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Un report di Nikkei porta alla luce diversi dettagli inquietanti sulla situazione di Konami

Situazione orwelliana

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   03/08/2015

La rivista finanziaria nipponica Nikkei ha pubblicato un report piuttosto inquietante sull'attuale situazione interna di Konami, che non sembra essere più un luogo di lavoro particolarmente idilliaco.

Ovviamente non possiamo prendere la notizia come ufficiale né verificata, anche se la fonte è alquanto autorevole, anche perché arriva da voci di corridoio e insider anonimi. A quanto pare, questi sono gli elementi salienti:

- Konami ha deciso di spostare definitivamente le risorse dalla produzione dei giochi di grosso calibro a titoli più economici e social, il tutto sarebbe partito dalla pubblicazione nel 2010 di Dragon Collection, che ha portato a grandi profitti con una spesa minima
- Metal Gear Solid V: The Phantom Pain in tutto questo ha rappresentato un elemento di grande rottura rispetto alla nuova politica, considerando che la sua produzione è costata oltre 10 miliardi di yen (80 milioni di dollari)
- Kojima Productions è ora nota come "Number 8 Production Department" e i suoi computer non hanno accesso a internet, possono solo inviare messaggi interni
- I dipendenti di Konami vengono monitorati in pausa pranzo, se passano troppo tempo in pausa il loro nome viene annunciato attraverso gli speaker interni della compagnia
- La maggior parte dei dipendenti non hanno email fisse, tranne coloro che hanno contatti con l'esterno per il proprio ruolo, mentre in altri casi le email vengono cambiate periodicamente
- Gli sviluppatori che non sono considerati particolarmente efficaci sul lavoro vengono riassegnati a ruoli anche completamente diversi, come la sicurezza o vari ruoli presso gli stabilimenti di macchine pachinko. Questa cosa a quanto pare riguarda anche i producer che si occupano di grossi titoli: nel 2013 è emerso su Asahi News il caso di uno sviluppatore Konami che è stato riassegnato in uno stabilimento di pachinko, cosa che lo ha portato alla depressione
- Quando il suddetto sviluppatore ha annunciato su Facebook che lasciava Konami per un nuovo lavoro, la compagnia ha controllato il post e ha smistato in altri ruoli coloro che hanno posto un "like" sul messaggio.

Nikkei ha chieto un commento al fondatore di Konami, Kagemasa Kozuki, ma non ha ricevuto risposta. Kozuki peraltro sembra essere diventato piuttosto sfuggente nell'ultimo periodo, a differenza del passato.