Parlando della versione PC di Diablo III alla GDC 2013, il lead designer di Blizzard Jay Wilson ha ammesso che la casa d'aste del gioco è sfuggita di mano allo sviluppatore, che non credeva avrebbe ottenuto l'enorme successo avuto tra i giocatori.
Insomma, Blizzard pensava che solo una frazione di persone sarebbe entrata nel servizio e avrebbe partecipato alle varie aste, e invece pare che non sia così e che ben il 50% dei giocatori attivi la usi regolarmente. Per questo motivo non è possibile rimuoverla tanto a cuor leggero, perché, nonostante le lamentele dei giocatori by-forum, che poi probabilmente sono i primi a spendere i loro soldi (come per i DLC), non è chiaro il livello di gradimento effettivo avuto da questa feature.
Blizzard sta valutando la situazione, perché si è resa conto di quanto la casa d'aste abbia danneggiato gli equilibri complessivi del gioco, mettendo i soldi al centro dell'esperienza, con i giocatori che passano più tempo a raccattare oggetti pagando che giocando, facendo fluttuare i prezzi.
I maligni potrebbero aggiungere che una situazione del genere va a vantaggio anche di Blizzard, che guadagna dalle singole transazioni. È anche vero però che le critiche hanno un po' incrinato l'immagine del brand e non si sa quanto questo possa fare bene a Diablo sul lungo periodo.
Fonte: Joystiq