La febbre per il Signore degli Anelli forse non è ai livelli di un tempo, eppure - anche in virtù dei progetti legati all'universo di Tolkien in arrivo - potrebbe riaccendersi a breve, senza contare la sua comunque sempre impressionante potenza nel magico mondo dell'intrattenimento. Curioso quindi vedere i Daedalic alle prese con un gioco dedicato a un personaggio centrale per la saga come Gollum. Non fraintendeteci: la storia della casa tedesca è indubbiamente positiva, ma raramente si ha la tendenza a collegarla a blockbuster o progetti tripla A, e un lavoro come quello appena citato richiede investimenti e un impiego di risorse a dir poco significativi... Non deve dunque sorprendere che, quando siamo stati invitati alla versione digitale dei Daedalic Days (peraltro strutturati come una sorta di fiera online, con presentazioni e tavoli virtuali), The Lord of the Rings: Gollum sia stato il nostro focus principale (oltre che della maggior parte dei presenti). La volontà di vedere i Daedalic destreggiarsi con un'opera più imponente rispetto al solito era dopotutto molta, e la scarsità di informazioni ricevute fino a quel momento non ha fatto che aumentare l'interesse per una eventuale presentazione.
Beh, il reveal è inevitabilmente arrivato, anche se comodamente a fine evento, e noi siamo riusciti a seguirlo in toto, con tanto di lungo gameplay commentato dagli sviluppatori. E anche se non abbiamo purtroppo avuto modo di mettere le mani sul gioco, quanto visto è risultato parecchio interessante, nonostante segua da vicino i canoni di altri giochi incentrati sullo stealth.
Fuga da Mordor
Il videogame dei Daedalic sembra essere una sorta di prequel al Signore degli Anelli, e dovrebbe inserirsi cronologicamente tra Lo Hobbit e quest'ultimo. Le vicende narrate, quindi, vi mettono plausibilmente nei panni di un Gollum da poco sfuggito dalle grinfie di Sauron e da Barad-Dur e dall'aspetto meno orrido e consumato dall'influenza dell'unico anello (anche se l'aspetto più "giovanile" potrebbe essere anche una semplice scelta stilistica).
Non essendo granché come combattente, il nostro deve aguzzare l'ingegno per sopravvivere, e spostarsi silenziosamente tra le impressionanti (e spigolose) strutture di Mordor, ovviamente piene zeppe di orchi e altre amenità. "Impressionanti" è peraltro l'unica parola che ci viene in mente per descrivere le mappe, perché è evidente come la loro complessità sia per certi versi il cuore dell'esperienza.
The Lord of the Rings: Gollum, non sembra infatti essere uno stealth game lineare incentrato sulla varietà dell'aproccio o su gadget particolari, bensì un titolo pensato per enfatizzare notevolmente l'esplorazione, e offrire percorsi multipli al giocatore per raggiungere i vari obiettivi. Questo porta a una naturale verticalizzazione delle mappe, con piattaforme spesso posizionate molto in alto rispetto all'obiettivo, e interi percorsi sospesi pensati per permettere a Gollum di bypassare molti dei peggiori ostacoli senza venir notato. Il protagonista, peraltro, è uno scalatore provetto, in grado di muoversi senza problemi su quasi qualunque parete. La libertà di movimento nelle varie location è praticamente totale, e siamo davvero curiosi di vedere fin dove si spingeranno gli sviluppatori durante la campagna, dato che dal gameplay mostrato sembrano voler alternare fasi più "guidate" a grosse zone approcciabili a piacere.
Gollum o Sméagol?
La scelta di strutturare il gioco a questo modo deriva, pare, da uno studio approfondito degli scritti di Tolkien, e dalla volontà di rendere Mordor e in generale le strutture della Terra di Mezzo il più possibile dettagliati e vicini alle loro descrizioni originali. Il raggiungimento degli obiettivi nella campagna viene inoltre aiutato da certe mappe (una, disegnata dagli orchi, è stata mostrata durante il gameplay) estremamente ricche; il fatto che si tratti di disegni bidimensionali, però, lascia comunque molti punti oscuri nella navigazione, costringendo il giocatore a sperimentare parecchio per scoprire i passaggi più utili.
Non che Gollum sia del tutto inoffensivo, anzi. Il protagonista può infatti fare ricorso a delle uccisioni silenziose piuttosto rapide se arriva non visto alle spalle delle guardie. L'uso della violenza è però un'arma a doppio taglio: uccidere certi personaggi può influenzare le fasi successive, eliminando a tutti gli effetti dei possibili vantaggi. Tali scelte morali, poi, non sono legate solo alle eliminazioni, dato che Gollum - dilaniato costantemente da due voci interiori - viene posto spesso davanti a dei bivi che vanno a modificare lo svolgimento della trama e la sua relazione con chi lo incontra.
Ah, parlando di NPC, nella demo mostrata è comparso un nano di nome Grashneg, che a un certo punto segue il giocatore per aiutarlo a fuggire. In questa specifica sezione il vostro compagno era in grado di sfondare delle barriere in legno, un'abilità indispensabile per avanzare che indubbiamente non sarà la sola. Gli sviluppatori, difatti, hanno confermato che nel gioco Gollum sarà a volte appaiato ad altri comprimari, tutti pensati per aggiungere meccaniche extra al gioco e varietà alle situazioni. Nel caso di Grashneg si trattava di un apporto piuttosto limitato, ma siamo curiosi di vedere cosa accadrà più avanti.
La prima impressione ad ogni modo è stata piuttosto positiva, specialmente se si considera l'età della build vista, che aveva solo undici mesi. Nonostante il limitato tempo di sviluppo, l'opera dei Daedalic ci è sembrata avere già una direzione artistica ben definita, uno scheletro piuttosto solido, e una manciata di idee ricche di potenziale. Certo, non sono mancati i problemi: l'intelligenza artificiale è parsa piuttosto acerba (gli orchi non sembrano avere grandi mezzi per inseguire Gollum se questi decide di scalare verso l'alto), e molte animazioni erano ancora abbastanza rozze, ma è chiaro come il grosso sia già stato fatto e i margini di miglioramento siano ancora parecchi.
Seppur ancora chiaramente acerbo in molti elementi, The Lord of the Rings: Gollum sembra già voler seguire una strada ben definita dai suoi sviluppatori, e siamo rimasti colpiti dalla complessità delle mappe e dalla cura di certi elementi. Meccanicamente il gioco non sembra essere particolarmente rivoluzionario, ma se il level design e la campagna dovessero rivelarsi di alto livello, potremmo avere per le mani un notevolissimo stealth game, con un'ambientazione tra le più suggestive in circolazione. Non è poco.
CERTEZZE
- Mappe estremamente elaborate e verticalizzate, che offrono molteplici approcci
- Esplorazione e libertà di movimento sembrano centrali nell'esperienza
- Ottima direzione artistica
DUBBI
- Chiaramente c'è ancora molto da fare
- Meccanicamente non sembra un titolo particolarmente innovativo nel genere