
In un contesto, come quello attuale, in cui le software house hanno sempre più frequentemente le mani legate da esigenti publisher e le sorti dei brand sono proporzionali ai risultati al botteghino, è ormai routine vedere franchise storici dati in sviluppo a team esterni, spesso geograficamente e socialmente molto lontani dalla radice ideologica del capostipite. Silent Hill: Downpour, volente o nolente, ha seguito proprio questa strada. In un tentativo …
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