Jason Rubin, ex presidente di THQ, ha rivelato alcuni retroscena dello sviluppo di Metro: Last Light, finanziato con il budget che "alcuni sviluppatori destinano alle scene di intermezzo".
Il titolo, lavorato in Ucraina, ha visto i suoi sviluppatori, almeno secondo quanto affermato da Rubin, lavorare su seggiole di plastica, schiacciati dalle richieste di THQ e costretti a volare in America per recuperare gli asset da nascondere attentamente per evitare furti al rientro in patria.
Condizioni non proprio esaltanti che hanno spinto Rubin a chiedere a Deep Silver, indirettamente, spiegazioni sulla mancanza di pubblicità, da parte del publisher che ha acquisito Metro, in merito al lavoro svolto da 4A Games. Aubrey Norris, pr di Deep Silver, non è rimasta silente e ha avvertito Rubin di non parlare di cose che non conosce, ottenendo im risposta un'accusa relativa alla mancata menzione di 4A Games sul sito di Metro: Last Light. A questo punto la Norris ha risposto che i trattava dello stesso sito messo su da THQ.
Fonte: GamesIndustry