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Monster Jam Showdown, abbiamo provato i mostri della strada secondo Milestone

Milestone ha portato Monster Jam Showdown alla Summer Game Fest: abbiamo provato la nuova incarnazione della serie su licenza di Feld Motorsport.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   11/06/2024
La key art di Monster Jam Showdown

Durante i Play Days della Summer Game Fest abbiamo avuto anche modo di incontrare una delegazione italiana: lo stand di Plaion ospitava infatti la prossima fatica di Milestone, e non è stato affatto sorprendente scoprire che qui, negli Stati Uniti, si respira più di un discreto interesse verso l'universo con cui gli sviluppatori si stanno confrontando. La serie di riferimento è infatti quella di Monster Jam, legata a una licenza rimasta a lungo sotto l'ombrello di THQ Nordic salvo poi approdare proprio negli studi milanesi di Milestone, che attraverso il nuovo capitolo puntano a riacchiappare un pubblico che ancora oggi sente la nostalgia del capitolo pubblicato un sacco di lune fa, per la precisione nel lontanissimo 2007.

Abbiamo avuto occasione di provare Monster Jam Showdown, la nuova edizione del videogioco dedicato alla licenza di Feld Motorsport che da anni mette in scena le battaglie fra mostri dello sterrato: ad attenderci dall'altra parte dello schermo abbiamo trovato un'esperienza molto intelligente e divertente, indice della ritrovata capacità di Milestone di proporre interessanti variazioni sul tema della più classica esperienza racing.

Un viaggio "off the road"

Ormai è da qualche tempo che Milestone ha interiorizzato il valore della varietà: Monster Jam Showdown si sviluppa anzitutto attorno a tre diverse macro-regioni, ovvero il Colorado, la Death Valley e l'Alaska, ambientazioni che sono ovviamente rappresentative del principale bacino di pubblico della licenza ma che, al tempo stesso, offrono anche una discreta dose di diversificazione nei biomi.

Il Colorado, per esempio,, è terra di foreste, fiumi, colline e montagne punteggiate di tronchi secolari caduti, la Death Valley rappresenta un invito a solcare i deserti rocciosi del Nord America e balzare nelle valli monumentali, mentre l'Alaska aggiunge all'equazione fiumi ghiacciati e panorami innevati, fra l'altro consentendo di frantumare gli accumuli di neve per tagliare qualche curva troppo stretta.

Il principale strumento per muoversi nel mondo è la modalità Showdown Tour, una sorta di carriera ancorata a una struttura non lineare che richiede di completare le diverse regioni impegnandosi in attività completamente diverse fra loro. La prima che abbiamo potuto provare era anche quella più ordinaria, ovvero una classica corsa in tre giri lungo i panorami monumentali della Death Valley, costruita attorno a percorsi multipli nonché enormi salti da sfruttare per piombare in testa ai malcapitati avversari, sfruttando qualsiasi scorrettezza necessaria per guadagnare qualche posizione.

Un giro del mondo sulle bestie dell'asfalto... anzi, dello sterrato
Un giro del mondo sulle bestie dell'asfalto... anzi, dello sterrato

La seconda variante era invece la gara Head to Head, praticamente una boss fight che prende vita quando il campione di una determinata zona - fra l'altro accompagnato da una sequenza animata - decide di lanciarsi in uno sparo senza esclusione di colpi: nel nostro caso, abbiamo potuto affrontare il truck Pirate Curse attorno a un fiume congelato dell'Alaska, frantumando barriere di ghiaccio nel tentativo di prendergli qualche metro. Vincere la gara, fra l'altro, non è sufficiente: bisogna anche totalizzare più punti del rivale, distruggendo parti dello scenario ed eseguendo complessi trick grazie alla gestione disgiunta del treno posteriore.

