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The Grand Tour Game: la prova del titolo di guida di Amazon Studios

Per tutti i fan delle automobili e di uno dei format televisivi più famosi del mondo è in arrivo The Grand Tour Game, il gioco ufficiale della serie. Ecco le nostre prime impressioni

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   24/09/2018

Non possiamo nascondere di essere entrati con una certa timidezza nell'enorme stand di Amazon Game Studios che faceva bella mostra di sé nella zona business della Gamescom. Sono anni che il gigante americano degli acquisti online sta tentando di ritagliarsi una sua precisa fetta di mercato nel settore dei videogiochi e tra Twitch, un engine grafico proprietario e un nugolo di acquisizioni, sembra finalmente che qualche frutto inizi a maturare. Anche se non tutti nel modo che avremmo sperato. È senza dubbio ancora presto per esprimere un giudizio su The Grand Tour Game e non è neanche l'obiettivo di questo articolo, ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno di definire il titolo una sorta di nuova generazione dei tie-in. Che tra l'altro sfrutta in modo geniale la tendenza dell'ultimo decennio: le serie TV o, in questo caso, gli show televisivi seriali. Adesso vi raccontiamo nel dettaglio cosa abbiamo visto e giocato.

The Grand Tour Game 2

Quello che funziona

Come abbiamo già scritto poco sopra, l'idea alla base di questo The Grand Tour Game è dirompente e a tratti geniale. Prendete il famosissimo show automobilistico con protagonisti Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May e immaginate di rendere giocabili le sezioni di guida inserite in ogni singola puntata. Questo è esattamente il progetto sviluppato da Amazon Game Studios avvalendosi della direzione di Craig Sullivan, nome storico dei titoli di guida a cui si devono i Burnout e alcuni dei capitoli più recenti di Need for Speed. Il tutto sarà intimamente connesso alla terza stagione dello show, la cui uscita non è ancora stata confermata da Amazon ma, si presume, arriverà intorno a novembre. Ma nel concreto come funzionerà il gioco?

The Grand Tour Game 5

Esattamente come qualsiasi altro titolo episodico, ogni settimana, in contemporanea all'uscita della nuova puntata di The Grand Tour, chi ha il videogioco installato potrà scaricare automaticamente l'aggiornamento. A quel punto, direttamente dall'interno dello stesso, potremo iniziare a vedere la puntata nella sua interezza e quando i tre protagonisti saliranno all'interno di una qualche vettura o dovranno vedersela con una gara o una sfida, senza alcun tipo di interruzione, ci ritroveremo ai comandi del bolide. Il tutto con un passaggio pulito e molto convincente dalle riprese dello show al rendering in game. Terminata la competizione, torneremo a essere meri spettatori della parte restante della puntata in un continuo alternarsi tra show e gioco.

The Grand Tour Game 1

Considerato che le stagioni di The Grand Tour sono composte, più o meno, da una dozzina di puntate, possiamo quindi aspettarci almeno altrettanti episodi scaricabili per questo gioco con in aggiunta una manciata di extra su cui lo sviluppatore è attualmente al lavoro per rimpolpare l'offerta. Da quanto ci è stato rivelato durante l'incontro in Germania, compreso nel pacchetto iniziale ci saranno infatti, come bonus, la prima puntata delle prime due stagioni dello show ed è assai probabile che in futuro vengano rilasciati altri episodi aggiuntivi per stimolare i fan della serie a rimanere a bordo.

