Epic sta combattendo una battaglia durissima contro Steam e dopo essere partita a spron battuto regalando prodotti di ogni fascia, è arrivata a mettere sul suo store titoli del calibro di Grand Theft Auto V. L'obiettivo è uno solo: veicolare più persone possibili su Epic Store, facendo installare sui PC di mezzo mondo la nuova piattaforma e cercando al contempo di far in modo che aprirlo diventi un'abitudine così come controllare le nuove offerte e, perché no, magari iniziare a fare qualche acquisto per arricchire una libreria che, solo di giochi gratuiti, inizia a essere già parecchio imponente.
Evidentemente però, per la casa madrina dell'Unreal Engine, questo non è ancora abbastanza e il passo successivo è quello di iniziare a strappare esclusive di ogni tipo dalle mani di Valve. Se per ora i tripla A latitano - anzi ultimamente è Steam ad aver vinto una nuova battaglia con il ritorno in massa di Electronic Arts - Epic vuole dunque cominciare ad accaparrarsi titoli indipendenti dalle buone premesse. Questa è la volta di parlarvi in anteprima di No Straight Roads, un gioco originale e dalle ottime premesse cui abbiamo avuto occasione di giocare proprio nell'ultimo week end. Due ore intense di colori al neon, musica elettronica e gag interessanti che ci hanno offerto una panoramica più che gustosa di quanto ci aspetta nella versione finale del titolo di Metronomik.
A ritmo di musica
No Straight Roads arriva in un inizio di estate torrida, una stagione nella quale la struttura e i temi di The Last of Us II hanno segnato i videogiocatori, lasciandoli ora alla ricerca di un'esperienza più leggera e scanzonata, magari da affrontare potendo spegnere il cervello e senza impegnarsi troppo. Nel caso in cui vi ritrovaste nelle parole fin qui scritte, sappiate allora che questo No Straight Roads dovrebbe entrare di diritto nella vostra lista dei desideri, qualsiasi sia la piattaforma di riferimento. Non ci troviamo davanti a un gioco particolarmente esigente dal punto di vista tecnico e quindi ci sentiamo di potervi dire già da ora che anche la versione Switch non dovrebbe avere problemi in termini di fluidità. Il titolo, infatti, si appoggia su una costruzione low poly per ambientazioni e personaggi senza però mettere da parte i colori sgargianti e l'estro creativo indispensabili per distinguersi dalla massa di titoli presenti sul mercato. Ad accogliervi troverete un mondo cupo ma colorato da luci al neon ed ambientazioni particolari che tenderanno a colpire grazie alla loro unicità. La storia alla base di NSR nasce scimmiottando le vicende dei talent musicali più comuni ma si evolve rapidamente per instillare quel forte desiderio di scoperta e vendetta perfetto per voler continuare a giocare livello dopo livello. Nel titolo, diretto da Wan Hazmer, lead game designer di Final Fantasy XV e Daim Dziauddin, concept artist di Street Fighter V, prenderete il controllo di Mayday e Zuke, una chitarrista e un batterista decisi a portare un po' di Rock a Vinyl city, una città dominata dalla musica elettronica.
L'EDM sembra così aver fatto completamente il lavaggio del cervello ai cittadini, assoggettati e resi succubi di canzoni monotone e ripetitive. Nonostante un'esibizione da urlo, il nostro duo non riesce a far breccia nel cuore dei giudici con Tatiana, la Mara Maionchi di NSR, che con il suo "per me è no" li boccia senza diritto di replica. Eppure la schitarrata rock con un riff unico sembrava essere riuscita nell'intento di conquistare gran parte del pubblico, segno che qualcosa di losco si fosse mosso dietro le quinte per non farli trionfare. Da qui inizierà l'avventura per smascherare il reality e riportare il rock sul trono della musica. Una trama abbastanza divertente e narrata in maniera gustosa, con personaggi ben caratterizzati e disegnati a dovere che potrebbe nascondere anche qualche chicca, o quantomeno lo speriamo, nelle fasi avanzate di gioco.
