1

Tomb Raider: Catalyst e Legacy of Atlantis: come ci immaginiamo il ritorno di Lara Croft?

Dopo la pubblicazione dei trailer di Tomb Raider: Catalyst e Legacy of Atlantis ci siamo lasciati andare a qualche speculazione sul futuro di Lara Croft.

SPECIALE di Giordana Moroni   —   26/12/2025
Come ci immaginiamo il ritorno di Lara Croft?
Tomb Raider: Catalyst
Tomb Raider: Catalyst
Articoli News Video Immagini

Durante la cerimonia dei The Game Awards 2025 sono stati presentati non uno, ma ben due giochi di Tomb Raider, ovvero Tomb Raider: Catalyst e Legacy of Atlantis. Si trattano, in linea temporale, della prima e dell'ultima avventura di Lara Croft, in altre parole come il mito dell'archeologa è iniziato e dell'ultima avventura che stiamo vivendo con lei. Vi abbiamo già parlato di questi due progetti, riportando quanto detto dagli sviluppatori all'interno di questo speciale.

Adesso, invece, ci concederemo qualche speculazione in più, basandoci su quanto sappiamo di Tomb Raider: Catalyst e Legacy of Atlantis e su come questi due nuovi capitoli si innesteranno nella serie dedicata all'archeologa più famosa dei videogiochi.

Tomb Raider Catalyst: addio alla "Trilogia della Sopravvissuta"

Il filo conduttore tra Legacy of Atlantis e Catalyst è una "nuova Lara", anche se non parliamo di un personaggio scritto da zero. È più corretto parlare di una nuova iterazione dell'eroina, che non tiene in considerazione la caratterizzazione del personaggio che c'è stata nella Trilogia della sopravvissuta (Tomb Raider, Rise of the Tomb Raider e Shadow of the Tomb Raider). È quasi come vedere un ritorno ad un altro trittico importantissimo di capitoli della saga: Legend, Anniversary e Underworld. Ritorna, infatti, l'uso del rampino (un'aggiunta proprio di Legend) e di una Lara molto più atletica e più spigliata, più vicina a quella che conoscevamo. Anche guardando il trailer di Legacy of Atlantis, si vede un certo tipo di movenza molto simile a quei tre giochi.

Mettendo sotto la lente Catalyst, è stato un sollievo vedere una Lara più matura, una donna e non più una giovane ragazza. Purtroppo ci troviamo ancora di fronte ad un personaggio femminile dalla bellezza fisica molto idealizzata, quasi un po' artefatta, ma se non altro tornare a vedere Lara saltare, arrampicarsi e sfoderare le sue capacità ginniche giustifica il corpo scolpito e atletico.

Una Lara più matura ma ancora troppo idealizzata nella bellezza
Una Lara più matura ma ancora troppo idealizzata nella bellezza

Altro piacevole sollievo è stato constatare il tono più leggero del trailer, distante dai toni cupi e sofferti dell'ultima trilogia. L'idea con cui è stato scritto il personaggio della "Lara sopravvissuta" è stato senza dubbio nobile, ma eseguito poi in modo molto discutibile. Vedere una giovane Lara vulnerabile, in un contesto iper realistico ha avuto un impatto importante sui giocatori, esplorando il lato più umano del personaggio.

Il concetto che ha pericolosamente serpeggiato in tutta la trilogia però mette in relazione la maturazione di Lara con il suo dolore, come se per essere credibile il personaggio debba per forza soffrire. Il patimento fisico e interiore viene usato come moneta di scambio per diventare un'avventuriera affermata, la rinuncia ai beni materiali (l'eredità, Croft Manor, il titolo nobiliare) per ottenere l'abilitazione di "donna indipendente". Un concetto, quello del sacrificio come contrappasso per il successo, estremamente pericoloso e che ha portato a un deragliamento abbastanza evidente con Shadow of the Tomb Raider.

La Lara Croft 'sopravvissuta' soffre troppo
La Lara Croft "sopravvissuta" soffre troppo

Che Tomb Raider abbia sempre avuto un'intrinseca dose di violenza è un dato di fatto: le morti di Lara nei primi capitoli non erano certo spassose, anzi: la povera avventuriera poteva affogare, bruciare viva, esplodere, spezzarsi l'osso del collo, rimanere impalata da spuntoni e venire schiacciata da massi. Abbiamo sempre trovato un po' malsano questo aspetto e spingere sul realismo come fatto nella Trilogia della sopravvissuta ha eliminato quella morbosità di fondo. Vedere Lara che si fa davvero male non strappa più un sorriso, ma permette al giocatore di empatizzare ancora di più con lei, di prendersene in un certo senso cura ed evitare di mandarla al macello in continuazione. D'altra parte però, il fatto che per essere un'eroina di successo Lara debba affrontare questo calvario di sofferenze per diventare poi "Terminator", crediamo sia l'elemento che ha fatto allontanare molti fan.

