31

UnMetal, provato

Dal creatore di Unepic arriva una demenziale lettera d'amore ai primi Metal Gear. Abbiamo provato UnMetal.

PROVATO di Aligi Comandini   —   24/06/2021

Francisco Tellez de Meneses è un autore di videogiochi che forse non moltissimi conoscono, ma che dalla soleggiata Barcellona è riuscito a sfornare ben due titoli indie di successo, il tutto sorretto esclusivamente da una manciata di collaboratori e da un sacco di passione per i classici. E ok, Unepic e Ghost 1.0 non saranno certo i videogiochi esteticamente più impressionanti in circolazione, eppure si tratta di metroidvania estremamente competenti, senza contare che non è certo facile creare titoli di quel tipo con un level design all'altezza delle aspettative degli appassionati.

Ora il buon Unepic Fran (il nome con cui è normalmente conosciuto il buon Francisco) ha però deciso di allontanarsi dal genere che lo ha consacrato nella nicchia dei bravi autori indipendenti, per inseguire un'altra delle sue passioni: i titoli MSX. E, prevedibilmente, il nostro non ha scelto un gioco a casaccio di quella storica libreria, bensì uno dei più noti al mondo, quel Metal Gear da cui è partita l'intera epica kojimiana.

Il nome del suo nuovo pargolo è UnMetal, ed è a tutti gli effetti un clone dei due Metal Gear "bidimensionali", seppur chiaramente molto più evoluto e peculiare . Recentemente abbiamo provato una demo di UnMetal su Steam e, che siate nostalgici dei titoli originali o meno, vi assicuriamo che è il caso di tenerlo d'occhio.

Le volpi sono meglio dei serpenti

UnMetal, una guardia con problemi alla vescica
UnMetal, una guardia con problemi alla vescica

La prima cosa che si nota di UnMetal è la cristallina volontà di mettere in campo una narrativa ben lontana dall'arguta mescolanza di fantapolitica e intrigo che sta alla base della saga di Kojima. L'opera di Fran è, a tutti gli effetti, una parodia, che parte da premesse assurde e si sviluppa in modo sempre più demenziale, sfruttando il fatto di essere a tutti gli effetti un racconto vissuto attraverso i ricordi del protagonista. E il vostro alter ego, Jesse Fox, non è quel che si potrebbe definire "un individuo comune", e non solo per il misto di indumenti militari e voce rauca che ricordano molto da vicino un altro protagonista ben più noto. Jesse viene infatti catturato mentre sta pilotando un elicottero militare russo e accusato a casaccio di crimini che non ha commesso, il tutto mentre afferma di essere un civile e di non sapere perché si trovava da quelle parti.

Non vi sembra particolarmente strambo? Allora non avrete problemi ad accettare la sua capacità di recuperare della carta igienica scadente da un bagno prendendo a pugni la ceramica, di parlare via radio con un colonnello apparentemente morto da mesi, o di inventarsi di sana pianta una miriade di altri eventi assurdi che hanno portato alla sua cattura. In poche parole, l'intera trama di Unmetal si basa sui vaneggiamenti di una sorta di cosplayer impazzito di Solid Snake, che cerca a modo suo di spiegare come è arrivato in una sala da interrogatorio dopo aver messo a soqquadro una enorme base militare.

UnMetal, un elicottero sospetto
UnMetal, un elicottero sospetto

Sinceramente, abbiamo trovato molto furba questa soluzione. Evitando di trattare tematiche particolarmente pesanti o profonde, Unmetal punta tutto sull'umorismo e, seppur non sempre le battute facciano centro, è frequentemente spassoso ascoltare le follie di Jesse mentre si avanza per la mappa. In più, la sua funzione di narratore non è solo di contorno: va a modificare il gameplay in modo sensibile, con trasformazioni della mappa e situazioni assurde che mutano senza preavviso il ritmo di gioco.

