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MediEvil, il provato della demo

Un cavaliere senza macchia che resuscita per fermare l'avanzata dell'esercito del malefico mago Zarok. Il ritorno del leggendario Sir Daniel Fortesque e di MediEvil attraverso la nuova demo

PROVATO di Massimo Reina   —   27/09/2019

Tra i franchise che gli appassionati di videogiochi volevano rivedere sui loro schermi c'era senza alcun dubbio MediEvil, platform adventure tra i più amati della generazione di console a 32bit grazie a un protagonista simpaticissimo, il leggendario e maldestro Sir Daniel Fortesque, e a un'ambientazione medievaleggiante, cupa e grottesca più di quanto lasciasse intendere lo stile grafico. Due elementi che insieme riuscivano a far chiudere un occhio su qualche imperfezione legata in particolare ai controlli, non proprio precisissimi, a un gameplay poco originale e a un level design altalenante seppur ricco di potenzialità, con i suoi scenari carichi di magia e fascino dov'era piacevole perdersi e interagire.

Tra alti e bassi

Un mondo che grazie alla demo pubblicata l'altro ieri, a un mese esatto dal rilascio del gioco, fissato per il 25 ottobre di quest'anno in esclusiva su PlayStation 4, abbiamo potuto in parte rivisitare con estremo piacere, godendo tra l'altro della nuova veste grafica frutto del lavoro di restyling operato dagli sviluppatori per riproporre l'opera in esclusiva su PlayStation 4. La dimostrazione a dire il vero dura relativamente poco: il tempo di esplorare Cripta e Cimitero ed è già finita. Troppo poco per poter esprimere un giudizio serio sulla giocabilità o scoprire se il gioco è stato davvero svecchiato anche sul piano dell'interazione e del sistema di combattimento, ma abbastanza per apprezzare lo sforzo da parte degli sviluppatori di mantenere intatta tutta l'atmosfera e l'ironia dell'originale del 1998.

Medievil 2

Rivedere Sir Daniel Fortesque con quel suo volto scheletrico, senza la mascella e dunque incapace di parlare se non attraverso dei suoni buffi, l'espressione un po' da ebete, muoversi in giro con la sua andatura caracollante e il fisico gracilino, non ci ha lasciato affatto indifferenti. L'emozione ha però presto lasciato spazio a un paio di dubbi, a cominciare da quello relativo al fatto che la nuova proposta non sembra brillante, tecnicamente parlando, tanto quanto altre produzioni analoghe del recente passato, come le trilogie di Crash Bandicoot e di Spyro. La grafica tuttavia è comunque bella, sicuramente si nota lo sforzo dello sviluppatore Other Ocean di abbellire l'opera senza però stravolgerne troppo come detto prima l'atmosfera.

Medievil Short Lived Demo 20190925192304

Non sempre la cosa sembra però essergli riuscita. I colori sono per esempio troppo accesi rispetto a quelli più cupi dell'originale, e quindi restituiscono una dimensione cromatica più vivace in quelle aree che a giudizio di chi scrive necessitavano invece di tonalità più "classiche", scure. Le animazioni dal canto loro sono sensibilmente migliorate rispetto all'ultima prova, ma restano ancora un po' legnosette, mentre il framerate non riesce a mantenersi costante. MediEvil punta ai 60 fotogrammi al secondo, senza però riuscire a raggiungere tale target, almeno sulla nostra console di prova, una PlayStation 4 "classica". Ad ogni modo, è vero anche che non "crolla" mai sotto ai 30fps e visivamente il fenomeno è quasi impercettibile, quindi non risulta realmente fastidioso o pesante. Qualche perplessità maggiore semmai l'abbiamo dal punto di vista del gameplay, divertente ma che necessita ancora di qualche intervento a livello di reattività dei controlli. Spesso è come se tra il comando impartito col pad e la reazione di Dan ci fosse sempre qualcosa che ne rallenti l'imput di quell'istante "utile" per compiere una determinata azione, col risultato di trovarsi a sbagliare una mossa o un passaggio.

La leggenda di Dan l’impavido

Questo avviene soprattutto durante i combattimenti corpo a corpo, col rischio di venire colpiti nonostante un attacco anticipato, complice un sistema di gestione delle collisioni non precisissimo e un sistema di inquadrature migliorato quanto si vuole, ma ancora... migliorabile. In tal senso si rivela comoda la telecamera posizionata fissa sulla spalla del protagonista, come in molti giochi d'avventura moderni, attivabile tenendo premuto il dorsale L2. Una soluzione che abbiamo gradito soprattutto in fase esplorativa, per "vedere" meglio possibili oggetti nascosti e godere di un'ambientazione settata in una sorta di medioevo alternativo dall'atmosfera surreale e grottesca.

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Una terra popolata da creature altrettanto folli (zucche che camminano, streghe, spaventapasseri, e così via, fino a dei temibili boss), da affrontare livello dopo livello con l'ausilio di armi più o meno convenzionali (alla bisogna il protagonista può per esempio utilizzare il suo braccio come una mazza...). Insomma, ogni mezzo è lecito per affrontare l'esercito malefico del redivivo mago Zarok, lo stesso che secondo una leggenda Dan aveva eliminato un secolo prima salvando una prima volta il Regno di Gallowmere. In realtà Sir Daniel aveva goduto da morto di una fama leggendaria ma immeritata, grazie ai racconti errati dei cantastorie che ne avevano inconsapevolmente rielaborato le vicende, trasformandolo in un eroe.

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Secondo la leggenda era stato lui, in realtà bonaccione e morto tra l'altro all'inizio della battaglia, ad abbattere Zarok, rimanendo a sua volta ucciso. E quando la minaccia si rifà viva, e l'eroe riappare sulla Terra, ovvio che tutti si aspettano un epilogo analogo. Mentre noi, dal canto nostro, auspichiamo che gli sviluppatori pongano rimedio alle imperfezioni del gioco, visto che la demo dovrebbe essere basata su una build vecchia, che le cose che non vanno sono poche e facilmente "aggiustabili", e che c'è ancora un po' di tempo per rimettere le cose a posto per restituire ai giocatori un'esperienza degna delle loro aspettative.

La nostra breve incursione nel bizzarro mondo di Gallowmere ci ha confermato da un lato il buon lavoro fatto dagli sviluppatori a livello d'atmosfera e fedeltà al gioco originale, dall'altro lasciato qualche perplessità soprattutto su alcuni aspetti della giocabilità. In tal senso va bene mantenere il più possibile intatto lo spirito dell'episodio apparso sulla prima PlayStation, ma rivivere oggi l'esperienza del MediEvil originale non sarebbe esaltante come nel 1998, considerando i passi in avanti fatti nei titoli 3D, dalla tecnologia e dai gusti dell'utenza. Pertanto confidiamo nel lavoro di Other Ocean, che di certo ha i mezzi e il tempo per sistemare le cose in un titolo potenzialmente molto interessante, che necessiterebbe davvero di pochi ritocchi per risultare migliore.

CERTEZZE

  • Un personaggio come Sir Daniel Fortesque da solo vale il prezzo del "biglietto"
  • Ambientazione e personaggi carichi di fascino
  • Giocabilità tutto sommato divertente...

DUBBI

  • ...ma che necessita di qualche modifica ai controlli e alla telecamera
  • Il rifacimento saprà davvero catturare lo spirito dell'originale per tutta l'avventura?
  • Framerate variabile, con sporadici cali quasi impercettibili