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Star Wars: Dark Forces, lo storico sparatutto in prima persona con Kyle Katarn

Riscopriamo Star Wars: Dark Forces, storico sparatutto in prima persona con protagonista Kyle Katarn, personaggio amatissimo dai fan della serie.

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   11/10/2023
Star Wars: Dark Forces, lo storico sparatutto in prima persona con Kyle Katarn
Star Wars: Dark Forces
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Era il 1995 e il primo DOOM era ormai da circa due anni sul mercato. Gli sparatutto in prima persona erano il genere più popolare, in particolare su PC, e la scena era affollata di cloni, alcuni brillanti, altri molto meno. Quando Lucasarts, allora una delle software house di maggior spicco del mercato occidentale, in particolare in ambito PC, annunciò Star Wars: Dark Forces, nessuno rimase troppo stupito dal fatto che fosse un FPS. Va detto che quello era un periodo d'oro per i giochi di Star Wars, tra X-Wing, Rebel Assault e Tie Fighter, con la saga di George Lucas, ancora non appesantita da canoni e nuovi episodi sottotono, che si presentava sempre all'avanguardia in ambito videoludico, strappando consensi e trasformando ogni uscita in una festa per i fan, grazie anche alla sperimentalità di molte produzioni, che non avevano paura di osare.

Il gioco con protagonista il mercenario Kyle Katarn aveva però un compito davvero difficile, considerando l'impatto avuto dal titolo di id Software e le difficoltà dell'inseguimento tecnologico (stare dietro a Carmack faceva sudare). Eppure Ray Gresko, sviluppatore proveniente dal mondo dei simulatori di volo, raccolse la sfida e riuscì nell'impresa, creando il Jedi Engine, usato poi anche per lo sparatutto western Outlaws del 1997, che non solo rivaleggiava in qualità visiva con quello di Carmack e compagni, ma aveva anche delle caratteristiche avanzate sia a livello tecnologico, come la possibilità di impilare più stanze, sia a livello di funzioni di gioco, con il personaggio che ora poteva saltare, abbassarsi e guardare in su e in giù. Nel 1996 id Software avrebbe pubblicato Quake riprendendosi lo scettro tecnologico, intanto però era arrivato sul mercato un concorrente capace di dire la sua, oltretutto con una licenza molto forte dietro alle spalle che lo rendeva narrativamente più interessante della maggior parte dei concorrenti, come vedremo in questa breve retrospettiva di Star Wars: Dark Forces.

Niente DOOM...

Daron Stinnett, che diresse i lavori su Star Wars: Dark Forces, inizialmente non fu ispirato da DOOM per la progettazione del gioco, ma da Wolfenstein 3D, sempre di id Software, per il semplice fatto che parte della fase di pre-produzione fu eseguita quando DOOM non era ancora uscito sul mercato. Naturalmente l'arrivo di DOOM fu determinante per l'evoluzione del progetto. Lo fu al punto che i cheat code del gioco furono pensati come omaggio al titolo di id Software: ogni codice era preceduto dalle lettere LA (LucasArts), alla stregua di quelli di DOOM che erano preceduti dalle lettere ID (qui è più facile).

Galeotta fu la Morte Nera

In Star Wars: Dark Forces si incontra anche Jabba
In Star Wars: Dark Forces si incontra anche Jabba

L'idea di partenza di Star Wars: Dark Forces era quella di realizzare uno sparatutto in prima persona con protagonista Luke Skywalker. Sfruttare il figlio di Anakin per un titolo del genere comportava però alcuni grossi problemi di coerenza narrativa, nonché di valorizzazione delle sue caratteristiche, che suggerirono di puntare a una storia inedita. A scriverla fu Justin R. Chin, che in precedenza aveva lavorato come sceneggiatore e artista ad alcune avventure punta e clicca di Accolade, come ad esempio quelle della serie Les Manley o Altered Destiny, insieme a Daron Stinnett, all'epoca già un veterano dell'industria con molti titoli lanciati all'attivo, in particolare per il TSR-80 di Tandy Corporation, che dirigeva i lavori di Dark Forces. Nacque Kyle Katarn, personaggio così amato che, pur escluso dal canone di Star Wars, principalmente a causa del fatto che rubò i piani della Morte Nera per Mon Mothma, oltretutto proprio nella missione introduttiva di Star Wars: Dark Forces, potrebbe rientrarci passando per vie traverse, come vi abbiamo raccontato in questo speciale risalente a un paio di anni fa. Considerate che vanta ancora molti fan tanto che Andor, il protagonista della serie omonima di Disney+, impugna una pistola laser ispirata alla sua (una versione modificata della K-16 Bryar dei ribelli).

