dei personaggi e dell'equipaggiamento comporta necessariamente un approccio strategico più leggero e completamente improntato sul livellamento dei combattenti, tanto che è possibile affrontare i combattimenti semplicemente in auto-batte. Per intenderci, siamo lontani dai vecchi tempi dell'originale Tactics, quando si doveva studiare ogni singola mossa al millimetro, passando notti insonni a cercare di sconfiggere Velius con il party allo sbando e l'ultimo salvataggio troppo lontano per essere recuperato. In War of the Visions si tratta soprattutto di investire tempo nel perfezionamento continuo del proprio esercito, perché è il valore complessivo dell'insieme di personaggi a fare la differenza.

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In ogni caso, l'impostazione di base è quella strategica storica: per ogni turno possiamo spostare il personaggio di una certa quantità di caselle, con possibilità di movimento e attacco dipendenti dalla classe (dal "job") di appartenenza e decidere se usare un oggetto, un'abilità o un attacco fisico. Ci sono personaggi che attaccano corpo a corpo (gli spadaccini e i guerrieri in generale) o a distanza come arcieri, maghi ed evocatori, con una certa attenzione da riservare anche alla conformazione del terreno su cui ci troviamo per sfruttare eventuali vantaggi (attaccare dall'alto, coprirsi le spalle per evitare il danno critico).

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L'alleggerimento visibile nella struttura strategica è compensato dal sistema di gestione ed evoluzione dei personaggi, che invece è molto profondo e sfaccettato, come si conviene a un RPG mobile con elementi gacha: da questo punto di vista, il gioco si presenta molto vicino alla precedente produzione del team Gumi, ovvero The Alchemist Code, con i suoi pro e i numerosi contro derivati da una monetizzazione alquanto selvaggia. L'elemento principale è la conquista dei nuovi combattenti, che avviene avanzando nella storia ma soprattutto effettuando le evocazioni, ovviamente attraverso il dispendio di valuta in-game. Il meccanismo è dunque quello classico, con un drop rate piuttosto basso per quanto riguarda i personaggi UR ma che all'inizio risulta comunque piuttosto accessibile. Il problema è legato soprattutto al ritmo di crescita dei combattenti, che avviene attraverso vari meccanismi per il passaggio di livello (enhance), per l'innalzamento del level cap (awaken e limit break), per la specializzazione (job) e per l'allocazione delle abilità. Già questa suddivisione può creare un po' di caos, ma c'è poi da rilevare che ogni singola evoluzione su ogni fronte richiede una certa quantità di oggetti, shard (si ottengono quando si ricevono copie di personaggi e vision già in nostro possesso) e gemme che richiedono davvero molto tempo e dedizione per essere raccolti in abbondanza e ovviamente spingono verso l'acquisto di pacchetti assortiti. Facendo un giretto nello "special shop" è ben visibile come War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius strizzi alquanto l'occhio ai "whale", ovvero ai giocatori più spendaccioni, visti i prezzi che vengono fuori da alcuni acquisti in-app, che peraltro possono contenere elementi praticamente non ottenibili altrimenti.

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È indubbio che War of the Visions punti soprattutto alla gestione dei personaggi, quantomeno come impegno a lungo termine per la community di giocatori, dunque chi si aspetta un gioco in stile Final Fantasy Tactics deve fare i conti con dei meccanismi sostanzialmente diversi e preparasi a passare più tempo fra i menù per l'evoluzione e il potenziamento dei personaggi che sul campo di battaglia. Dal punto di vista dell'interfaccia ci troviamo di fronte al solito sovraccarico di scritte e numeri microscopici sul display dello smartphone, cosa inevitabile vita la quantità di finestre e informazioni che contengono. Per quanto riguarda invece la grafica nelle fasi di combattimento, il lavoro svolto da Gumi e Square Enix è davvero encomiabile, con uno stile che riprende la semplice ma efficace impostazione poligale del vecchi Tactics ma con personaggi 3D molto dettagliati e ben animati, che si associa all'ottimo character design di Ryoji Ohara, seguendo le linee guida di Akihiko Yoshida.

Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.0.0
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (3)
7.5
Il tuo voto

Mentre in generale abbiamo assistito a interpretazioni sempre più moderne e dinamiche dell'RPG mobile con meccaniche gacha - nonché a un suo progressivo declino, a dire il vero - War of the Visions: Final Fantasy Brave Exvius va in direzione opposta, caratterizzato da un meccanismo molto complesso ed estremamente sfaccettato. Gumi e Square Enix sembrano ostentare una complessità che diventa quasi astrusa nella quantità di parametri da far crescere e di materiali e valute da investire in ogni aspetto della gestione dei personaggi. Sul campo di battaglia, per tutto quello che concerne la parte più aderente alla tradizione di Final Fantasy Tactics, il gioco funziona bene, ma è un peccato che questo elemento si limiti ad essere un accessorio della macchinosa fabbrica di raccolta e progressione dei personaggi che rappresenta l'anima principale di War of the Visions. Chi apprezza l'RPG mobile può se non altro fare affidamento a un lore e un mondo di gioco veramente ben strutturato in questo caso, supportato da un ottimo character design, ma chi cerca un erede di Final Fantasy Tactics (o di Final Fantasy in generale) resterà sicuramente deluso.

PRO

  • Gli scontri sul campo di battaglia sono coinvolgenti
  • Ottima grafica sia negli elementi 3D che nelle illustrazioni 2D
  • La caratterizzazione dell'universo Final Fantasy fa sempre il suo effetto

CONTRO

  • Fin troppo complesso e macchinoso nella gestione dei personaggi
  • Drop rate e dinamica delle evoluzioni spingono verso le microtransazioni
  • L'elemento strategico passa in secondo piano rispetto alla crescita dei combattenti