Quando Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è stato annunciato, in occasione del PlayStation Experience di dicembre, in molti hanno ipotizzato che si trattasse di una raccolta esclusiva per PlayStation 4, quindi in linea di continuità con le origini della serie. In queste ore la divisione irlandese di PlayStation è tornata sull'argomento con alcuni post condivisi su Twitter, successivamente ripresi anche dal sito PlayStation Universe. Il primo tweet, messo online ieri pomeriggio e prontamente cancellato, suggeriva che il gioco sarebbe rimasto esclusiva totale PlayStation 4. Un secondo messaggio, apparso in seguito, riportava invece che: "Crash Bandicoot arriverà il 30 giugno 2017.
Per chiarire il post precedente, arriverà prima su PlayStation 4 e PlayStation 4 Pro". Da questo secondo commento sembra quindi di capire che possa trattarsi solo di un'esclusiva temporale, una prospettiva che a ben vedere è perfettamente compatibile con l'evoluzione vissuta dalla serie già da molti anni a questa parte.
Come ben sappiamo Crash Bandicoot nasce come esclusiva di punta di Sony. A metà degli anni '90 la casa giapponese affidò ai fondatori di Naughty Dog, Jason Rubin e Andy Gavin, il compito di plasmare un nuovo personaggio che avrebbe dovuto far breccia nel cuore dei giocatori più giovani, rivaleggiando con le apprezzate mascotte di Nintendo e di SEGA. Durante la prima generazione PlayStation, Crash Bandicoot permise a Sony di diventare facilmente riconoscibile in un mercato che ancora non le apparteneva, e ad un team emergente come Naughty Dog di gettare le basi per le esperienze di altissimo livello partorite nelle generazioni successive, da Jak & Daxter a The Last of Us, passando per le avventure archeologiche di Nathan Drake.
D'altro canto sappiamo altrettanto bene che, dopo l'uscita di Crash Bandicoot: Warped e dello spin-off Crash Team Racing, la storia del franchise abbia inforcato un percorso senza ritorno, uscendo dal novero dei prodotti first-party di Sony dopo la cessione dei diritti a Vivendi Universal nel 2000. Lo sviluppo dei capitoli successivi venne affidato a Traveller's Tales, che realizzò Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex (2001) e Crash Twinsanity (2004), due titoli discreti ma incapaci di replicare il grande successo vissuto durante la generazione precedente.
Come prevedibile Vivendi decise di rendere la saga multipiattaforma, sancendone l'approdo su Xbox One e su GameCube, e di realizzare ulteriori spin-off, inclusi alcuni episodi portatili pubblicati su Game Boy Advance.
Nel 2007 un nuovo passaggio di timone portò ad un ripensamento sostanziale delle meccaniche di gioco. Radical Entertainment mise quindi sul mercato Crash of the Titans (2007) e Crash: Il Dominio sui Mutanti (2008), ma ormai l'identità della serie si era persa in modo definitivo. Nel frattempo si consumava anche la fusione tra Vivendi e Activision, che ci riporta ai giorni nostri. Sotto il segno del publisher americano il franchise di Crash Bandicoot è decisamente scomparso dai radar, fino all'annuncio del PlayStation Experience 2016.
Quindi, tirando le somme, cosa possiamo aspettarci? La raccolta rimarrà un'esclusiva oppure no? A nostro avviso è altamente plausibile che venga messa sul mercato con lieve anticipo su PlayStation 4, per poi essere sdoganata anche altrove. Dopotutto, al di là delle contraddittorie dichiarazioni condivise da PlayStation Ireland, i trailer mostrati finora non hanno mai riportato diciture che dimostrino, in modo esplicito, l'esclusività PlayStation 4. Non dimentichiamoci nemmeno che una strategia analoga è già stata sfruttata lo scorso anno, quando alcuni contenuti ispirati a Crash Bandicoot sono stati introdotti all'interno di Skylanders Imaginators. Anche in quel caso il materiale è stato dapprima reso disponibile su PlayStation 3 e PlayStation 4, per poi approdare anche su Xbox One, Xbox 360 e Wii U a distanza di qualche settimana.