Dopo più di tre mesi dall'ultima nostra visita, abbiamo avuto occasione di tornare a Cordona, l'isola immaginaria creata da Frogwares per Sherlock Holmes Chapter One e teatro di quello che possiamo considerare il primo grande mistero della vita (videoludica) di Sherlock Holmes.
Nel nostro precedente provato abbiamo avuto modo di scoprire gli elementi chiave del sistema di gioco, che fondono la struttura dei "vecchi" titoli dedicati al detective inglese con alcune delle novità introdotte nell'open world di The Sinking City. Avevamo però chiuso il precedente articolo con vari dubbi. Alcuni di essi sono ancora adesso insoluti e la risposta arriverà solo il 16 novembre - data di uscita di Sherlock Holmes Chapter One in versione PC, PS5 e Xbox Series X|S (le versioni PS4 e Xbox One arriveranno dopo) - mentre altri hanno ottenuto una prima risposta, non definitiva, ma certamente meritevole di attenzione.
Vediamo insieme tutto quello che abbiamo scoperto in questo secondo provato di Sherlock Holmes Chapter One.
Cordona
Prima di lanciarci nelle novità di questa versione di prova di Sherlock Holmes Chapter One, facciamo un veloce riassunto di quanto già raccontato nel precedente articolo. Prima di tutto, è importante sapere che Sherlock è qui un giovane uomo che, partendo da Londra, torna a Cordona, isola immaginaria del Mediterraneo. Lo fa insieme a un amico d'infanzia, Jonathan.
Cordona è stata casa di Sherlock e di suo fratello, Mycroft, fino alla morte della madre dei due Holmes. La perdita del genitore non è mai stata elaborata del tutto da Sherlock, che torna quindi a Cordona alla ricerca di una "conclusione". Scopre però che i conti non tornano sulla morte della madre e decide di indagare.
Nel mezzo si imbatterà in altri misteri che metteranno alla prova le sue già incredibili capacità deduttive. Sherlock Holmes è in tutto e per tutto un gioco investigativo, ancora più che The Sinking City per quanto abbiamo visto fino a questo momento, pur non rinunciando a qualche elemento d'azione.
L'investigazione richiederà di cercare prove, ascoltare le chiacchiere delle persone nelle vicinanze per trovare indizi utili, trovare in mezzo alla folla la persona che stiamo cercando (usando l'occhio "da detective" di Sherlock) e interrogare i sospettati, presentando loro le prove e scoprire così qualche dettaglio aggiuntivo. Torna anche il Palazzo Mentale, nel quale unire gli indizi trovati per creare punti chiave dell'indagine che ci permetteranno di accusare una delle persone coinvolte. Per un'analisi più approfondita, potete far riferimento al nostro primo provato.
La villa degli Holmes
Oggi dobbiamo parlare di ciò che ci era stato "nascosto" nella precedente prova. Questo seconda fase di test ci ha permesso ad esempio di visitare uno dei luoghi centrali per l'intera avventura: la villa degli Holmes a Cordona. L'edificio è stato abbandonato a sé stesso dopo la partenza di Sherlock e Mycroft, ma con il ritorno del giovane detective è ora tempo di riportarlo in auge.
Sulla base di quanto visto in questa fase di test, la villa sarà la nostra base operativa, dalla quale partiranno alcuni dei casi chiave della vicenda. Sarà un luogo utile per scoprire il passato di Sherlock, che ha rimosso vari ricordi del tempo speso a Cordona e dovrà quindi affrontare i "fantasmi" del passato per fare chiarezza sulle incongruenze tra la storia che gli è stata raccontata e i segreti della famiglia Holmes. Sarà però anche un vero e proprio hub di gioco da riempire di collezionabili, ovvero mobilio e quadri. I possedimenti della madre vennero venduti e ora è tempo di ritrovarli.
La gestione di un proprio spazio personale è un elemento innovativo per i giochi Frogwares. Dal punto di vista puramente ludico non pare essere nulla di complesso, visto che si tratta solo di completare missioni e acquistare dai mercanti gli oggetti necessari a riarredare la casa. Sotto il profilo narrativo sarà però interessante avere uno spazio personale da abbellire: vedremo in fase di recensione se Frogwares avrà curato questa componente a sufficienza, o se sarà solo un modo per allungare il gioco e dare ai giocatori un motivo per spendere ore alla ricerca di ogni oggetto richiesto.
