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Signalis, il provato di un survival horror classico dai toni malinconici

Il provato di Signalis, un survival horror di stampo classico dai toni malinconici e da uno stile grafico che mescola pixel art e grafica 3D.

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   08/06/2022

Quello dei survival horror è un genere con molti anni sulle spalle ormai e va ben oltre i Resident Evil e Alone in the Dark stesso. Il team di sviluppo rose-engine ha voluto provare a riprendere alcuni canoni del genere, esprimendoli in uno stile modern vintage mescolato agli anime che ci ha incuriositi tantissimo, al punto che abbiamo provato Signalis solo per scoprire cosa si nasconde dietro certe splendide immagini. Più precisamente, ci siamo dedicati alla sua demo, disponibile gratuitamente su Steam.

Demo

Il gioco ha un'atmosfera alla Project Firestart, almeno in alcune sezioni
Il gioco ha un'atmosfera alla Project Firestart, almeno in alcune sezioni

La demo di Signalis è molto breve. La si finisce in poco più di venti minuti, anche meno se si indovina subito l'ordine in cui visitare le poche stanze da cui è composta l'astronave in cui si risveglia la protagonista, Elster, una tecnica Replika dal passato misterioso.

Concludendola si ottengono più domande che risposte, com'è giusto che sia, tanto che possiamo raccontarvi i fatti salienti del gameplay senza anticiparvi davvero nulla. Di fatto c'è davvero poco da anticipare. La piccola porzione del gioco che abbiamo testato è divisa in una manciata di stanze, ognuna di esse contenuta in una singola schermata. Nel resto del gioco ci saranno anche delle aree più grandi, ma non di molto. Dove ci troviamo? Chi siamo? Perché eravamo addormentati? Come mai l'astronave è caduta su di un pianeta gelato e ora è piena di creature che sembrano uscite da un incubo e che vogliono farci la pelle?

Gameplay

Alcune aree sono inquadrate in prima persona
Alcune aree sono inquadrate in prima persona

Prima di dare risposte alle domande esistenziali, bisogna darne ad alcune strettamente pratiche. Dobbiamo cioè trovare qualcosa per difenderci e riuscire a uscire dall'astronave. Girovagando ci imbattiamo subito in alcuni nemici, contro cui non possiamo ancora combattere (quando disarmata, Elster dà delle semplici spinte). Inevitabilmente scappiamo, quindi troviamo una pistola con alcune munizioni e decidiamo di verificarne l'efficacia. Torniamo dove ci sono le creature ostili, apparentemente degli esseri umani mutati, e prendiamo la mira. Più tempo si mira, più il colpo è preciso e capace di causare danno. Il sistema di combattimento appare molto semplice e completamente costruito intorno al concetto di tensione, ossia più ci faremo prendere dal panico, più munizioni sprecheremo in preda alla frenesia da attacco nemico. Nella demo le munizioni sono state più che sufficienti per eliminare tutte le creature presenti, quindi non possiamo in realtà dire quanto questo aspetto peserà sull'esperienza. Comunque sia, eliminati i nemici possiamo continuare a esplorare.

Entriamo in una stanza con una porta sigillata, che apriamo risolvendo un puzzle relativamente semplice, che richiede di allineare delle valvole. Noi ce l'abbiamo fatta da soli, dopo qualche tentativo, ma girando per la nave abbiamo scoperto che nascosto c'era un suggerimento che era praticamente la soluzione del puzzle. Continuando il nostro tour, ci siamo imbattuti in un altro rompicapo in cui bisogna inserire un codice su di un tastierino muto. In questo caso siamo stati costretti ad andare a cercare un indizio che ci aiutasse sul serio, perché riuscire per tentativi è quasi impossibile (a meno di non essere molto fortunati). Ottenuta una carta d'accesso rotta, la ripariamo con del nastro adesivo, trovato in un'altra stanza, e ci dirigiamo verso l'uscita della nave, visto che all'interno non c'è più niente che possa tornarci utile. In tutto questo abbiamo potuto leggere anche dei documenti. Peccato che fossero solo delle foto e dei manuali tecnici, leggasi tutorial.

Lo stile grafico sembra essere molto riuscito
Lo stile grafico sembra essere molto riuscito

La parte migliore di Signalis, almeno della breve demo, è sicuramente il suo stile grafico, che mescola pixel art a 3D, creando un mix molto riuscito e artisticamente piacevole, nonostante i dettagli non facciano impazzire. Anche i tocchi come l'effetto vecchia TV rendono molto bene. Anche in questo caso, niente per cui slogarsi la mascella, ma quantomeno si vede che dietro c'è un lavoro sensato. Va detto che lo stile grafico torna funzionale nelle stanze inquadrate in prima persona, che consentono cioè di esaminare l'ambiente prendendo il punto di vista di Elster. Nell'astronave ci sono due di questi luoghi, mentre all'esterno ce ne sono altri due. Peccato che la demo finisca praticamente qui. Difficile valutare quale peso effettivo abbiano queste sezioni in prima persona rispetto alle altre. Nella porzione di gioco che abbiamo provato, sono servite per farci trovare degli oggetti e a farci muovere da un luogo a un altro. Rimane da vedere se nella versione finale saranno sfruttate in modo più diffuso o no.

La breve demo di Signalis ci ha convinti. Certo, non svela praticamente niente della trama del gioco, ma apre a un mistero che appare interessante, il che non è poco. Vedremo come sarà svolto nella versione definitiva. Gli amanti dei survival horror classici dovrebbero davvero tenerlo d'occhio, perché potrebbe valerne la pena.

CERTEZZE

  • Stile visivo
  • Gameplay classico e solido

DUBBI

  • Il sistema di combattimento riserverà delle sorprese?