È quasi una sorta di meccanismo difensivo automatico, ma quando compare sul mercato un titolo dal look spiccatamente anime si ha la tendenza a percepirlo come un prodotto di una categoria inferiore rispetto ad altri videogiochi dello stesso genere. La natura di tutto ciò è probabilmente un trauma, che va per l'esattezza ricercato in quegli anni bui durante i quali l'industria videoludica giapponese non riuscì ad adeguarsi ai tempi, con alcune delle case più significative allo sbando e una massa di prodotti "made in Japan" dai valori produttivi ridicoli a riempire gli scaffali dei negozi.
Ora, grazie al cielo, la situazione è ben diversa, e gli sviluppatori nipponici sono tornati a sfornare gioconi con una costanza invidiabile... eppure davanti alla scelta di abbandonare il patinatissimo fotorealismo in favore di un look più basilare (e prevedibilmente più facile da gestire per i programmatori), molti giocatori tendono ad approcciarsi con sospetto a determinati annunci.
Il fatto che i reveal trailer di Scarlet Nexus non abbiano creato enormi smottamenti è da ricollegare a quanto detto sopra: ad una prima occhiata il gioco pareva la solita accozzaglia di cliché da manga shonen di quarta categoria e non sembravano esserci elementi in grado di elevarlo al di sopra della concorrenza. Dopo una prova di oltre tre ore possiamo però dirvi che questi preconcetti sono quasi del tutto spariti e se da una parte i cliché effettivamente non mancano, dall'altra siamo rimasti positivamente sorpresi da molte delle caratteristiche del nuovo pargolo di Bandai Namco.
Psichico o Psichica?
Uno dei primi elementi interessanti di Scarlet Nexus è la possibilità di scegliere tra due protagonisti, Yuito o Kasane. Entrambi sono due Psichici, nuove reclute dell'ESF, una forza militare impegnata nell'eliminazione di creature mostruose chiamate estranei, che nel mondo del titolo rappresentano una minaccia costante. La natura di queste mostruosità non viene spiegata (o almeno, non durante le prime fasi della campagna), ma si scopre quasi subito che la loro comparsa è legata a un non meglio precisato evento apocalittico a cui si deve l'avvicinamento di un misterioso "extinction ring": una sorta di dimensione alternativa da cui gli Estranei alle volte riescono a raggiungere il mondo reale. Considerando che il loro piatto preferito è il cervello umano, chiaramente, questa non è una buona notizia.
Curiosamente, il prologo nei panni dei due personaggi è leggermente diverso. Gli eventi affrontati sono molto simili per quanto da noi giocato, tuttavia la trama cambia, ed è abbastanza chiaro come la scelta del proprio alter ego non vada a influenzare solo il gameplay - dato che Kasane è una combattente dalla media distanza mentre Yuito favorisce il corpo a corpo - ma l'intero svolgersi degli eventi. Sarà indubbiamente interessante vedere dove tutto questo andrà a parare... per il momento l'idea di un action dalla base estremamente rigiocabile con campagne parzialmente separate ci stuzzica.
Un elemento identico per entrambe le storyline però c'è: indipendentemente dalla scelta fatta all'inizio, nelle ore introduttive verrete sommersi da un mare di comprimari, in parte per la chiara volontà degli sviluppatori di offrire un cast piuttosto colorito, e in parte per via della "struttura a squadre" del gioco di Bandai Namco. È una soluzione che poteva venir gestita con un po' più di grazia ma la comprendiamo, e va detto che, se inizialmente la trama ci ha fatto storcere non poco il naso, abbiamo cambiato idea dopo poche ore per via del background narrativo piuttosto ispirato e della scelta di non trattenere i colpi di scena troppo a lungo. Impossibile valutare al momento quanto valido sarà effettivamente il gioco finito, eppure del potenziale sembra esserci anche qui (d'altronde vi sono alcuni dei creatori di Tales of Vesperia dietro al progetto, e la cosa ci fa ben sperare).
Volere è potere
Alla base Scarlet Nexus è un action, come detto, e il fulcro del suo sistema è legato alla natura degli agenti ESF: sono tutti individui dotati di poteri psichici più o meno poderosi, e per l'esattezza i due protagonisti hanno il dono della telecinesi, legato a doppio filo alle loro capacità in battaglia. Le meccaniche di fondo, però, sono estremamente accessibili e sia Yuito che Kasane dispongono di serie di colpi piuttosto basilari, di una rapida schivata, e della possibilità di usare i loro poteri in combinazione con gli attacchi base.
È proprio quest'ultima la meccanica fondamentale più interessante, perché la telecinesi permette di scagliare oggetti della mappa contro ai nemici, ma richiede energia psichica per essere utilizzata, e porta a manovre variabili in base al suo uso all'interno di una combo. Per spiegarci meglio, se si scagliano oggetti sugli avversari prima di una combinazione è possibile avvicinarsi con un rapidissimo attacco in scatto dotato di una decente invulnerabilità, mentre l'uso dei poteri nel bel mezzo dei fendenti scaglia un oggetto dopo una aggraziata schivata all'indietro, laddove l'energia necessaria per l'uso di tali abilità si ricarica con i colpi normali.
