Il pluripremiato strategico di Massive aveva bisogno di un tocco di vitalità, dopo che l'entusiasmo iniziale si era andato smorzando assieme all'attivismo delle comunità online. Soviet Assault, questo il nome dell'attesissima (è proprio il caso di dirlo) espansione, arriva con ben 14 mesi di distanza dall'uscita dell'RTS del 2007 e sarà venduto unitamente all'originale in un'unica confezione retail (la Complete Edition); per chi disponesse già del titolo base, comunque necessario per poter giocare con le nuove caratteristiche, ci sarà solamente l'opzione digital delivery. I motivi di una gestazione così lunga e di questa discutibile decisione distributiva sono spiegati con il cambio di publisher: lo sviluppatore scandinavo Massive Entertainment è stato ceduto ad Ubisoft da Activision dopo che quest'ultima aveva assorbito lo storico partner Vivendi/Sierra, nella primavera dello scorso anno. Al contempo sono state cancellate anche le versioni Xbox 360 e PlayStation 3 che in un primo momento sembravano essere in dirittura d'arrivo, come confermato anche dal programmatore capo Magnus Jansen al nostro Umberto Moioli in occasione della GDC 2008.
Rinnovata (ma non troppo) modalità single player
La versione di prova arrivata in redazione è una beta avanzatissima e dà un'idea di massima delle poche novità che sono state presentate: quella più consistente riguarda la modalità giocatore singolo, che vede la possibilità di guidare l'Unione Sovietica vivendo dal punto di vista diametralmente opposto le vicende narrate nel primo World in Conflict. Sulla scia di EndWar Ubisoft ha introdotto anche per Soviet Assault il Voice Control: utilizzando un microfono sarà possibile impartire determinati ordini senza l'utilizzo del mouse. Un plus interessante che però non abbiamo avuto modo di testare. In un'intervista di qualche tempo fa Magnus Jansen aveva definito questa espansione più simile ad un'add-in piuttosto che ad un add-on: un sottile gioco di parole quanto mai felice per far capire come il lavoro dei programmatori sia andato integrandosi con quanto era già stato fatto, e difatti la campagna in single player viene letteralmente arricchita con la controparte sovietica: nella versione da noi provata non sarà possibile provare la sola offensiva russa, ma la guerra tra le due fazioni sarà alternata tra uno scenario e l'altro, in maniera molto simile a quello che succedeva tantissimi anni fa con StarCraft prima e WarCraft III poi. Pertanto, dopo un inizio in cui l'irruento Malashenko sarà chiamato a demolire, nell'estate dell'89, il muro di Berlino, si tornerà a vestire i panni del mitico Parker, l'eroe senza volto dell'episodio iniziale, nella disperata ritirata da Seattle.
Manca poco al lancio ufficiale
Questa scelta ci ha lasciati perplessi e lascia intravedere alle sue origini motivi di copyright e licenze che i due publisher (non) si sono passati. Ne consegue una campagna estremamente lunga e godibile anche se un po' ripetitiva per i veterani, che in compenso possono mettere alla prova le loro abilità con la nuova modalità very hard. Si tratta di un'opzione che Massive ha deciso di sbloccare per rendere ancora più ostici gli avversari: i giocatori di vecchia data sanno bene che i nemici non utilizzavano mai determinate abilità (come ad esempio i fumogeni per nascondere i carri), e questo era stato volutamente evitato perché si riteneva che il livello di sfida si innalzasse eccessivamente. Persuasi dalle richieste dei tanti utenti, gli sviluppatori hanno deciso di permettere all'IA l'utilizzo delle abilità precedentemente precluse e bisogna ammettere che affrontare gli avversari computerizzati in questa modalità richiede davvero una buona dose d'impegno.
Parlando del multiplayer, la nostra prova è stata molto castrata. Abbiamo potuto solamente creare delle partite su rete locale ed in ogni caso con le vecchie mappe, anche se da Ubisoft assicurano l'esistenza di nuovi scenari creati ad hoc, ma non è ancora del tutto chiaro se saranno ad esclusivo appannaggio dei nuovi acquirenti o se verranno rilasciati anche per i vecchi possessori di World in Conflict, come tempo fa aveva promesso Massive, così da non creare due diverse comunità.
Dal punto di vista tecnico non si notano grandi miglioramenti; naturalmente la versione beta non era esente da piccole sbavature correggibili in vista dell'imminente lancio ufficiale di Soviet Assault: quel che è certo è che non si nota una grande differenza col primo World in Conflict a parte forse in qualche marginale effetto di illuminazione. Diversamente non avrebbe potuto essere, ci viene da aggiungere: avendo voluto integrare le nuove missioni con quelle esistenti era necessario dare un senso di continuità anche a livello visivo. Lo strategico svedese resta comunque un ottimo banco di prova anche per i sistemi più recenti e sa regalare scene di bombardamenti ed esplosioni precluse alla maggior parte dei rivali.
Per vedere confermate le nostre impressioni non resta che attendere pochissime settimane per il lancio ufficiale, previsto per la prima metà di marzo.