Il 2020 sarà ricordato per sempre come uno dei momenti più importanti della storia videoludica, anche per l'arrivo di una nuova generazione di console. Con però meno di due mesi a disposizione, e una pandemia globale in atto, PS5 e Xbox Series X non sono di certo state in grado di esprimere il proprio potenziale. Il 2021 sarà il vero banco di prova per le due macchine da gioco.
Ora, proviamo a vedere cosa serve nel 2021 a Xbox Series X (ma anche a Xbox Series S), per rinsaldare la propria posizione all'interno del mercato in questo inizio di generazione.
Xbox Series X e Xbox Series S
Per quanto banale e scontato, bisogna affermare che la prima grande necessità di Xbox Series X è sé stessa. In altre parole, Microsoft deve rendere disponibili più console sugli scaffali, digitali o reali, dei negozi di tutto il mondo.
Attualmente non sono stati condivisi dati ufficiali riguardo al numero di console distribuite, ma secondo VGChartz si parla di circa 2,4 milioni di Xbox Series X. Per confronto, Sony dovrebbe aver piazzato sul mercato mondiale circa 4,4 milioni di PS5, secondo i dati di inizio gennaio 2021. Si tratta ovviamente di numeri approssimativi che dobbiamo leggere con grande cautela, ma possiamo sfruttarli per avere un'idea di come stanno andando le cose a Redmond e a Tokyo.
È importante domandarsi quindi: perché PS5 è (presumibilmente) in vantaggio? Non pensiate sia legata a una pura questione di interesse da parte del pubblico. Certo, PS4 ha dominato la generazione in uscita e si tratta di un vantaggio non da poco, soprattutto considerando che la retrocompatibilità permette di portare con sé quasi tutti i giochi acquistati negli ultimi anni. Questa, infatti, spingerà molti a rimanere nella stessa famiglia di console per non perdere accesso ai propri titoli preferiti.
La verità, però, è che PS5 ha (presumibilmente) venduto molto più di Xbox Series X perché semplicemente Sony ha prodotto e distribuito più unità rispetto a Microsoft. I dati di vendita del 2020 e probabilmente anche di inizio 2021 sono puramente "dati di produzione". La conferma arriva dallo stesso Phil Spencer - capo di Xbox -, il quale ha spiegato a The Verge che la produzione è iniziata nella seconda metà dell'estate, "un po' più tardi rispetto alla concorrenza". Il motivo? Microsoft attendeva che AMD fornisse alcune componenti. Xbox Series X ed Xbox Series S sono quindi partite in ritardo e devono assolutamente riguadagnare terreno.
Microsoft ha inoltre bisogno di mettere in circolazione più Xbox Series S, ovvero il modello più economico. Sempre Spencer conferma infatti che Microsoft ha prodotto più Xbox Series X: una mossa comprensibile, visto che al D1 gli acquirenti sono tendenzialmente fan storici, "hardcore player" appassionati che ricercano il miglior hardware disponibile. Sul lungo periodo, come Spencer stesso ammette, la convenienza batte però la potenza: soprattutto nel Natale 2021, è altamente probabile che una nuova fetta di giocatori più "casual" si approcci alla nuova generazione, dando priorità al modello di console next-gen meno costoso.
I giochi esclusivi
Ovviamente mettere le console all'interno dei salotti di più giocatori è solo il primo passo. La vendita di Xbox Series X o Xbox Series S, in sé e per sé, ha poco valore. Il vero guadagno passa attraverso la vendita di giochi e servizi. Parliamo quindi prima di tutto dei videogame.
Microsoft, con il rinvio di Halo Infinite, è dovuta arrivare sul mercato senza vere e proprie esclusive di peso per Xbox Series X. La console ha infatti proposto giusto qualche indie e le versioni migliorate dei titoli Xbox One.
Come già detto, al D1 vi sono perlopiù giocatori appassionati che non hanno particolari dubbi sulla scelta della console e fanno un acquisto ragionato sul lungo termine. Il 2021 vedrà però l'arrivo di nuovi acquirenti che dovranno essere convinti a suon di esclusive. Iniziamo quindi facendo un punto della situazione software.
Prima di tutto, escludiamo da questo discorso gli indie. No, non è razzismo vero le produzioni "minori" (pessimo termine, ma avete capito). Semplicemente bisogna riconoscere che una manciata di bellissimi indie non smuoverà le masse. Servono prodotti AAA o che, perlomeno, diano l'impressione di esserlo.
Partiamo ad esempio da The Medium, un'avventura horror realizzata da Bloober Team (Layers of Fear, Observer, Blair Witch) che richiama le atmosfere del perduto Silent Hill. Il gioco arriverà il 28 gennaio 2021 ed è, tristemente, l'unica certezza del panorama videoludico di Microsoft.
Nel corso dell'anno potrebbe infatti fare la propria comparsa S.T.A.L.K.E.R 2, altro titolo di terze parti, ma un ritardo non è mai da escludere. Siamo più tranquilli riguardo alla possibilità di giocare a Everwild, nuovo titolo di RARE, pronto a stupire dopo il successo di Sea of Thieves. Purtroppo per il momento non abbiamo visto alcunché e, a meno di sorprese, non pare probabile che sia pronto per i primi mesi del 2021.
