La presentazione di ID@Xbox è stata indubbiamente superiore alle aspettative, dimostrando non solo una certa ricercatezza nei titoli supportati, ma anche la volontà di offrire all'utenza esperienze tendenzialmente lontane da quella ricerca del successo commerciale a tutti i costi che tende ad appiattire il mercato come la peggiore delle presse idrauliche. L'ultimo titolo di cui abbiamo deciso di parlare è forse quello più "classico" dei quattro osservati: un'avventura ricca di puzzle e atmosfera chiamata Planet of Lana, che forse proprio per via delle sue caratteristiche rappresenta anche il più grosso arcano del gruppetto.
Non che il gioco non sorprenda positivamente, anzi: il titolo di Wishfully ha molto di quel fascino distintivo che contraddistingue alcuni grandi videogiochi del passato, un ritmo compassato perfettamente adatto all'ambientazione scelta, che guida il giocatore attraverso mappe ed enigmi con tranquillità, creando al contempo una leggera e onnipresente irrequietezza.
D'altronde Adam Stjärnljus, il creative director di Wishfully, ha ammesso candidamente di essersi ispirato ad alcuni titoli ben noti a chi gioca dagli albori del medium come Flashback e Another World, ed è testamento di quanto abbiano colpito il team il fatto che questa peculiare creatura ricordi così da vicino una sorta di versione evoluta del secondo. La sua opera ha però parecchio di più da offrire di un look ricercato: abbiamo visto in anteprima Planet of Lana per alcuni minuti e oggi cercheremo di spiegarvi cosa vi aspetta, seppur quanto visto sia probabilmente solo una minima parte dell'insieme.
Un micio per amico
La demo di Planet of Lana che abbiamo visto non conteneva il prologo del gioco, ma era comunque parte di una delle fasi iniziali della campagna e vedeva la protagonista, Lana appunto, già accompagnata dal suo simpatico compagno Mui. Mui è una sorta di "gatto alieno", molto intelligente e in grado di rispondere senza attese agli ordini della ragazzina, oltre che plausibilmente correlato in qualche modo alla minaccia principale del gioco: una razza meccanica di invasori il cui arrivo ha costretto Lana a fuggire dal suo pacifico villaggio di pescatori.
L'epopea della ragazzina è quindi tutta legata alla volontà di salvare i suoi cari (la sorella, in particolare) e, possibilmente, il meraviglioso pianeta in cui vive, prima che un esercito di robot alieni faccia danni irreparabili; un compito praticamente impossibile da portare a termine in solitaria, ma forse fattibile con l'aiuto dei poteri di Mui, dato che la stramba creatura può balzare in un lampo verso luoghi irraggiungibili per Lana, e controllare temporaneamente le creature sparse per le mappe con una sorta di sguardo ipnotico.
Il gameplay del titolo è insomma lontano dalla legnosità di quell'Another World che abbiamo precedentemente citato e più vicino al platforming e ai puzzle ambientali di Limbo, con l'aggiunta di una "creatura amica" che per certi versi ricorda la formula ricca di rompicapo vista in The Last Guardian, anche se Mui non ha certo le dimensioni di Trico né la sua peculiare intelligenza artificiale (risponde sempre ai comandi senza dubbi, attese o necessità di apprendimento). Meccanicamente peraltro il gioco non pare affatto male; i salti danno l'impressione di essere estremamente precisi, laddove la ragazza dimostra una reattività abbastanza immediata sia nell'arrampicarsi sia nelle interazioni (sembra roba da poco, ma abbiamo visto spesso produzioni minori piagate da piccole imprecisioni nei comandi e nella gestione del movimento, e non è chiaramente questo il caso). Si avanza per lo più cercando di capire come far superare gli ostacoli alla protagonista - minuta sì, ma comunque piuttosto agile per la sua età - e portarsi dietro la piccola creatura, normalmente bloccata solo da una forte paura nei confronti dell'acqua.
Per intenderci, buona parte della demo mostrata girava proprio attorno a dei laghetti, il cui livello poteva venir abbassato o fatto salire attraverso delle enormi creature nei paraggi. Mui può prenderne il controllo, mentre la capacità di Lana di nuotare senza problemi le permette di raggiungere piattaforme, liane, o aprire passaggi alternativi per fare in modo di far passare il suo amichetto senza farlo bagnare. Altri puzzle visti consistevano per lo più nell'usare il "micio" per recuperare oggetti e liane, o disattivare campi elettrici pericolosi.
Come intuibile, non si tratta di meccaniche molto complesse: il gioco per il momento parrebbe costruito per lo più attorno ad enigmi ambientali di questo tipo, all'osservazione delle mappe e a fasi platform non particolarmente complicate. Sembra mancare anche quella pericolosità e brutalità di fondo appartenente a Limbo (ovviamente, qui l'esperienza è molto più tranquilla), ma, considerata la situazione in cui Lana si trova e la presenza di un pericolo incombente, non ci sorprenderebbero fasi più pressanti durante la campagna.
L'elemento più stuzzicante di quanto visto, ad ogni modo, sembra essere ancora una volta la narrativa, dato che la demo si concludeva in una vecchia nave spaziale riattivata dalla ragazzina, e nonostante la mancanza totale di dialoghi (Lana parla, ma in una lingua inventata e incomprensibile, e non si mette certo a far monologhi durante l'esplorazione) è piuttosto cristallina la presenza di un qualche inatteso mistero di fondo, al di fuori ovviamente delle origini ignote degli invasori. Lo scopriremo a breve, comunque, visto che non manca molto all'uscita... e chissà che anche questo titolo non si riveli una perla indie quando sarà il momento. Ah, un ultima chicca: la musica; il compositore del gioco è lo stesso di The Last Guardian, Takeshi Furukawa, quindi potete stare tranquilli per quanto riguarda quest'aspetto.
Ricco di atmosfera, e chiaramente ispirato da numerosi classici del passato, Planet of Lana sembra aver già capito come ricatturare il feeling epico di alcune di queste avventure. A decretare o meno il successo dell'opera di Wishfully saranno il valore della narrativa ambientale e dei puzzle, certo, eppure è difficile non essere fiduciosi quando il team coinvolto dimostra questo tipo di riverenza nei confronti della storia dei videogiochi. Speriamo si incastri tutto a dovere.
CERTEZZE
- Ha atmosfera da vendere
- Meccaniche semplici, ma piuttosto rifinite, e puzzle interessanti legati a Mui
DUBBI
- Valore di narrativa e campagna ancora da stabilire