Quando arrivò sul mercato nell'ormai lontano 2006, Bully rappresentò un discreto successo di vendite e ottenne anche buoni riconoscimenti dalla critica, ma nulla di paragonabile a quanto ottenuto con gli ultimi capitoli di Grand Theft Auto.
Pertanto, c'è da chiedersi se il gioco possa avere un futuro, ora che Rockstar è abituata a ben altre vette. L'ha chiesto direttamente Polygon a Dan Houser, il quale si è dimostrato decisamente incline a prendere in considerazione un nuovo Bully, un titolo che evidentemente è rimasto nel cuore di Houser: "so già che lo vorrei", ha detto di un seguito del gioco in questione, "speriamo, non si può mai dire. Ci sono un sacco di direzioni che si potrebbero intraprendere con quel gioco, è divertente", ha affermato.
Sul fatto di inserire il protagonista, Jimmy Hopkins, all'interno della serie GTA Houser si è invece dimostrato più categorico, dimostrando peraltro un apprezzamento particolare per il personaggio in questione: "non l'ho mai visto come allo stesso livello di degenerazione", ha affermato l'uomo Rockstar, "è un ragazzo cattivo, perché viene da una situazione familiare difficile, che può prendere diverse strade. Non sarà un ladro di auto, è troppo inserito nella società per esserlo, è in una scuola privata dura, ma finirà bene perché quella è la parte più difficile della sua vita", ha spiegato. "E' un'anima irrequieta, ma ha un cuore. Per certi versi si potrebbe dire che è simile a Niko in qualche maniera, ma Jimmy non vuol provare a bruciare semplicemente la scuola, cerca piuttosto di resistere alle ingiustizie".
Fonte: Polygon