Pochi tasti ma con il rock nelle vene
Purtroppo No Straight Roads si è fatto giocare solo per due livelli complessivi, con altrettanti scontri contro i boss, ma per quanto abbiamo visto le carte in regola per fare bene al lancio sono già tutte sul tavolo. La prima cosa importante da sottolineare è indubbiamente la possibilità di giocare in maniera cooperativa in locale con un vostro amico, condividendo lo schermo come un classico picchiaduro a scorrimento. Le meccaniche di gioco però qui tendono a essere estremamente differenti, basandosi sul ritmo e sugli attacchi a tempo di musica più che a semplici combo e prese da concatenare tra loro. La vostra libertà negli spostamenti è totale e non siete obbligati a seguire i bpm come in Crypt of the Necrodancer, tanto per capirci, dovendo fare solo attenzione ai vari colpi a distanza e mosse corpo a corpo degli avversari, quelle si lanciate a tempo di musica. Per strutturare un gameplay del genere i game designer hanno ben pensato di incanalarvi in livelli a corridoio, sufficientemente spaziosi per dare vita a doppi salti, a fasi platform (non troppo riuscite) e infarcite di pericoli che vi chiederanno di schivare con le rotolate in sincronia con la musica. Combo e colpi di chitarra invece saranno le vostre armi per rispondere agli avversari, con la possibilità, nel caso in cui giocaste da soli, di saltare da May a Zuke con la semplice pressione di un tasto in una sorta di tag team.
I livelli, ad ogni modo, sono solo fasi preparatorie contro i dj di fine livello, boss parecchio ostinati, ma non troppo ostici da affrontare, che richiederanno esclusivamente un po' di materia grigia e ritmo per essere sconfitti. Spettacolari gli stage finali con tanto di diverse fasi a difficoltà crescente per mantenere sempre alta l'asticella dell'adrenalina. Dovrete schivare laser, colpire pianeti, scivolare sulle note nelle profondità oceaniche e anche combattere contro boy band inferocite per una varietà che non dovrebbe mancare nella versione finale. L'unica cosa che un pochino ci ha lasciato perplessi è la decisione di infarcire la colonna sonora con musica elettronica e sebbene il titolo cerchi di essere un'accusa contro le major che stanno soffocando il rock vi troverete volenti o nolenti a giocare su ritmi che proprio non hanno niente a che vedere con le sonorità che vorreste invece portare alla ribalta. Non mancano nemmeno collezionabili e un hub da arricchire ripristinando l'energia e recuperando fan per la vostra band con meccaniche di personalizzazione dell'equipaggiamento e delle mostre speciali nella vostra misteriosa rock caverna, tante meccaniche da esplorare in maniera più approfondita il prossimo 30 agosto.
No Straight Roads ci ha sorpreso e divertito, per il poco che si è fatto assaggiare. Non ha un sistema platforming particolarmente riuscito o un modello di combattimento ultra tecnico ma i vari stage, il modo di raccontare la storia e la musicalità della produzione hanno fatto centro. La speranza è che nella versione completa del titolo ci troveremo per le mani un'evoluzione di questa prima demo, con una rifinitura di tutti gli aspetti per ora solo abbozzati. L'idea di portare alla ribalta il rock in una città controllata e soggiogata dalla musica elettronica funziona alla grande e anche tutta la componente visiva, riesce a miscelare in modo soddisfacente toni cupi e colori luminosi regalando viste di tutto rispetto. Non vediamo l'ora di mettere nuovamente alla prova Mayday e Zuke!
CERTEZZE
- Struttura di gioco varia e convincente
- Personaggi particolari
- Alcuni livelli davvero ben disegnati
DUBBI
- Sezioni platform poco riuscite
- Combattimento non molto profondo