Invece di produrre leggi assurde ed enti inutili, in Inghilterra hanno deciso di prendere seriamente la questione della classificazione dei videogiochi, che da loro ha forza di legge. Comprendendo il problema di molti negozianti, ossia che spesso sono i genitori ad acquistare titoli per adulti per i figli senza poter far nulla per impedirglielo, si è cercata un'altra strada. La Nantwich Education Partnership, associazione di diverse scuole del Cheshire in Inghilterra, ha deciso di denunciare per negligenza alla polizia e ai servizi sociali i genitori di bambini che avranno accesso ai videogiochi classificati come 18+. Saranno i professori a rilevare nei discorsi dei bambini le possibili violazioni.
Si tratta sicuramente di un sistema estremo per combattere le violazioni del rating e pare che ci siano anche alcune grosse problematiche legali nell'attuarlo, su cui non ci addentriamo per mancanza di conoscenza (se qualcuno tra i lettori conosce bene il sistema giuridico inglese, può illustrarci liberamente la questione). Certo che se per i bambini molto piccoli il controllo è più semplice, per quelli più grandi può essere un problema, visto che fonti da cui entrare in contatto con i videogiochi sono ormai molteplici. Ad esempio un ragazzino può non acquistare un gioco, ma vederne dei video su YouTube, video che oltretutto non hanno alcuna classificazione. Si tratta di questioni rilevanti che rendono provvedimenti del genere difficilissimi da applicare, a meno di non voler riempire gli istituti di accoglienza di giocatori di Call of Duty e Grand Theft Auto V. Comunque vedremo come si svilupperà la situazione e vi terremo aggiornati.
Fonte: Nintendo Life