Allergia alle Spore
è un videogioco, annunciato qualche mese fa, e mostrato per la prima (a porte chiuse) a Los Angeles che mi ha lasciato incuriosito e perplesso, pur non avendolo visto in prima persona. Essendo il sottoscritto un discreto estimatore di Will Wright, indiscusso genio, ho interrogato a lungo Paolo Matrascia, nostro inviato dietro quelle porte, per capire se Spore avesse, come tutti i precedenti progetti del papà di SimCity, le carte in regola per vincere. Negli ultimi anni Wright ha approcciato ai nuovi progetti in una modalità molto simile a Molyneux, ponendo cioè l'attenzione non sul gameplay in generale, ma su alcuni aspetti rivoluzionari che potessero far parlare di sé. Come con Black & White Molyneux presentò il gioco all'ombra di un'intelligenza artificiale quasi umana - secondo lui -degli animali-dei, rivelandosi alla fine poco più di uno strategico alla Popoulus, così con The Sims Online Wright puntò tutto sul meccanismo di socializzazione del gioco, che alla fine però sarebbe diventato una sorta di gioco solitario alla disperata accumulazione di punti esperienza e soldi (nonostante alcuni apprezzati tentativi di creare dei giochi di società). Anche questa volta con Spore Wright ha acceso il faro su un aspetto accattivante e poco esplorato: la possibilità di pilotare l'evoluzione della vita sulla terra e nello spazio partendo dagli organismi monocellulari. Chi di voi ha visto i filmati diffusi dalle presentazioni a porte chiuse forse sarà giunto alla mia stessa domanda, fatta appunto a Matrascia: ma è divertente? Paolo non mi ha saputo rispodnere con certezza, ha tristemente esitato insomma. L'idea di evolvere un organismo monocellulare fino ad una forma di vita intelligente in grado di navigare nello spazio alla ricerca di nuovi pianeti è senz'altro fica ma la perplessità è rimasta: è un esperimento scientifico o un videogioco?
T.N.B.T. (The next big thing)
Archiviato il capitolo Los Angeles, lanciato il "televisore" in home page, spedito il primo numero di Multiplayer.it Gold News nelle case di tutti gli abbonati Premium Gold, l'abbuffata di novità sembrerebbe essersi esaurita. In verità ora the next big thing è il trasferimento della redazione nei nuovi uffici, programmato inizialmente per sabato 27 maggio (sabato prossimo) e attualmente rimandato di almeno una settimana a causa di ritardi del fornitore (Telecom Italia) di banda larga. Infatti, per mia somma frustrazione, ci è stato comunicato solo pochi giorni fa che a causa eccessive richieste nella zona prescelta la banda non è più tanto larga, anzi va un po' strettina.
Siamo dunque condannati a vivere in una sorta di limbo tra il vecchio e il nuovo, senza più sistema di climatizzazione (nel frattempo trasferito nella nuova sede) alle porte di un'estate che si preannuncia già infernale, stipati in un ufficio non programmato per "tenere" tutte le persone attualmente a lavoro (sembra di stare sui banchi di scuola, 60 cm cadauno). E abbiamo imparato da molti film dell'orrore che cosa può accadere dalla duplice combinazione caldo + sovraffollamento. Uno può dare di matto e far fuori tutti.