Per colpa di Mon Mothma Kyle Katarn non è potuto entrare nel canone
Per colpa di Mon Mothma Kyle Katarn non è potuto entrare nel canone

Katarn era un mercenario al soldo dell'Alleanza Ribelle, con un passato da agente imperiale. Nonostante la sua storia fosse decisamente telefonata (odiava i ribelli perché rei di aver ucciso i suoi genitori, in realtà vittime delle macchinazioni dell'Impero), aveva un retroterra molto più ricco di quello del protagonista dello sparatutto in prima persona medio dell'epoca. La storia originale di Dark Forces inizia dopo la battaglia di Yavin, con Kyle che viene mandato da Mon Mothma a investigare su degli strani eventi accaduti nella base Tak di Talay, dove pare che l'Impero abbia utilizzato in battaglia un nuovo tipo di soldati, i dark trooper (li rivedremo nella serie The Mandalorian su Disney+). Accompagnato da Jan Ors, membro della ribellione che ha avuto un ruolo chiave nel suo reclutamento, scoprirà una situazione ben peggiore di quella che si era aspettato. Da lì seguiranno una serie di eventi che lo porteranno a visitare alcuni luoghi iconici della serie, come Coruscant o uno Star Destroyer classe Executor, e a incontrare alcuni personaggi altrettanto famosi, come Jabba the Hutt, Darth Vader e Boba Fett, mentre cerca di capire come fermare il folle piano imperiale di creare un esercito di super robot.

Un gioiello di tecnologia

Poteva mancare Darh 'prezzemolino' Vader?
Poteva mancare Darh "prezzemolino" Vader?

L'uso della prima persona, il realismo delle ambientazioni e la riconoscibilità di alcuni personaggi, fecero adorare immediatamente ai fan Star Wars: Dark Forces. Si trattava di qualcosa di lontano diversi parsec dai simulatori spaziali visti in precedenza su PC e dai platform usciti su console, pur essendo questi ultimi decisamente meritevoli. Per Katarn, i poteri da Jedi arriveranno con Star Wars Jedi Knight: Dark Forces II, che segnerà un deciso cambio di rotta per il personaggio, ma il nostro in Dark Forces aveva comunque a sua disposizione un ricco arsenale di armi, molte prese direttamente dalla serie cinematografica, come i fucili E-11, e molte dotate di fuoco secondario, come le Thermal Detonator. Anche i nemici uscivano direttamente dall'immaginario della saga, a partire dalle inevitabili Stormtrooper, dotate di pessima mira e di una corazza di carta velina, passando per gli ufficiali, più resistenti dei loro sottoposti, nonostante fossero protetti da soli vestiti di stoffa, per arrivare ai commando imperiali.

Questo tocca batterlo a mani nude
Questo tocca batterlo a mani nude

C'erano anche droidi Viper, cacciatori di taglie, Dianogas, dark trooper e altre creature che finiscono per comporre un parterre di nemici decisamente ricco e variegato. Pensate che il povero Katarn a un certo punto è costretto a combattere contro un Kell Dragon a mani nude! Altri tempi e altri eroi. Il level design di suo era quello tipico degli FPS dell'epoca, quindi il giocatore si trovava dentro a grosse mappe labirintiche dalle architetture astratte, con alcuni elementi e richiami ai film a caratterizzarle. C'erano inoltre oggetti da raccogliere, chiavi da trovare per aprire porte altrimenti inaccessibili, leve da tirare, pulsanti da premere, segreti da scoprire e tutte quelle trovate che guardavano senza troppi misteri al modello DOOM.

