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Monster Energy Supercross - The Official Videogame 4, il provato

Abbiamo provato Monster Energy Supercross 4 The Official Videogame, il nuovo capitolo della serie Milestone dedicata alle due ruote su sterrato

PROVATO di Mattia Armani   —   28/01/2021

Abbiamo provato Monster Energy Supercross 4, il quarto capitolo della serie Milestone dedicata alle competizioni a due ruote su sterrato. La versione definitiva è prevista per marzo, ma quella a nostra disposizione, pur priva del multiplayer, ci ha dato modo di provare gran parte di un'esperienza che sarà disponibile oltre che su PC, la piattaforma su cui lo abbiamo testato, anche su Stadia e sulle console Microsoft e Sony di vecchia e nuova generazione.

Le novità del quarto capitolo della serie

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Questo nuovo capitolo della serie, lo diciamo subito, segue le orme dei precedenti, aggiornandosi alla stagione Supercross del 2020 del campionato AMA, purtroppo flagellato dalla pandemia, con relative insegne e sponsorizzazioni. Ma Monster Energy Supercross 4 non è privo di novità tra rifiniture, nuovi moduli per il valido editor e la rivisitazione della modalità Carriera, ora strutturata in tre fasi e forte di un albero delle abilità tutto nuovo. Risulta inoltre del tutto rinnovato il Compound, il setting free roaming ambientato in una zona ispirata all'area insulare del Maine che permette di allenarsi, di affrontare sfide e di ottenere comunque esperienza, sbloccabili e crediti.

Per il resto il titolo Milestone appare piuttosto vicino al suo predecessore, a partire dalla giocabilità per arrivare al colpo d'occhio, con una fisica analoga che, migliorata già nel terzo capito e piuttosto punitiva, è l'ossatura di un gameplay tutto salti, pieghe aeree, atterraggi e derapate. Prodursi in manovre corrette elargisce ovviamente bonus e spinge quindi a osare con pieghe aeree e derapate, facili da eseguire visto il sistema di controllo intuitivo che si fonda in gran parte sul ritmo di salto e sugli atterraggi, costringendoci a giocare di fino.

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Abbastanza da garantire una sfida elevata che si fonda sul conoscere le 17 mappe, prendere le misure con i salti e infilarci qualche acrobazia in mezzo, arrivando ottenere soddisfazioni tangibili in tutte le modalità che includono Time Attack, campionato classe 250SX separato in due divisioni, campionato classe 450SX, Eventi Singoli con piloti ufficiali e la già menzionata Carriera che include un sistema di abilità rivisitato e che, arrivati alla fase Pro League, permette di sfidare speciali rivali.

Gameplay: tra intelligenza artificiale e contenuti

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Capita però che la fisica punisca salti apparentemente innocui così come succede di essere intralciati dai numerosi piloti controllati da un'intelligenza artificiale che non tiene conto della nostra presenza e si limita a spingere i nostri avversari verso il traguardo. Questi, tra l'altro, sbagliano raramente, complicando una situazione che può farsi frustrante nelle prime fasi della carriera, quando le statistiche del nostro pilota e la componentistica della moto sono al minimo.

Ma è anche vero che se gli eventi singoli ci permettono di scegliere piloti già in gamba e di godere subito di un gameplay più bilanciato, la carriera punta i riflettori sull'evoluzione del pilota, con il miglioramento delle caratteristiche che va a impattare positivamente sul gameplay. Inoltre gli avversari, a differenza del giocatore, non hanno a disposizione l'abilità rewind che permette di riavvolgere l'azione per parecchi secondi, cancellando eventuali errori. Purtroppo utilizzarla decurta il guadagno in crediti a fine gara, macchiando inevitabilmente la nostra prestazione, ma è una risorsa preziosa che può aiutare a superare l'impatto iniziale.

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I primi livelli, tra l'altro, si accumulano rapidamente, permettendoci di spendere qualche punto mentre miglioriamo il resto spendendo i crediti accumulati in feature estetiche e, cosa più importante in modelli e componenti che vanno a impattare effettivamente sul gameplay, al pari delle caratteristiche del pilota che includono piega, banking, manovrabilità, reattività, frenata, controllo aereo, controllo generale della moto, atterraggio e resistenza. Tutti elementi che evidenziano come sotto al gameplay arcade di Monster Energy Supercross 4 ci sia un'anima simulativa che tiene conto anche degli aggiornamenti di manopole, paramani, selle, sospensioni e via dicendo.

Il tutto condito, tornando a parlare nello specifico della carriera, da un ricco contorno fatto di contratti, sessioni di allenamento, eventi extra e infortuni, superabili rapidamente a patto di avere abbastanza crediti, che riducono le prestazioni del pilota per un determinato numero di eventi successivi. La determinazione dei danni subiti dal pilota, però, sembra casuale e si unisce ai difetti, almeno nel caso di questa versione non ancora definitiva del gioco. Non c'è da lamentarsi, invece, in quanto a contenuti complessivi.

Comparto tecnico

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Il pacchetto di Monster Energy Supercross 4 comprende la possibilità di selezionare diverse condizioni ambientali negli eventi singoli, 110 marchi per componenti e adesivi, i nuovi moduli dell'editor e 100 piloti delle classici 450XX e 250SX, parte di un contorno decisamente ricco anche dal punto di vista estetico. Ma anche in questo caso, come per l'intelligenza artificiale e il pur divertente gameplay, ci saremmo aspettati qualcosa in più.

Invece ci siamo trovati di fronte a una resa grafica pressoché identica a quella del capitolo precedente e francamente imparagonabile rispetto a quella di altri racing. Resa del fango, volti dei piloti, impatti e fuochi d'artificio sono ben lontani dagli standard dei racing odierni, tanto da inficiare l'intera esperienza che vive anche della componente spettacolare. Certo, non dobbiamo dimenticarci del gran numero di piloti, della modalità fotografica che qualche scorcio spettacolare lo regala, del dettaglio elevato delle moto e di alcune animazioni di qualità, ma ci saremmo aspettati qualcosa in più considerando che nel frattempo anche l'Unreal Engine si è evoluto sensibilmente.

Monster Energy Supercross 4 segue la tradizione della serie offrendoci parecchi contenuti, personalizzazione in quantità, una modalità carriera rivisitata e un gameplay divertente, appesantito però ancora una volta da un'intelligenza artificiale limitata, da un colpo d'occhio pressoché invariato rispetto al capitolo precedente e da una fisica punitiva e non sempre convincente.

CERTEZZE

  • Un sacco di contenuti
  • Personalizzazione elevata
  • Un'area free roaming completamente rinnovata

DUBBI

  • IA non convincente
  • Fisica punitiva
  • Colpo d'occhio pressoché immutato