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Oculus Quest, provato alla GDC 2019 con Beat Saber

Alla Game Developers Conference di San Francisco abbiamo provato Oculus Quest con l'acclamato Beat Saber, uno dei titoli più importanti che accompagnerà il lancio del nuovo visore di realtà virtuale all-in-one.

SPECIALE di Vincenzo Lettera   —   20/03/2019

Assieme a Superhot VR, Beat Saber rappresenta il gioco di lancio perfetto per l'imminente Oculus Quest. Con la sua adrenalinica combinazione di regole semplici, un'estetica che mescola Tron a Star Wars e una soundtrack elettrizzante, lo scatenato rhythm game sviluppato dal team ceco Beat Games aveva già conquistato i possessori di Vive, Oculus Rift o PlayStation VR, arrivando a superare il milione di copie vendute in meno di un anno. Eppure, dopo che alla GDC 2019 abbiamo provato Beat Saber con indosso Oculus Quest - il nuovo visore completamente standalone di Oculus - sarà davvero difficile tornare indietro. Beat Saber è un gioco ideale per partire rapide e improvvisate, e ben si sposa con la possibilità di portare il visore all-in-one di Oculus in viaggio o semplicemente in un'altra stanza di casa propria. Soprattutto, la totale assenza di cavi rappresenta per Beat Saber (e per la VR tutta) una conquista monumentale, dando a chi gioca un senso di libertà che si traduce in movimenti inediti e nuovi modi di esprimersi.

Oculus Quest

Sia chiaro, il gioco funziona alla stessa classica maniera e - da quello che abbiamo provato - con la stessa precisa risposta ai comandi dell'originale: con le due "spade laser" si colpiscono i blocchi in arrivo a ritmo di musica, mentre ci si sposta di lato o ci si accovaccia per evitare gli ostacoli. Eppure, abbandonata la preoccupazione di inciampare sul cavo, ci si muove con più libertà e tranquillità, esibendosi volendo in spocchiose giravolte. Beat Saber è un'esperienza che dà il meglio quando si è completamente assorbiti dal gioco, indossando le cuffie e tenendo il volume alto, ma attraverso gli speaker integrati in Oculus Quest è comunque possibile giocare senza isolarsi del tutto. Insomma, niente sensori in giro per la stanza, niente cavi in mezzo ai piedi, niente cuffie o necessità di essere in prossimità di un PC o una console: Beat Saber con Oculus Quest è un'esperienza pressoché perfetta ma con un unico grande compromesso. Gli sviluppatori non hanno chiarito infatti se Beat Saber su Oculus Quest supporterà le mod come la controparte per Vive e Rift. Uno degli elementi più apprezzati della versione PC è infatti rappresentato dalla possibilità di espandere e personalizzare la tracklist del gioco con i propri brani, e sarebbe un peccato se questa opzione non fosse disponibile nella versione più "liberatoria" del gioco.

Beat Saber 5

La nostra prova con Beat Saber ci ha dato un'idea delle potenzialità di Oculus Quest, e soprattutto dei passi avanti che la VR sta facendo in termini di accessibilità e semplicità d'uso. In arrivo nel corso della primavera al costo di 399$ (inclusi i due controller Oculus Touch), Quest è quello che molti chiedono da tempo ai produttori di headset VR: un visore leggero, ergonomico, assolutamente wireless, indipendente da hardware esterni e sufficientemente potente da permettere di fruire videogiochi senza grossi compromessi tecnici. L'esperimento fatto lo scorso anno con Oculus Go ha infatti dimostrato che gli appassionati di videogiochi sono esigenti e non si accontentano di un visore tecnicamente arretrato e castrato in termini di funzionalità. Potrà condividere con Oculus Go alcune caratteristiche, ma i suoi sei gradi di libertà (6DOF, degree of freedom) e l'utilizzo di Oculus Touch avvicinano l'esperienza più a quella di Rift che a quella di Go. A differenza di Oculus Rift, tuttavia, Oculus Quest avrà un suo store digitale curato, con una barriera all'ingresso (non troppo severa, promettono gli sviluppatori) che assicurerà che tutti i giochi soddisfino determinati standard. Nonostante gli store separati, i software saranno però crossbuy (basterà acquistare un gioco su Quest per poterlo utilizzare anche su Rift), ma la compatibilità del software va in una sola direzione. Mentre tutti i giochi per Oculus Quest funzioneranno automaticamente su Rift, per le differenze nell'hardware non vale ovviamente il contrario, sebbene il team di Oculus promette che per gli sviluppatori sarà estremamente semplice realizzare dei porting. Ergonomico e comodo da indossare, Oculus Quest ci ha lasciato impressioni più che positive, sebbene non manchi qualche dubbio. Nonostante l'uscita sempre più vicina, mentre scriviamo quest'articolo mancano ancora dettagli specifici sulle caratteristiche tecniche di Oculus Quest, così come informazioni più precise sull'autonomia della batteria. L'impossibilità di aggiornare l'hardware interno al visore comporta che Oculus Quest possa diventare obsoleto (e incompatibile con giochi futuri) più in fretta rispetto a un normale headset VR, mentre allo stato attuale Oculus non sembra aver trovato ancora una soluzione per trasmettere su un monitor esterno quello che viene visualizzato nel visore, rendendo così impossibile condividere l'esperienza in una serata tra amici.