Il mondo dei videogiochi è tra i più movimentati in circolazione, un maelstrom digitale che fa da terreno fertile per informazioni artefatte, immagini create ad arte e trailer fasulli, ma talvolta tanto credibili da scatenare speranze, interesse e discussioni in quantità. Qualche rumor viene rapidamente smontato dalle software house o si dissolve in men che non si dica di fronte all'evidenza, come nel caso delle finte scalette riservate agli annunci delle grandi manifestazioni, ma ci sono indiscrezioni che riescono a rimanere quel tanto sulla cresta onda da creare un fenomeno, talvolta lasciato prosperare dalle compagnie di un settore che vive di visibilità. E qualcuno teme che sia proprio questo il caso di Scalebound per Switch, una voce di corridoio eclatante che ha una sua credibilità, visto il rapporto sempre più forte tra Nintendo e Microsoft, ma che ha anche buone possibilità di tradursi in una manciata di sabbia destinata a scivolarci tra le dita. D'altronde lo abbiamo visto succedere spesso, ma la passione mantiene viva una speranza che talvolta viene tradita e talvolta viene ripagata da rumor che pur rivelandosi fasulli finiscono per plasmare o anticipare la realtà.
La console leggendaria e la trilogia incompleta
Com'è ovvio che sia, le indiscrezioni che attecchiscono meglio sono quelle più credibili, quelle che corrono addirittura il rischio di trasformarsi in realtà pur partendo da scherzi più o meno elaborati. Borderlands 3, lo sappiamo, è in sviluppo da tempo e ci aspettiamo un annuncio a breve, ma il confuso filmato apparso su Reddit lo scorso marzo era del tutto fasullo. Fasullo come il sito The Survivor 2099 di Fallout 4, comparso nel 2013, con due anni di anticipo sull'effettiva uscita del titolo Bethesda. E si è rivelato falso anche il video dedicato all'aggiornamento 5.0 per Switch, un update atteso allo spasmo da chi non vedeva l'ora di guardare almeno i video di Youtube sulla console Nintendo. L'applicazione, però, è arrivata, così come sono arrivati anche gli annunci di alcuni dei titoli più attesi di sempre. Partiamo dall'ormai leggendario Fantasy VII Remake, probabilmente divenuto realtà proprio grazie alla calda accoglienza ricevuta dalle indiscrezioni e dai rumor che si sono moltiplicati in seguito alla celebre demo tecnica per PlayStation 3 dell'E3 2005. Anche la community di Animal Crossing, comunque, ha dato una bella prova di forza, scatenando una tempesta in seguito al debunking della schermata iniziale Animal Crossing: Globetrotter comparsa su 4Chan a inizio anno. Il volume delle lamentele per l'inganno è stato talmente alto da far tirare a molti un sospiro di sollievo di fronte al vero annuncio, arrivato a breve termine con buona pace di chi era in procinto di impugnare i forconi.
E dire che i fan di Shenmue hanno dovuto subire 18 anni di rumor falsi prima di poter festeggiare effettivamente l'arrivo del terzo capitolo della serie. Manca però una console SEGA a completare il binomio ed eccoci di fronte a un altro oggetto che è stato al centro delle indiscrezioni per lunghissimo tempo e non ha potuto ancora contare su un lieto fine a compensare le innumerevoli delusioni. Stiamo parlando del Dreamcast 2 e del ritorno nel settore hardware di una compagnia che ha tirato fuori meraviglie tecniche come il Megadrive e, per l'appunto, il Dreamcast, la console che ha fallito per avere osato troppo, la macchina di Shenmue, la pioniera dell'online, la fonte d'ispirazione della prima Xbox e il grande rimpianto di un popolo rimasto orfano e vittima di un vero e proprio bombardamento di scherzi, indiscrezioni e supposizioni mai divenute realtà. La stessa SEGA, tra brevetti e interviste, ha mantenuto vivo il mito, ma nelle nostre mani sono rimaste solo immagini fasulle che circolano ormai da anni e il bruciante ricordo del Project Dream, un gruppo a quanto pare composto da veterani che si era messo in testa di aiutare SEGA a tornare nel mondo dell'hardware realizzando prototipi e interfaccia. Le cose, però, sono andate male, lasciando il Dreamcast 2 sospeso tra mito e realtà. Ed è un limbo popolato da pezzi grossi come il buon vecchio Half Life 3, inevitabilmente in alto nella classifica dei rumor mai diventati realtà. In questo caso non possiamo però parlare di falsi. Gran parte della benzina sul fuoco l'ha gettata lo stesso Gabe Newell, quello che ha stupito il mondo dei videogiochi con il primo Half Life, lo ha sedotto con il secondo e lo ha conquistato con Steam. Poi, evidentemente, ha deciso di prenderlo in giro, o almeno è quello che sospetta una parte di chi ha creduto alle promesse di Gabe, ha creduto alle magliette, ha sospirato quando il nome del gioco è comparso tra i file di DoTA 2 e ha ritrovata la speranza di fronte alla possibilità di vederlo in realtà virtuale. Dopo tanto sperare i più si sono dati pace, qualcuno è ancora convinto che Valve stia ancora aspettando il momento giusto per stupire il mondo concedendo il meritato epilogo all'eroe di tutti i nerd: l'indimenticabile Gordon Freeman.
