I giochi di carte ci hanno abituati a esperienze anche molto diverse fra loro, ma l'ambientazione scelta da Big Blue Bubble per il suo nuovo titolo è effettivamente qualcosa di originale: una sorta di mondo post-apocalittico dominato da mostri e mutanti che venerano il rock, e che combattono chitarre alla mano per il controllo del territorio. A ogni accordo di quinta ben assestato corrisponde un colpo di straordinaria potenza, sferrato da diverse tipologie di guitar hero. L'obiettivo? Sopravvivere con un'unica "vita" a tutti gli scontri di un percorso che culmina con l'immancabile boss fight, giocando bene le proprie carte.
Abbiamo provato Power Chord grazie alla demo dello Steam Next Fest, ed ecco com'è andata.
Struttura: si parte per il tour!
Come accennato in apertura, la struttura di Power Chord consiste in una serie di percorsi costellati di scontri, a cui dovremo cercare di sopravvivere sfruttando l'unica barra della salute a disposizione dei quattro membri della nostra band. Non sarà facile, visto che il percorso si conclude con un impegnativo boss fight.
Le carte, visualizzate nella parte bassa dello schermo, consentono di eseguire determinate azioni durante ogni turno, sulla base dei punti disponibili e del "prezzo" di ogni movimento, che si tratti di un attacco o di un'occasione per irrobustire in qualche modo i nostri personaggi, creando delle barriere o potenziando le loro corazze così che possano resistere agli attacchi della quadra nemica.
Naturalmente non dovremo davvero completare l'intero percorso d'un fiato e senza alcun aiuto: il tabellone prevede la possibilità di scegliere delle diramazioni che includono aree di sosta presso cui ricaricare le batterie, letteralmente, e magari riportare in vita componenti della band che abbiamo perso lungo il cammino. Oppure l'immancabile negozio, presso cui spendere i gettoni guadagnati fino a quel momento per l'acquisto di potenziamenti.
La demo di Power Chord che abbiamo provato include uno di questi percorsi completi, ma è stato necessario farci due giri per comprendere alcuni meccanismi, mentre altri sono rimasti nebulosi e chissà, magari riusciremo ad approfondirli in sede di recensione. Di certo sul fronte dei contenuti ci sono tante cose ancora da scoprire, come i personaggi sbloccabili con cui potremo ridisegnare il gruppo di partenza, divisi ovviamente per tipologia.
Gameplay: musica violenta
Compresa la formula alla base del gioco, il gameplay messo a punto dai ragazzi di Big Blue Bubble si rivela effettivamente semplice e immediato, finanche banale e noiosetto durante le prime tappe del tour, se così vogliamo chiamarlo. Il sistema di combattimento a turni lascia infatti poco spazio all'immaginazione, le azioni si alternano senza sorprese e all'inizio pare non ci sia davvero partita.
Fortunatamente le cose cambiano man mano che ci si avvicina alla fase conclusiva del percorso, quando i nemici diventano più numerosi e coriacei, i loro colpi infliggono danni maggiori e i nostri musicisti cominciano inevitabilmente a cadere, lasciandoci in evidente inferiorità numerica finché non avremo modo di resuscitare i guerrieri sconfitti presso le apposite fermate.
A quel punto, tuttavia, diventerà chiaro che la gestione dissennata e superficiale delle prime battaglie, in cui non abbiamo mai preso minimamente in considerazione l'idea di giocare carte diverse da quelle offensive, si è tradotta in una situazione non semplice, con personaggi ormai al limite delle loro risorse e, di contro, avversari mai così potenti e resistenti.
C'è insomma uno spessore inaspettato dietro le meccaniche di Power Chord: tutto sta a capire se questo tipo di approccio vada o meno a sacrificare determinati momenti dell'esperienza, rendendoli come detto banali e noiosi, per poi esprimersi meglio nelle fasi avanzate; oppure, chissà, nei percorsi che potremo affrontare successivamente, all'interno di una campagna i cui numeri per il momento sono ancora coperti dal mistero.
Realizzazione tecnica
Considerando che l'azione di Power Chord si svolge unicamente sul "palco", anche dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un prodotto poco impegnativo, con i nostri personaggi da una parte e gli avversari dall'altra a lanciarsi a turno attacchi musicali più o meno spettacolari, usando le chitarre come armi e il cel shading per conferire carattere alla grafica.
Il comparto sonoro la fa inevitabilmente da padrone, con brani rock che coinvolgono al punto giusto ma una dimensione audio che durante gli scontri perde consistenza, limitandosi a pochi suoni laddove sarebbe stato possibile premere davvero l'acceleratore e inventarsi qualcosa per dare un senso alla peculiare ambientazione del gioco.
Power Chord è senza dubbio un card battler particolare, che incrocia suggestioni post-apocalittiche e musica rock per dar vita a un'esperienza strategica diversa dal solito, sebbene un po' limitata nelle sue meccaniche. Gli scontri a turni possono infatti attingere a sfaccettature che la demo consente solo di sfiorare e l'impostazione roguelite aggiunge carattere alla progressione, ma solo verso le fasi finali di un percorso che in partenza appare un po' insipido. Vedremo se la versione completa del gioco riuscirà a indovinare il riff giusto per disinnescare questi dubbi.
CERTEZZE
- Un mix senza dubbio inusuale
- Approccio roguelite interessante da un certo punto in poi
- Le meccaniche di deck building appaiono solide
DUBBI
- Sulle prime è un po' inconsistente
- Diversi aspetti del gameplay ancora da approfondire
- Strutturalmente sembrerebbe limitato