Un combat system sulla carta incredibilmente semplice da apprendere, che trasforma i combattimenti in una sorta di danza senza sforzo alcuno, eppure le cose cambiano notevolmente in meglio quando si considerano l'aggressività dei nemici, la presenza di rami di sviluppo, la necessità di applicare specifiche strategie agli avversari e il notevole numero di "comprimari" di cui parlavamo prima...
Anche gli altri personaggi, infatti, possono sfruttare vari poteri, e nella demo da noi provata il gioco ci ha letteralmente fatto cambiare combinazioni ogni quarto d'ora, mettendoci davanti a sezioni con compagni fissi così da permetterci di testare quasi ogni possibilità. Quando si combatte con dei partner non è possibile passare da un personaggio all'altro, sia chiaro (non abbiamo idea se la cosa lo diventi avanzando), ma si ha la chance di attivare comunque le loro abilità e usarle in combinazione con quelle di Yuito o Kasane per eseguire un'offensiva devastante.
Per fare qualche esempio, personaggi pirocinetici potranno caricare elementalmente le vostre armi e infliggere status fuoco ai nemici (le debolezze elementali da JRPG sono presenti, dunque certe scelte sono più efficaci di altre), altri saranno invece in grado di individuare nemici nascosti, o rendervi invisibili per eseguire delle esecuzioni caricate alle spalle, o ancora rendervi immuni dai danni per qualche secondo. Il bello è che i vostri compagni non si limitano a darvi opzioni singole: migliorando le vostre relazioni con gli altri agenti dell'ESF potrete usufruire di altre chicche, come attacchi ad area o mosse speciali alternative, per una varietà generale davvero degna di lode.
L'importanza dell'hub
I rapporti tra gli agenti, peraltro, non si sviluppano solo attraverso le missioni della campagna, seppur vi siano alcuni capitoli inevitabili legati a certi personaggi mentre si avanza. Dovrete coltivarli grazie a un hub, dove il vostro alter ego potrà selezionare quali compagni portare con sé in battaglia, o se completare alcune secondarie e offrire doni per migliorare le relazioni. Non abbiamo purtroppo potuto esplorare particolarmente a fondo tali opzioni durante la prova, ma crediamo sarà un elemento centrale della progressione, dato che il grosso del divertimento in battaglia risiede proprio nell'uso oculato delle varie abilità.
Come accennato prima, molto di ciò lo si deve ai mostri, gli Estranei: inquietanti creature estremamente diversificate tra loro. I nemici base, ovviamente, periscono con una certa rapidità davanti a una pioggia di attacchi normali e telecinesi, ma avanzando ci si trova rapidamente ad avere a che fare con mostruosità più ostiche, pensate di solito per esser contrastate da uno specifico potere. Alcuni mostri si muovono a gran velocità e richiedono qualche secondo di controllo temporale per essere eliminate a dovere, altre dispongono di attacchi impossibili da schivare normalmente e richiedono quindi alcuni istanti di invulnerabilità per non correre rischi, e via così.
Il tutto, poi, viene accompagnato da una barra di resistenza che può venir spezzata con certi attacchi di Yuito e Kasane o alcune mosse speciali interattive nella mappa, per attivare uno stordimento che garantisce una rapida esecuzione. Insomma, come detto sopra, Scarlet Nexus è ingannevole, e al suo sistema apparentemente semplicistico si aggiungono rapidamente parecchi fattori che ne arricchiscono l'impatto. Persino il livello di sfida è più che degno, e ci siamo trovati più volte a dover usare qualche cura di troppo durante le battaglie con i boss. Sospettiamo che la difficoltà non sarà una passeggiata a campagna inoltrata.
Tutto sorprendente dunque? Non proprio. Il gioco, come detto, ci ha colpito molto positivamente, e le varie ore di storia da noi affrontate sono trascorse senza momenti morti né noia, però qualche problematica c'è. Innanzitutto, se da una parte il titolo è stilisticamente più peculiare e riuscito di quanto un primo impatto potrebbe far credere, dall'altra il suo impatto grafico non è certo straordinario.
Abbiamo notato, inoltre, un riutilizzo di certe mappe quasi immediato durante le missioni secondarie, un problema che potrebbe rendere piuttosto ripetitive queste attività. Infine, avremmo preferito qualche manovra più elaborata tra gli attacchi base, se non altro per perfezionare ulteriormente il valido combat system, ma comprendiamo la volontà di rendere il tutto comunque intuitivo anche per i neofiti degli action. Nel complesso, comunque, abbiamo chiuso la demo con una gran voglia di giocare ancora, e di norma è un ottimo segno.
La prova di Scarlet Nexus ha cancellato le nostre prime impressioni piuttosto fredde. Chiaramente non siamo davanti a un titolo dal comparto tecnico stupefacente, ma il gameplay alla base sembra solido e ricco di possibilità, la narrativa - inizialmente banalotta e ricca di cliché - accelera dopo pochissimo, e sembrano esserci abbastanza idee brillanti nel mix per un action sorprendente. Presto per trarre conclusioni, certo, ma adesso siamo davvero curiosi di vedere se questo gioco saprà esprimere tutto il suo potenziale.
CERTEZZE
- Combat system solido e più elaborato di quanto possa sembrare inizialmente
- La narrativa sembra avere del potenziale nonostante i cliché
- Buon livello di sfida e ottimo ritmo nelle prime ore
DUBBI
- Validità di trama e campagna ancora da definire
- Bilanciamento di poteri e combinazioni ancora da valutare