Missioni
La villa è però solo una minima parte di Cordona e la maggior parte del tempo saremo in giro per i vari distretti alla ricerca di indizi e persone con le quali parlare. Questa fase di prova ci ha dato accesso a una nuova missione principale, che verteva attorno all'omicidio di un vicino di casa e conoscente degli Holmes. Non serve indagare troppo nei dettagli di trama della quest (scoprirete da voi cosa accadrà), ma possiamo affermare che si tratta di un'indagine intrigante, che ci porterà in luoghi molto diversi tra loro e ci metterà di fronte a personaggi interessanti. Sono gli ambienti, per il momento, ad averci colpiti: uno dei grandi limiti di The Sinking City era la ripetitività degli interni e della città, esageratamente omogenea. In questo caso abbiamo visitato una casa aristocratica dallo stile unico, un piccolo porto con un laboratorio colmo di strumenti di lavoro, rovine romane e non solo: se quanto mostrato è sintomo della varietà del gioco finale, Sherlock Holmes Chapter One potrebbe essere un passo in avanti serio rispetto alla Oakmont del detective Reed.
Riconfermiamo anche quanto indicato nel nostro precedente articolo: arrivati alla conclusione dell'indagine non si ha la totale certezza della colpevolezza di uno degli indagati. Il caso è costruito in modo tale da farci arrivare alle nostre conclusioni, a differenza di The Sinking City dove il colpevole è sempre ovvio e non c'è modo di accusare un innocente per errore. Dovremo vedere nel gioco completo se le nostre scelte avranno un impatto rilevante sulla trama.
Riconfermiamo anche quanto detto sulla figura di Jonathan: l'amico di Sherlock, nelle sei ore di gioco dedicate a Chapter One (sulle 40 promesse dagli sviluppatori), si è dimostrato sempre interessante e utile all'avanzamento della trama, facendo da secondo ai ragionamenti di Sherlock. Jonathan ci assegna in modo regolare anche piccoli compiti aggiuntivi, come trovare qualche collezionabile particolare o scovare un indiziato al primo colpo, accompagnando il tutto con piacevoli dialoghi.
Durante le missioni - non sappiamo per ora quanto frequentemente - ci saranno delle sezioni d'azione, che abbiamo finalmente avuto modo di provare. Sherlock dispone di due strumenti: una pistola (munizioni infinite, ma durante gli scontri si dovrà ricaricare) e della polvere stordente (che è limitata da un tempo di ricarica). Il nostro scopo è mettere fuori gioco i malfattori che ci si pareranno di fronte, sparando ai loro punti deboli o sfruttando alcuni elementi ambientali e stordendoli tramite un semplice QTE.
Tecnicamente, possiamo uccidere gli avversari sparando a qualsiasi parte del corpo, ma durante le missioni di trama si è disincentivati dal punto di vista narrativo (Jonathan è un pacifista). Ci sono poi dei covi dei banditi, ovvero mini-giochi di combattimento pensati per guadagnare denaro aggiuntivo: in tal caso, uccidere porta a una diminuzione del guadagno. Queste missioni permettono anche di attivare dei modificatori per rendere il tutto più difficile e guadagnare di più. Per ora è impossibile dare un giudizio, ma queste sezioni d'azione sono migliori rispetto al tedioso e legnoso corri-e-spara di The Sinking City.
Questa seconda prova di Sherlock Holmes Chapter One ci ha lasciato sensazioni positive, riconfermando quanto di intrigante avevamo notato in passato. La villa degli Holmes è un hub di gioco potenzialmente interessante e le sezioni d'azione sono di certo un passo in avanti rispetto a The Sinking City. Dovremo vedere in fase di recensione se tutti gli elementi, da quello investigativo a quello più action, sapranno fondersi in un gioco che sappia soddisfare i videogiocatori nati con la lente di ingrandimento in mano.
CERTEZZE
- La villa è un hub interessante
- Le sezioni action sono migliorate rispetto a The Sinking City
DUBBI
- Investigazioni e azione sapranno fondersi correttamente?
- La trama sarà interessante?