Annunciato nel giugno dello scorso anno, Stray è tornato a solleticare la nostra curiosità, questa volta con un trailer del gameplay mostrato in occasione dell'Annapurna Interactive Showcase che rivela parecchio delle meccaniche di un'avventura d'azione capace di suscitare un sacco di interesse.
Il merito di tanta attenzione va almeno in parte all'affascinante ambientazione che combina atmosfere cyberpunk, genere di nuovo in voga, con la città murata di Kowloon, spesso usata dagli sviluppatori grazie alle suggestioni che si porta dietro, ma a rendere questo titolo speciale è senza dubbio il suo atipico protagonista: un semplice gatto.
Oggi, finalmente, possiamo dire di conoscerlo meglio, almeno per quanto riguarda le meccaniche, animazioni e interazioni che abbondano in un video di oltre 4 minuti che abbiano analizzato in questa nostra anteprima di Stray. Peccato che tutto questo coincida anche con il rinvio del gioco, in arrivo su PS4 e PS5 oltre che su PC, al 2022, ma come sappiamo fin troppo bene, avere fretta nei videogiochi non è quasi mai una buona idea, tanto più con un titolo che rivelandosi ha confermato di nascondere parecchio sotto alla superficie.
Cyberpunk felino
L'arrivo del trailer di Stray è importante e non solo perché mostra animazioni deliziose che non possono non colpire al cuore chi apprezza i felini, ma perché ci fornisce la definitiva conferma di come dietro all'idea di un particolare protagonista ci sia anche un gioco piuttosto articolato tra enigmi, azione ed evoluzione del personaggio. Il tutto condito da un comparto tecnico decisamente curato, almeno stando a quello che abbiamo visto.
Stray non è un gioco ad alto budget, ma non è nemmeno un titolo sviluppato al risparmio che si accontenta dell'idea e delle meccaniche trascurando la componente tecnica. Gli ambienti, soprattutto all'aperto, lasciano trasparire la natura indie del progetto, ma mettono anche in evidenza un utilizzo intelligente dell'Unreal Engine 4 da parte di un team che ha già mostrato la sua abilità artistica in passato. I ragazzi di BlueTwelve sono infatti cresciuti in Ubisoft Montpellier, il team di Rayman, di Beyond Good & Evil, di From Dust e del delizioso Valiant Hearts: The Great War.
Non stupisce quindi vedere una cura per il dettaglio molto elevata, tanto nelle sequenze di intermezzo dal taglio cinematografico quanto nel gioco. In particolare, com'è giusto che sia in un titolo del genere, si fanno notare le ottime animazioni di un protagonista sinuoso, agile e sornione che sembra riuscire a godere delle piccole gioie della vita, come un sorso d'acqua o una grattata a un bel divano in pelle, nonostante sia rimasto separato dalla famiglia e si trovi in una città che per quanto ricca di fascino è anche piena di sporcizia e di pericoli. Da qui l'importanza di attirare l'attenzione di qualcuno in grado di aiutarci, cosa che non sembra essere un problema nonostante tutti gli abitanti della Kowloon di Stray sembrino essere androidi.
Tutti i bipedi che si vedono, infatti, hanno corpi da robot e uno schermo in testa, ma non è detto che siano macchine in tutto e per tutto. D'altronde reagiscono alle effusioni di un felino smarrito, mostrando un'empatia che fa sospettare che da qualche parte l'umanità ci sia ancora, forse trasformata in androidi per sfuggire a un pericolo biologico. Nel gioco, infatti, la minaccia principale sembra essere rappresentata da piccoli esseri informi chiamate Zurk, forse le uniche altre creature organiche rimaste in circolazione e probabili figlie di una contaminazione su larga scala che potrebbe aver costretto gli uomini a trasformarsi in macchine.
Oppure potremmo semplicemente trovarci di fronte a una discarica, una città in cui finiscono le cose vecchie, gli androidi dismessi e i rifiuti, compresi quelli pericolosi. Ma non è il caso di perdersi in voli pindarici per quanto la trama sia importante per dare spessore a un'avventura.
Gameplay
Per ora, quello che sappiamo di Stray è che gli abitanti della città reagiscono alla nostra presenza e alle nostre fusa, abitano in case arredate di tutto punto e sono molto utili per progredire. Ma non sono gli unici alleati in circolazione. A un certo punto il trailer mostra una sorta di palmare allacciato al corpo del protagonista felino, dal quale spunta un droide volante chiamato B12 e in grado di consentire al peloso quadrupede di interagire con meccanismi e abitanti. Il nostro dubbio è che un elemento del genere possa rivelarsi una semplice scorciatoia funzionale a ricondurre il gioco verso meccaniche più classiche, ma ha senza dubbio l'importante funzione di potenziare le basi del gameplay garantendo la possibilità di aprire casseforti, conservare oggetti e utilizzare direttamente la tecnologia.
In ogni caso il gatto resta protagonista con la sua agilità, fondamentale per sfuggire agli Zurk e alle minacce ambientali oltre che per muoversi liberamente tra le vie della città, con dinamiche da platform dinamico non troppo dissimili da quelle di un Assassin's Creed. Ma non saremo sempre costretti a fuggire. Tornando a parlare di evoluzione del personaggio, a un certo punto del trailer l'eroico quattro zampe può attivare una sorta di lampada a infrarossi che spazza via in un lampo qualsivoglia bioccolo organico colpisca. Inoltre il trailer mostra una spericolata sequenza su un carrello e diversi puzzle che prevedono di far cadere qualche oggetto, in perfetto stile felino, in modo da bloccare meccanismi o aprire nuove strade in un gioco che potrebbe alternare sezioni lineari, necessarie per dare un senso agli enigmi, e parti più aperte.
L'esplorazione, comunque, dovrebbe giocare un ruolo rilevante, almeno a detta degli sviluppatori, in un titolo che non manca di sicuro in quanto a cura per l'ambiente tra neon, vicoli suggestivi e fogne. Alcuni esterni, lo abbiamo detto, lasciano trasparire la natura indipendente del progetto, ma non mancano comunque di fascino tra luci, ventole d'areazione, rifrazioni e murales, mentre gli interni mostrati nel trailer, come appartamenti e locali, godono senza dubbio di una grande cura per l'arredamento che assieme ai movimenti del gatto contribuiscono a dare al titolo un feeling estremamente realistico ma ben amalgamato con un immaginario chiaramente cyberpunk tra palette di colori, atmosfere e design degli androidi.
Con la presentazione del gameplay, Stray non ha perso un briciolo di fascino. Anzi, ci ha incuriosito ulteriormente lasciandoci intravedere, dietro al peculiare protagonista, un gioco articolato, affascinante e caratterizzato da una gran cura per il dettaglio. Certo, restano da vedere trama, qualità effettiva degli enigmi, varietà del gameplay e longevità, ma le promesse sono decisamente buone.
CERTEZZE
- Atmosfera in quantità, anche grazie a un uso azzeccato dell'Unreal Engine 4
- Gran cura per animazioni e dettagli
- Gameplay piuttosto variegato tra sequenze d'azione, fughe e puzzle
DUBBI
- La natura indipendente del progetto potrebbe pesare sulla longevità
- Troppe scorciatoie potrebbero sminuire l'unicità del protagonista
- Non c'è ancora un giorno d'uscita definitivo