Quando le cose devono andare male è sicuro che ci andranno, soprattutto nei videogiochi. Qualcuno deve averla assolutamente detta questa cosa, anche se non ci ricordiamo bene chi. Anche perché altrimenti non si gioca, aggiungiamo noi. Ad esempio, se sei un'ingegnera e vieni risucchiata in un misterioso portale, ritrovandoti su di un carrello ferroviario in mezzo al vuoto, è inevitabile che ti venga subito da pensare che la giornata sarà quantomeno complicata. Fortunatamente ci sono dei binari da seguire... ma chi li ha costruiti dei binari in mezzo al vuoto? Per sapere dove arrivano abbiamo provato Voidtrain, survival in prima persona per PC, giocabile da soli o in cooperativa, da tempo disponibile in accesso anticipato su Epic Games Store, ma da poco approdato anche su Steam.
Primi passi
Il primo impatto con Voidtrain è notevole, nel senso che dopo una breve sezione introduttiva ci si ritrova in mezzo al nulla, con intorno a noi i frammenti fluttuanti di un mondo che non ci è dato di conoscere e dei binari che portano chissà dove. Il tutorial ci spiega le meccaniche principali, che ci accompagneranno per tutto il gioco. Sostanzialmente sparse per il vuoto ci sono delle risorse da raccogliere, che possiamo raggiungere e afferrare fluttuando da una parte all'altra del carrello, cui siamo fissati da una corda, magari dopo aver tirato la leva dei freni per avere più tempo e fare le cose con calma. Le risorse ci servono per costruire il primo tavolo da lavoro, la prima fonditrice, il primo laboratorio portatile e tutti gli altri strumenti che ci serviranno per sviluppare il nostro mezzo di trasporto, che piano piano diventerà un vero e proprio treno con diversi vagoni, oltre che per cucinare quanto di commestibile si trova in giro (bisogna pur mangiare per sopravvivere). Più avanti svilupperemo diversi strumenti che ci semplificheranno il lavoro, tra cui un rampino che ci permetterà di raccogliere le risorse dalla distanza, ma appena partiti c'è bisogno di un bel po' di olio di gomito per fare tutto. Quindi ricapitoliamo: lo scenario è affascinante, le meccaniche sono chiare, fluttuare intorno al vagone dà le sue soddisfazioni... cosa potrebbe andare storto? Molto, in realtà, perché il titolo di HypeTrain Digital non riesce mai a spiccare il volo, nonostante l'ambientazione. Ma andiamo con ordine.
Il gioco è strutturato in tappe, o percorsi. Ogni tappa viene generata proceduralmente offrendo così una discreta varietà, anche se solo dal punto di vista visivo, con la possibilità di fare qualche incontro interessante qua e là con delle creature aliene di un certo impatto, alcune delle quali possono essere molto grosse. Il problema è che i binari costruiti nel vuoto non sono solo una metafora, ma anche un limite e alla fine di cose da fare non ce ne sono poi moltissime e si ripetono in continuazione le stesse azioni. Per dire, la prima ora la si passa a raccogliere oggetti e costruire le prime cose, in un loop davvero monotono che stava quasi per farci desistere dal proseguire. Abbiamo tenuto duro, per vedere le possibilità del gioco, ma più ne comprendevamo i sistemi, più capivamo che Voidtrain pare aver imboccato un binario morto (va bene, la smettiamo con le metafore ferroviarie).
Ricerca e sviluppo
In particolare la fase di ricerca e sviluppo ci ha deluso un bel po', considerando anche che non crediamo che sia modificabile profondamente durante l'Accesso Anticipato, data la struttura di gioco e dato il funzionamento sistema stesso. Il problema? È ultra lineare, nel senso che non c'è davvero scelta su cosa ricercare e costruire ma bisogna seguire in ogni caso un certo schema fisso. Quindi non aspettatevi ramificazioni nella progressione che creino grosse differenze nelle partite le quali, anzi, risultano tutte molto simili nonostante la generazione procedurale dei percorsi e le aggiunte di elementi di stazione in stazione. Le uniche forme di differenziazione del gameplay sono appunto quelle estetiche, cosa che alla lunga può finire per strozzare l'interesse verso il gioco. In questo senso Voidtrain è abbastanza deludente, perché non fa mai molto per dare più peso alle scelte del giocatore, che fino alla fine continua a fare più o meno le stesse cose, in un loop che in single player può diventare presto abbastanza asfissiante e che è più tollerabile in cooperativa in virtù della regola dell'amico. L'unica forma di libertà concessa è nel modo di disporre gli oggetti sul treno, ma anche in questo caso i limiti sono evidenti, non essendoci moltissime cose da costruire.
Combattimento
Molto presto si disporrà di un tavolo con cui costruire degli strumenti offensivi. Con lo sviluppo delle armi arriva anche un po' di azione in più. Leggasi: si inizia a combattere. Di tanto in tanto il treno raggiungerà delle stazioni in cui bisognerà affrontare dei nemici, come se ci si trovasse in un vero e proprio sparatutto in prima persona. Si tratta in realtà di un'altra scusa per accumulare risorse, ma almeno spezza un po' la monotonia del loop principale di raccolta delle stesse. Comunque sia non aspettatevi chissà cosa, visto che le armi non sono moltissime e i nemici non sono propriamente intelligenti, nel senso che in termini di tattiche tendono a sfruttare poco le coperture, esponendosi ai nostri colpi, e non mostrano una particolare reattività. Insomma, la situazione può farsi difficile a causa del loro numero, ma è tutto qui. Anche sparargli addosso non dà grosse soddisfazioni, visto il timido feedback di risposta dei colpi andati a segno.
Naturalmente una volta che si possiedono le armi queste assumono un ruolo anche nelle sezioni di viaggio, permettendo di difendersi da alcuni predatori e di introdurre alcune varianti all'azione, come ad esempio il dover distruggere per tempo delle mine galleggianti che si attaccano al treno danneggiandolo. Diciamo che con il passare delle ore di gioco al dover saltare da una parte all'altra per andare a caccia di risorse vengono affiancate più meccaniche di difesa del treno, che nel frattempo è cresciuto molto per numero di vagoni e strutture costruite. Certo, si ha sempre la sensazione che manchi la varietà, anche perché le aggiunte non sono mai legate a dei sistemi incredibilmente profondi, ma rimangono sempre in superficie, finendo per rappresentare poco nell'esperienza di gioco complessiva.
La versione accesso anticipato di VoidTrain rende davvero poco in single player, risultando essere abbastanza piatta e ripetitiva. Giocando in cooperativa finisce per risultare sicuramente migliore, in virtù dell'effetto "amico", ma in generale non è che sia mai riuscito a coinvolgerci più di tanto, nonostante l'ambientazione sia abbastanza originale per un survival. Detto questo, non siamo ancora di fronte alla versione definitiva, quindi è presto per dare un giudizio. Vedremo quindi come procederà lo sviluppo e come e se gli sviluppatori proveranno a superare alcuni limiti del gioco... se ci proveranno.
CERTEZZE
- Lo scenario è affascinante
- Cerca di stupire con alcuni incontri
DUBBI
- Molto ripetitivo
- Combattimento non proprio al top