Asobo ha posizionato l'arrivo di Microsoft Flight Simulator su Xbox Series X nel corso della prossima estate. Pur non essendo esattamente una novità, il simulatore è uno dei titoli più apprezzati del 2020 e il suo arrivo su console sarà probabilmente ben accolto dai fan. Nella lista delle speranze inseriamo invece Senua's Saga: Hellblade II, un "indie con valori produttivi da AAA", difficilmente il più atteso ma comunque valida aggiunta alla lista delle esclusive Microsoft; purtroppo l'opera di Ninja Theory non ha ancora una data di uscita e il 2021 è tutt'altro che una certezza. Ovviamente, come già detto, avremo modo di giocare Halo Infinite a fine 2021, periodo che inizia a sembrare il vero lancio della console Microsoft.
I nomi non mancano, ma la diretta concorrente - PS5 - può contare su videogiochi più richiesti e noti, come Ratchet & Clank Rift Apart, Horizon Forbidden West, Gran Turismo 7 e - ufficialmente, per quanto poco ci si possa credere - God of War Ragnarock (nome non definitivo), oltre a vari titoli di terze parti dagli alti valori produttivi come Destruction AllStars, Returnal, Deathloop e Ghostwire Tokyo. Anche in questo caso, non consideriamo gli indie.
Non stiamo facendo questo discorso per sottolineare un'inferiorità di Xbox Series X|S, quanto più per far notare un grande rischio: durante il 2021 la console di Microsoft potrebbe perdere lo scontro mediatico, perché molto semplicemente Sony parte avvantaggiata disponendo di titoli ben impressi nella mente dei giocatori da molti anni.
Per vendere una console e relativi giochi è necessario che la gente li conosca e ne parli: serve fare pubblicità, su più livelli, dall'ADV di YouTube fino agli spot televisivi. E non si tratta di un ragionamento nato dal nulla: secondo le ricerche di MediaRadar, Sony ha speso il triplo di Microsoft nel pubblicizzare la propria console di nuova generazione nel periodo precedente all'uscita (19/10 - 9/11).
Microsoft ha ovvero bisogno di urlare ai quattro venti che anche Xbox Series X|S ha molto con il quale stupire i fan. Deve reiterare fino alla noia il numero di team di Xbox Game Studios e deve fare tutto ciò che i fan hardcore meno amano: mostrare il prima possibile giochi che non usciranno prima di vari anni.
Opere come Fable, Avowed, il prossimo Forza, ma anche Starfield di Bethesda devono cominciare a far parlare di sé, devono rilasciare vari trailer in CG che non dicono assolutamente nulla del gioco ma che facciano capire come Xbox Series X e Xbox Series S siano le console giuste già ora. In altre parole, Microsoft deve rendere il concetto "Xbox non ha giochi" un'idea assurda, degna di scherno. Poco conta se la maggior parte di quanto viene pubblicizzato è destinato a uscire a fine 2022 o anche oltre.
Game Pass e Live Gold
Come detto, i giochi sono solo una faccia della medaglia. I servizi sono oramai parte fondamentale del pacchetto di una console e Xbox Series X|S può contare sull'incredibile Game Pass. Secondo i dati più recenti, ci sono 15 milioni di iscritti. Nel corso del 2021 questo numero deve assolutamente crescere. In che modo?
In realtà, crediamo che sotto questo punto di vista Microsoft non stia sbagliando nulla. Il rapporto tra offerta e prezzo è assolutamente positivo in favore dell'utente, soprattutto perché ogni esclusiva first party viene introdotta sin dal D1. Ciò che Xbox Series X|S non deve fare è aumentare il prezzo mensile dell'abbonamento prima del tempo. La società di Redmond ha dimostrato di essere disposta ad investire grandi cifre sul Game Pass e deve continuare a farlo.
Game Pass deve diventare il simbolo di Xbox anche agli occhi delle masse meno informate. Il ragionamento di molti deve essere "Xbox Series S + Game Pass = tanti giochi e poca spesa, ovvero la soluzione perfetta". Il rumoreggiato ingresso di Ubisoft+ all'interno del servizio potrebbe essere una delle mosse più intelligenti in tal senso, considerando che i titoli della società francese fanno presa su un largo pubblico.
Non dobbiamo però dimenticarci di Live Gold. Il servizio dà la forte impressione di essere oramai parzialmente ridondante. I giochi inclusi mensilmente sembrano solo titoli scartati dal Game Pass, più che "regali" di Microsoft agli utenti. Bisogna però capire che eliminarli senza sostituirli o fondere Game Pass con Live Gold (con obbligatorio aumento di prezzo) scontenterebbe in realtà la maggior parte degli utenti che hanno bisogno di solo uno dei due servizi.
Sotto questo punto vista, quindi, Microsoft deve solo continuare sulla strada tracciata, senza arrischiare mosse che possano infastidire l'utenza.