A proposito di trick, l'ultima sfida che abbiamo vissuto era una competizione di Freestyle nel mezzo di una foresta del Colorado, ovvero un segmento di gioco in cui la fisica di guida cambia completamente al fine di accomodare le più folli acrobazie di questo show motoristico.

Le gare di freestyle sono estremamente difficili
Le gare di freestyle sono estremamente difficili

Sulla carta avremmo dovuto cimentarci in impennate, backflip, frontflip, guida su due ruote e via dicendo, ma nella pratica abbiamo trascorso molto più tempo ribaltandoci e schiantandoci contro le sequoie della regione.

Guida e gameplay

Monster Jam Showdown imbocca una direzione molto furba e intelligente: sceglie di ancorarsi a un sistema prevalentemente arcade, trovando il principale tecnicismo nella succitata gestione separata delle ruote posteriori - i cui controlli sono riservati all'analogico destro - per poi rinforzare giusto un pizzico la fisica e sposare meccaniche di gioco semplicemente divertenti. Eseguendo acrobazie e distruggendo tutto il distruttibile non si incrementa solamente il punteggio, ma si riempie anche la barra del turbo, strumento indispensabile per piazzarsi nella parte alta della classifica.

Il modello di guida arcade con una fisica rinforzata è davvero furbo
Il modello di guida arcade con una fisica rinforzata è davvero furbo

Se da una parte i maniaci di questo folle motorsport sapranno senz'altro spingere al limite il motore fisico e raggiungere una gestione quasi perfetta del peso di questi mostri - riuscendo dove noi abbiamo fallito sul fronte del freestyle - l'esperienza si configura come un viaggio adatto a tutti i palati nel quale si prova un certo gusto anche solo a mandare in frantumi il proprio truck devastando l'interezza dello scenario o tentando di distruggere un avversario che ci ha dato particolarmente fastidio, cosa che nel nostro caso è successa con il maledetto Ice Cream Man. In ogni caso, la nostra prova si è svolta in un ambiente controllato, pertanto non abbiamo avuto occasione di giocare più di tanto con le impostazioni.

Il resto dell'offerta

Tenete a mente che le attività da noi testate rappresentavano solamente tre varianti in mezzo alla decina attualmente annunciata, per poterle affrontare avevamo a disposizione una cinquantina di Monster Truck diversi tanto nell'estetica quanto nelle statistiche alla guida, senza contare che si potevano ulteriormente personalizzare attraverso 140 livree che, purtroppo, non potranno accogliere varianti create a mano dagli utenti.

L'offerta è come sempre nutritissima
L'offerta è come sempre nutritissima

C'è poco altro da aggiungere: nella ventina di minuti trascorsi alla demo station di casa Milestone abbiamo trovato ad accoglierci un divertente titolo arcade, ancorato a un sistema fisico soddisfacente, che certamente guadagna parecchi punti per chiunque fosse appassionato della licenza di Feld Motorsport. Negli Stati Uniti il pubblico va pazzo per queste competizioni, così come apprezza enormemente i cappellini bianchi da truck driver: se volete sfogare la frustrazione mettendovi alla guida di un mostro con il quale devastare diverse regioni nordamericane, beh, Monster Jam Showdown è proprio l'esperienza che fa per voi.

Monster Jam Showdown è un titolo onesto, diretto e senza fronzoli: promette un'esperienza fortemente arcade a qualsiasi appassionato di Monster Truck, scommettendo tutto sulla varietà delle attività e sulle diverse ambientazioni, prima di introdurre tonnellate di veicoli pescati direttamente dai lidi della licenza ufficiale di Feld Motorsport. Certo, dalle nostre parti si tratta di un segmento dell'intrattenimento estremamente di nicchia, ma sembra centrare appieno l'obiettivo che si è imposto.

CERTEZZE

  • Formula arcade molto semplice e divertente
  • Grande varietà nelle attività
  • Selezione di truck ricchissima

DUBBI

  • Niente livree personalizzate
  • Quanti sono i fan dei Monster Truck in Italia?