Ricezione ed eredità

I livelli sono astratti nel design, ma hanno degli elementi riconoscibili
I livelli sono astratti nel design, ma hanno degli elementi riconoscibili

Il gioco ebbe un grosso successo, tanto da portare a una conversione per la prima PlayStation curata da Big Bang Software. Peccato che ci vollero due anni per averla e che al momento dell'uscita non ebbe praticamente alcuna risonanza. L'eredità di Star Wars: Dark Forces fu però davvero ricchissima: da lì nacque la serie Jedi Knight, con protagonista sempre Kyle Katarn, diventato nel frattempo un novello Jedi. Nel già citato Star Wars Jedi Knight: Dark Forces II lo vediamo quindi combattere contro un Sith Lord, Jerec, mentre nei Jedi Knight successivi, che perderanno i riferimenti a Dark Forces, lo vediamo alle prese con problemi derivanti dalla sua posizione di maestro Jedi. Ma questa, come si suol dire, è un'altra storia. Rimane il fatto che il primo Star Wars: Dark Forces fu amatissimo dai fan, tanto che quando in tempi recenti è stata annunciata un'edizione rimasterizzata curata da Nightdive Studios, gli stessi sviluppatori del recente e ottimo remake di System Shock, nonché di innumerevoli rimasterizzazioni di altissimo livello, come quella recentissima di Quake II, si è sentito un vero e proprio boato provenire dalla fanbase.

Cosa sappiamo dell’edizione rimasterizzata?

L'edizione rimasterizzata sarà fedele all'originale
L'edizione rimasterizzata sarà fedele all'originale

Attualmente si è visto solo un trailer dell'edizione rimasterizzata di Star Wars: Dark Forces che ha presentato le caratteristiche principali dell'operazione. Intanto si è appreso che Nightdive Studios userà il suo motore proprietario, il KEX, pensato appositamente per progetti simili. Si parla quindi di sequenze filmate rifatte in alta risoluzione, di risoluzione fino a 4K e di una fluidità di 120fps. La descrizione ufficiale accenna anche a dei miglioramenti del gameplay, non ancora ben definiti, a texture completamente nuove e in alta risoluzione, al supporto per i gamepad e a dei miglioramenti nel rendering e nel sistema di illuminazione. Il filmato stesso mostra delle sequenze di gioco che appaiono decisamente convincenti, pur essendo in linea con il titolo originale. Considerando che uscirà su PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch, oltre che su PC, ci aspettiamo diverse aggiunte anche al sistema di controllo, per renderlo più adatto ai gamepad moderni.

In un'intervista concessa alla rivista Retro Gamer, Larry Kuperman di Nightdive Studios ha svelato qualche dettaglio in più sul gioco. Intanto ha detto che i livelli avranno la stessa struttura degli originali, con l'esperienza finale che sarà rispettosa di quella di allora. Gli sviluppatori vogliono che i giocatori si godano Star Wars: Dark Forces per quello che era, pur con qualche aggiunta per renderlo più fruibile a quasi trent'anni di distanza. Inoltre ha aggiunto che le sequenze di intermezzo saranno identiche a quelle originali, pur essendo rifatte da zero, per renderizzarle nuovamente in alta definizione. Infine, Kuperman ha parlato anche del futuro della sua compagnia, ossia di come Star Wars: Dark Forces sia un progetto con cui Nightdive mira non solo a compiacere il pubblico, ma anche Disney / Lucasfilm, con l'obiettivo di poter rimasterizzare in futuro altri giochi di Star Wars. Per il resto, la remaster dovrebbe uscire a inizio 2024, in data ancora da destinarsi. I lavori stanno procedendo molto bene, perché Lucasfilm ha conservato il codice sorgente originale e lo ha messo a disposizione degli sviluppatori, Forza.