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One Piece: World Seeker, impressioni su gameplay e open world

One Piece: World Seeker lascia intendere un impegno maggiore rispetto ai classici manga game: le nostre nuove impressioni su gameplay e open world.

PROVATO di Aligi Comandini   —   19/02/2019
One Piece: World Seeker
One Piece: World Seeker
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È difficile inquadrare One Piece: World Seeker. Il mondo dello sviluppo nipponico, infatti, non è di facile lettura per un occidentale, e risulta in particolare arduo comprendere la sua netta divisione in due anime che non dovrebbero poter convivere: da una parte team che fanno dell'innovazione e dell'arte del videogioco la loro ragion d'essere; dall'altra sviluppatori che sfornano titoli a raffica, perlopiù mediocri o a malapena passabili. Questa seconda "anima moscia" è spesso legata a doppio filo al magico mondo dei giochi su licenza, e in particolare da quelle lontane coste è cosa comune veder arrivare una massa di manga game dimenticabili, prodotti di fretta e pensati per fare qualche facile guadagno grazie alla forza del marchio utilizzato.

Eppure capita, molto di rado, che qualche team tenti di uscire da questa rovinosa corrente per proporre qualcosa di più impegnato del solito. Nel caso di One Piece: World Seeker - nuovo titolo dedicato all'opera magna di Eiichiro Oda - le premesse per sperare in qualcosa di ottimo c'erano tutte: un progetto lontano dai soliti musou o picchiaduro con visuale alle spalle, e gli sviluppatori di Ganbarion (quelli del notevolissimo Jump SuperStars per DS e del buon Pandora's Tower per Wii, per intenderci) alle redini. Lo abbiamo provato pieni di speranza negli uffici milanesi di Bandai Namco, e oggi siamo pronti a darvi le nostre nuove impressioni su gameplay e open world.

One Piece World Seeker 9

Gameplay: ambizione per ogni occasione

Le sezioni da noi provate erano tre: due fasi lineari - di cui una incentrata attorno a un boss - e una fase esplorativa libera, per poter finalmente capire le potenzialità del mondo di gioco. Le prime sono state molto utili per comprendere a fondo il gameplay, perché alla base World Seeker è un action, e pur vantando meccaniche piuttosto basilari non è privo di elementi interessanti, piuttosto fedeli ai poteri di Rufy nel manga. Il gommoso protagonista basa infatti le sue capacità sulla cosiddetta ambizione, o haki, un'abilità speciale che prende varie forme e può essere sfruttata per aumentare enormemente le capacità combattive di una persona. Nella demo era in grado di utilizzarlo in due forme: ambizione della percezione e ambizione dell'armatura. In base alla forma selezionata cambiano non solo il parco mosse, ma anche meccaniche difensive e attacchi speciali, ottenendo specifici vantaggi contro certe tipologie di avversari. Mentre l'ambizione dell'armatura è attivata, ad esempio, il nostro non può schivare ma solo pararsi, però ottiene colpi potenziati che spezzano le difese (alcuni nemici sono muniti di scudo, mentre certi boss non vengono storditi dagli attacchi normali, come Smoker); l'altra forma lo rende invece più agile e rapido, ed è più indicata contro gruppi numerosi di nemici.

One Piece: World Seeker,  impressioni su gameplay e open world

Si tratta di una scelta furba: lo sviluppo del protagonista non è complicato, ma permette di apprendere varie manovre speciali, e capire quali utilizzare in ogni dovuta situazione rende il tutto un po' più interessante. L'unica pecca? La difficoltà generale è incredibilmente bassa, e queste finezze si perdono davanti a nemici che il più delle volte sono a malapena della carne da macello. Il nostro consiglio per chiunque abbia un minimo di pratica è partire immediatamente a un livello di difficoltà più alto, perché se World Seeker dovesse rimanere così, al lancio i giocatori di vecchia data troveranno ben poco mordente. Altra caratteristica da descrivere del sistema sono le meccaniche furtive: una sorta di must in buona parte degli action open world, qui implementato quasi come contorno, ma comunque utile per ripulire le mappe dai nemici senza troppi fronzoli. In pratica Rufy non fa molto rumore quando cammina, e anche senza un tasto dedicato per il movimento silenzioso può facilmente aggirare e stordire i nemici ignari, oltre ad usare l'ambizione della percezione per evidenziare le guardie della marina a distanza (una sorta di "modalità istinto" vista in milioni di altri titoli). L'unica altra meccanica di questo tipo è la capacità del nostro di nascondersi nei barili, ma ne abbiamo fatto ben poco uso durante la nostra prova, e ci è parso più un extra per "fare colore" che altro.

Open World: terra in vista, capitano!

World Seeker vuole essere un prodotto accessibile e limato al punto giusto, e le sue meccaniche riescono a divertire nonostante il livello di sfida generalmente basso. Le problematiche iniziano quando ci si butta nell'open world, poiché, se per quanto riguarda movimento ed esplorazione il livello di competenza risulta simile a quanto visto sopra, lo stesso non si può dire per il mondo in sé, che ci è parso piuttosto vuoto e dispersivo. È una triste verità di molti giochi nipponici quando si tira in mezzo questo genere: il design generale è arretrato, e si punta più alla quantità che alla qualità; One Piece: World Seeker è un prodotto generalmente di fattura migliore rispetto ai manga game tipici, tuttavia non riesce a superare tale limite, e la fase esplorativa è risultata indubbiamente quella meno divertente tra le provate.

One Piece: World Seeker,  impressioni su gameplay e open world

Davvero un peccato. Il gioco di Ganbarion è seriamente valido, e la libertà di movimento notevole: Rufy può appendersi ad ogni bordo con i suoi arti allungabili, planare per un po' in aria e schivare in volo, ed è bello gironzolare per la grossa mappa disponibile grazie al comodo fast travel. Le missioni trovate, però, ci sono sembrate per lo più quest di raccolta o combattimenti contro truppe della marina, e dubitiamo quindi che i compiti secondari risulteranno particolarmente attraenti nel gioco finito. Se non altro, siamo rimasti abbastanza sorpresi dalla grafica, poiché, pur non vantando un impatto straordinario, il gioco fa un uso sapiente del cel shading ed è davvero piacevole da vedere in movimento. Insomma, World Seeker sa il fatto suo in molti aspetti, ma è ben lontano dall'essere il "gioco definitivo" dedicato alla ciurma del cappello di paglia. Con ogni probabilità non sarà l'open world l'elemento in grado di settare la qualità finale, bensì il livello della storia e delle battaglie principali.

One Piece: World Seeker ci è sembrato un prodotto competente e ben confezionato, ma comunque piagato da alcune marcate limitazioni (specialmente legate alla sua natura di open world). Nel complesso le caratteristiche per un buon titolo dedicato all'epica di Oda ci sono tutte, ma non sarà certo l'esplorabilità del mondo a innalzare la qualità dell'esperienza.

CERTEZZE

  • Buone meccaniche di base, che rendono piacevole sia l'esplorazione che il combattimento
  • Tecnicamente valido

DUBBI

  • Open World vuoto e un po' fine a se stesso