Uscire con un nuovo survival nel 2025 e riuscire ad avere successo è un'impresa non da poco, soprattutto per un gioco come Lost Skies la cui premessa, isole fluttuanti in cui sopravvivere, è già al centro di un altro survival da poco entrato in accesso anticipato: Aloft. In mancanza di originalità, Lost Skies punta tutto sull'accessibilità e ha un obiettivo chiarissimo: essere il survival più facile a cui avvicinarsi sul mercato.
Dopo aver provato a fondo la sua versione in accesso anticipato possiamo dire di non aver mai visto l'introduzione a un survival, alle sue meccaniche e alle sue peculiarità, fatta così bene. Tra missioni ben guidate, progressione degli strumenti iniziale e ricompense, Lost Skies ha la curva di apprendimento più gentile del panorama contemporaneo e questo potrebbe essere un motivo di interesse sufficiente per dare tempo all'early access di limare uno dei problemi principali del gioco: la banalità.
C'è una linea sottile che separa l'approcciabile dal banale e Lost Skies scivola spesso dall'altro lato mentre punta alla chiarezza e alla semplicità. La soluzione che hanno adottato gli sviluppatori di Bossa Studios è stata di accelerare di netto il passo di gioco a cui il genere ci ha abituato riducendo la durata di quasi tutto per puntare al divertimento, ma non hanno avuto il coraggio di andare fino in fondo.
Fondamenta solide
Le premesse di Lost Skies sono quelle di moltissimi altri esponenti del genere: un pianeta sconosciuto, un sopravvissuto solitario, un'astronave che fa da stazione per il crafting e una misteriosa civiltà avanzatissima la cui tecnologia difende antichi manufatti che servono a progredire. Narrativamente c'è molto poco di interessante, ma è raro che sia la storia a motivare gli appassionati di survival.
A sorprenderci è stata la rapidità con cui il gioco si lascia alle spalle le formalità: dopo nemmeno 20 minuti dall'avvio avevamo già una pistola per combattere, un aliante per passare da un'isola all'altra, resistenza illimitata per scalare le pareti rocciose e gli schemi per creare il primo pezzo d'armatura. Alla fine della prima ora la nostra Arca era già al livello tre e potevamo contare su un martello sonico per estrarre i metalli e una sega laser per il legno. Tutto senza dover prendere a pugni un singolo tronco.
Nel frattempo abbiamo anche ricevuto un rampino per esplorare in modo efficiente e dondolarci come fossimo spider man per raggiungere posizioni elevate e raccogliere più risorse. Ogni passo della missione introduttiva è spiegato in modo efficace ed è guidato da un drone verde che indica la via per raggiungere tutti gli obiettivi. Nulla è lasciato al caso: dai nemici delle mini-dungeon introduttive ai materiali sparsi per questi luoghi.
C'è un'abbondanza tale di risorse che anche solo raccogliendo ciò che ci è capitato sotto i piedi raramente siamo dovuti uscire di nuovo quando una missione ci chiedeva di craftare qualcosa. Lost Skies sa come instradare i suoi giocatori nelle sue meccaniche, nel suo sistema di crafting e in quello che dovrebbe diventare il flusso di gioco con cui prendere all'amo i fan dei survival.
Purtroppo, c'è un altro lato della medaglia di questa munificenza iniziale: nel momento in cui il mondo si è aperto alla nostra esplorazione, le ricompense e la caccia alle risorse hanno rapidamente perso attrattività.
Volare, sparare, dondolare e poi?
Dopo il rampino si sblocca la fornace per raffinare il metallo e i cristalli di energia, poi arriva il mini-cantiere per assemblare la tua personalissima aeronave e, dopo un'oretta di farm per raccogliere tutti i materiali, la grande missione introduttiva si interrompe lasciando al giocatore un mondo di isole piene di mistero da esplorare.
Vista la prima, la seconda e la terza isola fluttuante, però, ci siamo accorti che la motivazione che fino a quel momento ci aveva spinto stava lentamente sparendo. Per avere accesso a nuove tecnologie tramite l'arca, infatti, bisogna andare alla ricerca di nuclei dell'antica civiltà che popolava il pianeta su cui ci siamo schiantati. Grazie a questi potenziamenti la nostra stazione di crafting senziente diventa più avanzata e può quindi produrre nuove cose.
Queste, però, o sanno di già visto, o modificano solo leggermente il gameplay, o richiedono una quantità di nuclei spropositata per essere ottenute. Se alla poca attrattiva delle ricompense uniamo un percepibile aumento della difficoltà nelle mini-dungeon alla fine delle quali si trova questa risorsa, ecco che l'illusione di una curva di progressione gentile e armoniosa si spezza per rivelare una montagna di grind superata la quale si trovano ricompense mediocri quando va bene, inutili nei casi peggiori.
Così Lost Skies perde anche quel fattore di attrattività con cui ci aveva inizialmente conquistati diventando l'ennesima esperienza survival-crafting che vuole fare le cose diversamente, ma si arena sul già visto. Per chi è questo gioco quindi? Per chi è incuriosito dal genere e non lo ha mai provato prima.
In tre ore il gioco vi regalerà un'esperienza survival concentratissima e dal passo molto rapido con cui capire se il genere fa per voi e decidere se vale il vostro tempo. Ai fan sfegatati del genere, allo stato in cui uscirà in accesso anticipato, questo gioco non ha moltissimo di nuovo da offrire a parte un rampino la cui fisica abbiamo molto apprezzato.
La buona notizia è che, grazie all'accesso anticipato, gli sviluppatori possono adeguare il flusso di gioco delle parti successive a quello del tutorial per creare un'esperienza survival diversa grazie alla velocità.
Il genere è pieno di titoli hard core, di titoli rilassanti e di avventure ultra complesse e competitive, quello che manca, e che Lost Skies ha le fondamenta per essere, è un'esperienza agile e rapida per chi vuole un concentrato di questi elementi dall'efficacia comprovata senza le ore di grind per sbloccare un nuovo tipo di panchina per la propria casa.
Lost Skies è il punto di ingresso più amichevole che abbiamo mai provato per il genere dei survival basati sul crafting. Il suo tutorial di quasi tre ore è una passeggiata a velocità smodata tra le meccaniche di base, le risorse, gli strumenti per combattere e quelli per estrarre le risorse. Finita questa fase, però, il gioco rallenta, la difficoltà impenna e le ricompense non valgono le ore di grind richieste. La soluzione è semplice: ripensare l'economia per tenere alto il ritmo e diventare un'esperienza ottima per i novizi e che continua a restare fluida con il passare delle ore. Speriamo che gli sforzi del team di sviluppo siano orientati in questa direzione durante il periodo di accesso anticipato appena iniziato.
CERTEZZE
- Tutorial chiaro e agile
- Meccaniche comprensibili
- Gameplay fluido e intuitivo
DUBBI
- Estetica e ambientazione già viste
- Impennata di difficoltà e grind frustrante