Tomb Raider Anniversary e L’eredità di Atlantide

Se Catalyst offre molti spunti di riflessione sul personaggio, Legacy of Atlantis è quello che riporta l'attenzione su gameplay. Chiaramente siamo di fronte al remake del primo Tomb Raider, che abbiamo potuto rigiocare di recente con la Tomb Raider I-III Remastered, e che quindi dovremmo avere più o meno fresco nella memoria. C'è però un grande elefante nella stanza, che è Tomb Raider Anniversary, uscito nel 2007, in tempo per festeggiare il decimo anniversario della serie. Il titolo era un incredibile esercizio di stile, che svecchiava il grande classico a cui si ispirava, attualizzandone la storia all'interno di una cornice più ampia e legando narrativamente la prima avventura di Lara (Tomb Raider Anniversary) con le ultime (Legend e Underworld), esattamente come Legacy of Atlantis parrebbe fare con Catalyst.

La prima avventura di Lara ritorna, ancora
La prima avventura di Lara ritorna, ancora

Ma dove eccelleva davvero Anniversary era la sua struttura e il modo in cui, pur non stravolgendo troppo il level design, veniva attualizzata la formula del capitolo originale. Alcuni ambienti cambiavano leggermente aspetto per diventare più realistici, altri venivano ripensati per alleggerire le fasi esplorative, e gli intricati pezzi platform venivano svecchiati con nuove soluzioni, aggiungendo quel grado acrobatico e adrenalinico che in passato si dovevano immaginare con un po' di fantasia per via dei limiti tecnici, mantenendo comunque il livello sempre sfidante per il giocatore.

Legacy of Atlantis deve fare i conti con Anniversary
Legacy of Atlantis deve fare i conti con Anniversary

Alcuni passaggi del trailer di Legacy of Atlantis sembrano pescare a piene mani dalle intuizioni visive e di design di Anniversary, come il passaggio acrobatico sui pali della ruota ne La Valle Perduta. Anche il combattimento ricorda vagamente quello dei passati capitoli: nel trailer di Legacy of Atlantis si vedere Lara fare un tuffo all'indietro armata di doppie pistole mentre combatte un raptor e, in quel frangente, il tempo rallenta. Magari è solo una trovata scenica per il trailer, ma è impossibile non pensare al bullet time introdotto proprio in Legend e poi affinato nei capitoli successivi.

Dibattiti filosofici sul rampino

Ad attualizzare e rinfrescare il gameplay di Tomb Raider nella trilogia Legend, Anniversary e Underworld è stato un piccolo grande elemento, motivo di dibattito nelle settimane passate: il rampino. Nei trailer di Catalyst e Legacy of Atlantis vediamo infatti Lara farne un ampio uso, indossando il gadget al polso. Aggiunto per la prima volta in Legend, questo era posizionato in una bobina avvolgibile ai pantaloni di Lara e veniva utilizzato non solo nelle fasi acrobatiche, ma anche come elemento per sbilanciare alcuni nemici nelle fasi di combattimento.

Un'immagine promozionale di Tomb Raider Legend dedicata al rampino
Un'immagine promozionale di Tomb Raider Legend dedicata al rampino

Nonostante nel flusso di gameplay il gadget era perfetto e risolveva innumerevoli fasi di gioco, collocarlo sulla cinta di Lara è stata una scelta un po' infelice perché poco realistica: per quanto le animazioni fossero ben fatte e il pubblico fosse abituato alle straordinarie abilità acrobatiche di Lara, così era davvero un po' troppo... oltre che poco sicuro. La soluzione del gadget attaccato ad una polsiera è molto più sensata, ma non ha convinto tutti, tra chi ci vedeva le ragnatele di Spider-Man e chi la Lama Celata di Assassin's Creed. Eppure l'utilizzo del rampino del nuovo rampino di Lara non è per nulla dissimile alla frusta di Indiana Jones, con la differenza che Indy la impugna mentre il rampino di Lara è un gadget meccanico.

Il rampino della discordia
Il rampino della discordia

Quanto analizzato finora, sulla carta, ci rende molto felice e fare un passo indietro per vedere cosa c'è stato di buono prima del "fallimento" è una buona intuizione per la saga di Tomb Raider. La vera domanda che rimane, e a cui non abbiamo una risposta, è: la struttura action adventure di Legend, Anniversary e Underworld funziona ancora oggi?

Miss Croft ha ancora qualcosa da raccontare?
Miss Croft ha ancora qualcosa da raccontare?

Nel 2026 Lara si ritrova in una scomoda posizione, schiacciata da una parte da Nathan Drake e dall'altra da Indiana Jones. Se Uncharted ha settato alti standard ludici e narrativi per i giochi di avventura e L'Antico Cerchio di MachineGames ha letteralmente portato una nuova prospettiva nel genere action adventure, oggi Tomb Raider cosa può raccontare?