Poco metal, molto gear

UnMetal, questa radio sembra familiare
UnMetal, questa radio sembra familiare

Già, perché se ad una prima occhiata il gameplay di UnMetal sembra mutuato in tutto e per tutto dalle opere di Kojima per MSX, basta poco per rendersi conto di come il sistema alla base di quei giochi sia stato rimaneggiato per risultare più moderno, e il narratore rappresenti solo uno dei vari elementi aggiunti che "rinfrescano" l'esperienza.

Le voci di Jesse e del suo misterioso interlocutore, infatti, non solo vi portano ad affrontare eventi inaspettati quali boss fight aggiuntive - tra cui un curioso uomo armato di granate da eliminare al di là di un fossato apparentemente invalicabile - o aiutano dandovi consigli diretti, ma alle volte intervengono direttamente per sottolineare comportamenti atipici, del giocatore. Per farvi un esempio, rubare l'occhio di vetro di un poveraccio appena stordito a pugni può provocare una reazione abbastanza ilare durante l'interrogatorio (con tanto di scelte multiple alle risposte), mentre riempire a casaccio di pugni oggetti inanimati e indistruttibili potrebbe provocare parecchi dubbi in sala sulla sanità mentale del protagonista (che comunque di sicuro non è un individuo stabile, va precisato).

UnMetal, esplorando la base
UnMetal, esplorando la base

Questa curiosa gestione della voce narrante rappresenta anche per certi versi il tutorial del titolo, che offre un sistema di combattimento basilare costruito attorno ad attacchi in corpo a corpo (tre attacchi stordiscono i nemici) e ad armi dalla distanza da recuperare per la mappa, ma richiede un po' di ingegno nella gestione dell'inventario - capace di contenere una miriade di oggetti combinabili per progredire nella campagna. In quest'ultimo caso, poi, forse gli "aiuti dal pubblico" sono persino troppo preponderanti, e avremmo preferito un po' più di liberta nelle sperimentazioni, ma è molto probabile che il gioco completo offrirà molti più enigmi legati agli oggetti trovati, con un quantitativo sensibilmente minore di consigli in sottofondo.

Per il resto, il titolo contiene meccaniche da stealth classico, con un campo visivo dei nemici e una reattività al suono piuttosto evolute, e la possibilità sia di frugare nelle tasche delle guardie sconfitte, sia di trasportarne il corpo in luoghi più nascosti. Non che l'intelligenza artificiale sia brillantissima: eliminare guardie in serie sfruttando gli angoli degli edifici è piuttosto semplice, e vi perdono di vista con facilità, tuttavia si parla comunque di un misto di sistemi sensibilmente più moderni rispetto ai titoli da cui UnMetal trae ispirazione.

UnMetal, fogne
UnMetal, fogne

Nel complesso, il nuovo gioco di Unepic Fran ci ha convinto. Le battute iniziali sono divertenti, e sembra esserci del potenziale per un omaggio davvero ben costruito, con una sensibile evoluzione delle meccaniche nelle fasi avanzate. Si tratta però di un esperimento molto diverso dalle altre creature dello sviluppatore spagnolo, quindi è quanto mai giusto avere qualche dubbio in più rispetto al solito.

Ricco di umorismo e molto divertente anche da giocare, nonostante la sua semplicità meccanica, UnMetal potrebbe riservare parecchie sorprese anche per coloro a cui poco importa della sua natura di parodia dei Metal Gear MSX. Unepic Fran, d'altro canto, è un autore valido del panorama indie, e la sua competenza si nota anche solo dalle prime battute che abbiamo avuto modo di provare nella demo. Insomma, anche se per questo sviluppatore si tratta di un nuovo esperimento, le probabilità di avere per le mani un titolo memorabile sono notevoli.

CERTEZZE

  • Ricco di umorismo
  • Gestione dell'inventario e dei narratori ricche di potenzialità
  • L'autore è una discreta garanzia

DUBBI

  • Intelligenza artificiale piuttosto basilare per il momento
  • Piuttosto lontano dai titoli in cui il suo autore ha dimostrato di eccellere