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Stronghold: Warlords, il provato

Abbiamo provato Stronghold: Warlords, il nuovo strategico di Firefly Studios che ci trasporta in un estremo oriente violento e piagato dalle lotte per il potere

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   09/04/2020

Stronghold: Warlords è uno strategico in tempo reale figlio di una serie molto amata sulla scena PC, quella Stronghold, che negli ultimi anni si è persa un po' per strada. Per il suo ritorno FireFly Studios ha deciso di guardare a oriente, spostando l'ambientazione dal Medioevo europeo a quello orientale. Come sempre il focus del gioco è posto sulla costruzione di roccaforti più o meno resistenti, che rappresentano l'unica difesa efficace contro gli attacchi dei grandi eserciti schierabili dalle fazioni in conflitto.

Stronghold Warlords Art

Abbiamo avuto modo di provare una demo del gioco, già vista al PAX East 2020, composta da una singola missione tratta dalla campagna militare, che ci ha permesso di saggiare il funzionamento di tutti i sistemi principali che formano il gameplay e di farci un'idea della novità più rilevante, ossia le meccaniche legate ai Signori della Guerra, di cui parleremo diffusamente in un paragrafo dedicato.

Gameplay

Di base Stronghold: Warlords funziona più o meno come gli altri Stronghold. Il giocatore è quindi chiamato a costruire diversi edifici per garantire il giusto numero di risorse alla sua fazione, così da poter formare un grande esercito e costruire una fortificazione efficace contro gli attacchi dei nemici. La missione della demo non ci ha fatto partire da zero: sin da subito abbiamo avuto a disposizione un corposo esercito, non amplissimo ma sufficiente a difendere l'unico punto di passaggio per il nostro territorio, e abbastanza edifici produttivi, cui ne abbiamo aggiunti altri senza grossi problemi. Abbiamo potuto anche costruire delle fortificazioni, ma senza approfodirle troppo visto che la missione era più focalizzata sulla conquista che sulla difesa.

Mantenere un certo equilibrio tra le spese militari, quelle per il castello e quelle per il sostentamento della popolazione è centrale nella microgestione che fa da sfondo alle campagne.

La versione finale dovrebbe offrire anche una campagna completamente incentrata sugli aspetti economici del gioco. Purtroppo non abbiamo avuto modo di vederla nella demo. L'obiettivo della missione giocata era sostanzialmente quello di distruggere la roccaforte nemica e uccidere il Signore della Guerra al suo comando. Per farlo abbiamo dovuto assembrare un grosso esercito e dotarci di strumenti d'assedio per abbattere o superare le mura difensive nemiche. Abbiamo anche dovuto contare sull'aiuto di altri Signori della Guerra, il cui funzionamento merita un discorso a parte perché è l'elemento più originale offerto da Stronghold: Warlords.

I Signori della Guerra

Il funzionamento dei Signori della Guerra, la vera novità di Stronghold: Warlords, è in realtà molto semplice. Nella mappa della demo ce n'erano due completamente indipendenti la cui conquista ci ha dato accesso a risorse molto differenti. Il più aggressivo ci ha fornito un grosso supporto dal punto di vista militare, con il costante invio di truppe indipendenti verso la base nemica per tenerla impegna e ridurre gli attacchi verso il nostro territorio; l'altro ci ha fruttato dei carichi di materie prime per la nostra capitale, comodi per accelerare il processo di costruzione degli edifici.

Ma come si ottengono i favori dei Signori della Guerra? In due modi: conquistandoli militarmente o convincendoli per via diplomatica. Il primo modo è autoesplicativo e richiede semplicemente di attaccare la base avversaria eliminando tutte le difese, Signore della Guerra compreso.

Stronghold Warlords 07

Il secondo, più interessante, ci permette di acquistare i favori dei Signori della Guerra spendendo una certa quantità di punti diplomazia. Per perseguire la via diplomatica bisogna costruire degli edifici dedicati, non proprio economici. I punti diplomazia sono anche la moneta che si spende per ottenere i servizi dei Signori della Guerra, nonché per farli crescere di livello così da ottenere aiuti migliori (più truppe, carichi di materie prime più consistenti e così via). Nel corso del gioco siamo riusciti a conquistare un terzo Signore della Guerra, fedele alla fazione avversaria. In questo caso l'unico modo per convincerlo a unirsi a noi è stata la via militare.

In generale le meccaniche legate ai Signori della Guerra si sono dimostrate funzionali al gameplay e ben adattate alle altre meccaniche di gioco. In questo modo il giocatore non è spinto a espandersi all'infinito ma può concentrarsi sul suo territorio sfruttando le risorse dei possedimenti satellite. L'unico dubbio riguarda la semplicità del sistema stesso, che funziona solo tramite la spesa di punti diplomazia ed equivale a una specie di mercato in cui si fanno acquisti di tanto in tanto.

Stronghold Warlords 02

Nella versione finale del gioco andrà quindi verificato se la diplomazia avrà un ruolo più importante, anche perché ci saranno diversi tipi di campagne, non tutte di natura militare, che dovrebbero prevedere altre possibilità di azione.

Grafica e problemi

Dal punto di vista tecnico abbiamo visto davvero troppo poco per giudicare Stronghold: Warlords. Diciamo che la prima impressione è quella di un titolo graficamente in linea con altri strategici in tempo reale degli ultimi anni, ma con l'attenzione puntata più sul gameplay che sulla cosmetica. Non è brutto, assolutamente, ma non lascia nemmeno a bocca aperta. Diciamo che fa quello che deve e che gli sviluppatori si sono preoccupati moltissimo della leggibilità, più che delle decorazioni (se così vogliamo dire).

Un problema tecnico abbastanza evidente emerso durante la prova è quello del pathfinding delle unità, che a volte si bloccano tra gli edifici o negli elementi dello scenario.

Essendo il movimento degli eserciti abbastanza lento per scelta di design, può essere controproducente perdersi per strada degli uomini. Fortunatamente c'è tempo da qui al lancio, ancora non fissato, per rivedere questo aspetto del gioco. Del resto non abbiamo avuto modo che di provarne una piccola porzione, quindi è difficile dire quanto il pathfinding possa influire negativamente sul gameplay nel suo complesso.

Stronghold: Warlords è uno strategico dalle grandi potenzialità, erede di una serie storica e molto amata in ambito PC. La demo che abbiamo avuto modo di provare ci ha convinti, ma essendo molto limitata ci ha permesso di capire soltanto i rudimenti del gioco. Qualcosa va sicuramente rifinito, in particolare il pathfinding, ma per il resto sembra tutto funzionare molto bene. Ne riparleremo in un nuovo provato o direttamente nella recensione, quando avremo più materiale per verificare la bontà del gioco.

CERTEZZE

  • La meccanica dei Signori della Guerra se ben sfruttata può essere ottima
  • Dinamiche di gioco non banali
  • Battaglie su larga scale e sistema di costruzione

DUBBI

  • La meccanica dei Signori della Guerra se mal sfruttata può essere uno spreco
  • Pathfinding delle truppe da rivedere
  • Abbiamo potuto provare soltanto una piccola porzione del gioco