Quando il falso non è sempre un male
Siamo partiti con alcuni pezzi da novanta e con due delle più cocenti delusioni che il mercato dei videogiochi ricordi, ma la lista delle panzane videoludiche è ancora lunga e ci costringe a un duro lavoro di selezione. Potremmo disquisire in abbondanza della potenza nascosta di Xbox One o potremmo parlare di Gears of War 4 su PlayStation, di Metal Gear Solid 4 su Xbox 360, di Metroid Prime Trilogy per Switch e di mille altre delusioni, piccole o grandi, ma per prima cosa preferiamo prenderci una pausa dalle brutte notizie puntando la prua verso un'indiscrezione che trova un connotato positivo proprio nella sua falsità. Non parliamo, purtroppo, del Syndicate di Electronic Arts, il celebre project RedLime che molti avrebbero preferito fosse stato uno scherzo, ma della cancellazione di The Last Guardian, rimbalzata in ogni dove per anni causando il panico tra le fila dei fan del Team Ico. E invece, contro ogni previsione visto che i rumor sui giochi cancellati sono quelli che più spesso si rivelano esatti, Fumito Ueda ha portato la palla in meta e l'ha fatto piuttosto bene, nonostante lo sviluppo travagliato. E le cose sono finite per il meglio anche per la celeberrima Nintendo NX, una misteriosa console che si è trasformata nella sorprendente Nintendo Switch. Ma parecchi si aspettavano qualcosa di diverso dall'ibrido tra console casalinga e portatile che ci siamo ritrovati in mano. E questo grazie ad alcuni render di ottima qualità realizzati da David Louis-Marie, un simpaticone che ha immaginato un'evoluzione del pad di Wii U creando un elegante joypad, ispirato a veri brevetti, quasi interamente ricoperto da uno schermo touch.
Ma il colpo di grazia è stato inferto da Frank Sandqvist, un talentuoso artigiano che ha costruito effettivamente il controller di David Louis-Marie e ha dato al rumor una forza incredibile, tale da scatenare migliaia e migliaia di discussioni. Il tutto, pare, per il semplice desiderio di farsi una risata alle spalle di tutti, pagato però con un po' di preoccupazione di fronte a un'enorme platea delusa. Ha dato la colpa di tutto a Game Informer, invece, chi a fine 2017 ha pubblicato su 4Chan una presunta copertina della rivista con Superman in bella mostra. Ben realizzato, lo scherzo ha scatenato la speranza di giocatori che da anni aspettano invano un bel gioco sull'uomo d'acciaio e che sarebbero stati più che contenti di vederlo realizzato da Rocksteady, la software house che riportato in pista i videogiochi dedicati al Cavaliere Oscuro. Non a caso la notizia ha fatto il giro del mondo, ma si è purtroppo dissolta benché il progetto attualmente in sviluppo presso lo studio, a quanto pare quasi pronto per essere finalmente pubblicizzato, possa senza dubbio essere legato al mondo dei supereroi. E ce lo auguriamo, vista l'abilità del team in questo campo, mentre alziamo le mani di fronte alla menzione d'onore del nostro speciale, a lungo protagonista di voci inquietanti e burle elaborate. Parliamo di Polybius, il misterioso cabinato che sarebbe stato distribuito in pochissimi pezzi nella periferia di Portland, nel lontano 1981, per poi sparire misteriosamente. Sviluppato dalla Sinneslöschen, una fantomatica software house tedesca dal nome traducibile in cancella-mente, lo sparatutto d'epoca avrebbe causato ai giocatori allucinazioni, vuoti di memoria, alterazioni nel carattere e incubi angoscianti, probabile frutto di messaggi subliminali ed effetti visibili solo in particolari condizioni. Condizioni non verificabili, e di certo non presenti nello sparatutto lanciato nel 2017 da Jeff Minter, ma alimentate da video amatoriali immersi nell'oscurità e da nuove indiscrezioni su presunti esperimenti che mantengono un mito destinato a restare tale. Tutto il contrario, per chiudere con qualcosa di vero che avremmo preferito non lo fosse, delle centinaia di migliaia di cartucce dell'Atari 2600 sotterrate nel 1983 nel deserto del New Mexico.