Quello che non ci ha convinto

E arriviamo alle note dolenti. Dopo la lunga presentazione essenziale per farci comprendere il progetto e il sistema di monetizzazione su cui è basata la sua potenziale redditività, lo sviluppatore ci ha messo un pad Xbox One e ci ha fatto provare due differenti demo: una single player e una multiplayer. Partiamo dalla prima, composta da tre differenti competizioni da svolgere in sequenza dopo alcuni spezzoni della puntata di esordio dello show. In concreto ci siamo ritrovati davanti a una gara tra Clarkson, Hammond e May, con noi ai comandi del primo e il computer a prendersi cura degli altri due. L'unica eccezione all'interno di una sfida assolutamente classica era rappresentata da alcuni palloni disseminati sul percorso, che permettevano di mettere le mani su una carica di turbo una volta scoppiati. La seconda gara era un time trial su un circuito in un singolo giro. L'obiettivo era ovviamente di tagliare il traguardo nel miglior tempo possibile. A sottolineare come il ritmo comico dello show sia stato implementato nel gioco, ci pensava la terza e ultima competizione: un altro giro singolo su un nuovo circuito dove però a contare non era il tempo ma la necessità di non uscire fuori pista né colpire gli ostacoli pena l'aumento del contatore di "cacchine" calpestate da Hammond.

The Grand Tour Game 4

In tutti e tre i casi si trattava di corse estremamente rapide, completate in meno di tre minuti e, ad eccezione della prima gara in cui a farci compagnia c'erano le vetture di Hammond e May, eravamo soltanto noi in pista. La demo multiplayer ci ha permesso invece di sfidarci con gli altri giornalisti e con lo sviluppatore all'interno del circuito del time trial, in uno split screen a quattro e con un bonus aggiuntivo legato ai palloncini da scoppiare: il texting. Se attivato in prossimità di un altro giocatore, la sua porzione di schermo veniva riempita gradualmente di testo riducendo quasi a zero il campo visivo. Anche in questo caso la sfida è stata molto rapida e decisamente poco dipendente dalle abilità di guida dei partecipanti vista la totale assenza di qualsivoglia bilanciamento in seguito all'uso dei power-up. Ma il vero problema di The Grand Tour Game è tutto relativo alla sua componente tecnica. L'aspetto grafico, che è sicuramente passibile di qualche miglioramento vista la natura di pre-alpha, mostrava evidenti ed eccessivi fenomeni di aliasing, uniti a una qualità generale decisamente lontana dagli standard dei giochi di guida a cui siamo abituati.

The Grand Tour Game 3

È stata però la fisica a lasciarci interdetti con vetture leggerissime da guidare, costantemente incollate al terreno e che tendevano a raddrizzarsi in un attimo non appena lasciato l'analogico, quasi come fossero prive di inerzia. Se da un lato è quindi chiaro che il target del prodotto sia il giocatore più casual, appassionato dello show, che non cerca chissà quale mole di contenuti ma magari vuole soltanto divertirsi con un parente o qualche amico sul divano di casa, i conti non tornano nel momento in cui ci siamo resi conto che il titolo sarà a pagamento. The Grand Tour Game potrà infatti essere scaricato gratuitamente dagli store di PlayStation 4 e Xbox One, uniche due piattaforme su cui sarà disponibile, offrendo una sorta di versione demo con un paio di competizioni, ma sarà poi necessario acquistare il season pass per poter ottenere i vari episodi man mano che verranno resi disponibili. Non sappiamo ancora a quanto ammonta questa cifra e dubitiamo possa essere inferiore ai 10€, ma non possiamo nascondere che, vista la natura fortemente promozionale del gioco, ci ha sorpreso la decisione di Amazon di non renderlo completamente free to play, eventualmente con delle microtransazioni.

The Grand Tour Game non ci ha completamente convinti, questo è chiaro. Pur avendo assistito soltanto a un breve, primo incontro nel corso della fiera, alcuni elementi del gameplay, l'aspetto grafico sottotono e una pochezza potenziale di contenuti ci hanno trasmesso l'idea di un prodotto con fini promozionali realizzato con il solo intento di sfruttare una licenza di grandissimo richiamo. Per fortuna non dovremo attendere ancora molto a lungo per verificare se i nostri dubbi siano legittimi o clamorosamente errati.

CERTEZZE

  • L'idea di fondo è geniale
  • Chiunque può prendere in mano il pad e guidare
  • Lo split screen a quattro giocatori è ottimo per divertirsi in casa

DUBBI

  • Le gare sono brevi e basilari
  • I power-up sbilanciano le sfide
  • La fisica delle vetture è poco convincente