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The Sinking City, il provato della GamesCom 2018

Abbiamo provato l'ambizioso progetto di Frogwares a Colonia, e cercato di capire quali misteri nasconda

PROVATO di Aligi Comandini   —   30/08/2018

The Sinking City è un progetto dalla storia interessante, i cui travagli non sono ben chiari e vittima di più di uno "stop" improvviso, tra cui quello del publisher originale, Focus, che per qualche motivo gli ha preferito il Call of Cthulhu dei Cyanide. Lo abbiamo osservato con grande attenzione, desiderosi di capire quale fosse il piano del team di sviluppo, e se le differenze dal suo diretto concorrente fossero effettivamente così marcate da portare a una secca divergenza di opinioni con il precedente datore di lavoro. E la risposta è un secco "sì", poiché The Sinking City sfrutta sì le opere di Lovecraft per costruire la sua ambientazione e modellare i suoi orrori, ma segue una strada completamente diversa da quella percorsa dai Cyanide: la strada di un action open world molto ambizioso, che però potrebbe aver osato troppo. Ecco le nostre impressioni, direttamente dalla GamesCom di Colonia.

Ambientato ad Oakmont, in Massachussets, The Sinking City si presenta come Open World investigativo, e in effetti gran parte dell'avventura sembra gestita attorno a una serie di "casi" insoliti da risolvere in una città in larga parte sommersa dall'acqua e popolata da orrori inspiegabili. Il gameplay del gioco è chiaramente incentrato sull'esplorazione, e il protagonista (equipaggiato di tutto punto, ai livelli quasi di un survivalist esperto) dispone di tutti gli strumenti adatti a un'allegra scampagnata tra le antiche divinità, dalla capacità di spostarsi in barca a una sorta di "modalità istinto" che mostra accuratamente gli indizi sparsi per le location, permettendo di ricostruire ciò che è successo selezionando l'ordine degli eventi. Noi, in particolare, abbiamo potuto osservare una specifica quest dedicata a una cantante di nome Joy, ritrovatasi di punto in bianco con la bocca cucita a causa di una misteriosa entità simile a un'anziana signora nota come Granny Weaver.

The Sinking City, il provato della GamesCom 2018

Si nota immediatamente come gli sviluppatori abbiano fatto di tutto per rendere ogni elemento del titolo inquietante: il doppiaggio è ben lontano dall'alta qualità di una super produzione e il comparto tecnico risulta piuttosto arretrato, ma arrivati nell'appartamento della ragazza (terrorizzata e impossibilitata a parlare da cuciture enormi sulle labbra) abbiamo trovato non solo i cadaveri dei suoi vicini, ma la pelle del suo cane "riadattata" a mò di terrificante peluche, a sottolineare la mostruosità della misteriosa assalitrice. Un tipo di orrore che colpisce allo stomaco, ma stona abbastanza con le atmosfere lovecraftiane, più subdole e gestite attorno a ben altre forme di angoscia. Proprio qui risiedono i nostri maggiori dubbi sul gioco: quel che abbiamo visto ha tutte le caratteristiche del buon horror, ma forse usa Lovecraft come una semplice scusante invece di abbracciarlo completamente come fa Call of Cthulhu. Probabilmente è da qui che il rapporto con Focus si è "spezzato" e i Frogwares hanno scelto di ricominciare.

The Sinking City, il provato della GamesCom 2018

Il distacco dalle opere lovecraftiane non significa ad ogni modo che The Sinking City non possa essere un prodotto di qualità, e nonostante i singhiozzi tecnici della demo ci sono notevoli possibilità in ciò che gli sviluppatori ci hanno mostrato. L'elemento della follia, ad esempio, presenzia sotto forma di allucinazioni solide in grado di danneggiare il protagonista, che compaiono dopo shock particolarmente orribili ( la vista del cane squartato di cui parlavamo prima, ad esempio). Tali nemici possono assaltarvi anche in mezzo ai civili se non tenete d'occhio la sanità mentale del vostro alter ego, provocando pericolosi incidenti: gli sviluppatori hanno spiegato che, trattandosi di illusioni, davanti ai personaggi non giocanti sembrereste semplicemente dei folli che sparano per strada. Per il resto non mancano pericoli concreti eliminabili a pistolettate sparsi per la città - anche qui una cosa ben lontana dalle opere dell'autore, ma tant'è - e un sistema di dialoghi complesso da GDR, che ben si sposa alla struttura a quest del gioco. Insomma, siamo di fronte a un survival horror decisamente più "classico" di quel che sembra, che potrebbe guadagnare molto dal fascino della sua ambientazione e da una buona storia. Solo non aspettatevi di trovare il "vero" Lovecraft da queste parti.

The Sinking City è più action e "caciarone" di quanto ci saremmo aspettati da un'opera basata su Lovecraft e la sua lucida follia, ma questo non significa che il progetto di Frogwares non sia ambizioso e ricco di possibilità. Siamo davanti a un horror open world piuttosto classico, con un'ambientazione valida e alcune idee interessanti legate alla gestione della sanità mentale del protagonista. Chissà se il team riuscirà a sfruttare al 100% il potenziale delle sue idee.

CERTEZZE

  • Interessante gestione delle quest e della follia
  • Ambientazione affascinante

DUBBI

  • Ben lontano dal tipo di horror tipico delle opere di Lovecraft, nonostante la premessa