Last Day of June parte da una premessa narrativa piuttosto semplice, che si rifà in parte all'idea del film Il Giorno della Marmotta ma la rielabora in chiave più drammatica. Tutto parte da un semplice appuntamento tra Carl e June, una felicissima coppia di innamorati. Da lì le cose prendono una piega inattesa: June muore in circostanze lasciate all'immaginario del giocatore, e si controlla Carl su una sedia a rotelle, mentre vaga per la sua ormai solitaria e buia abitazione. Da lì inizia l'avventura vera e propria, con Carl che scopre di poter rivivere i ricordi attraverso i dipinti lasciati dalla sua amata e - probabilmente - di essere anche in grado di alterare gli eventi.
La premessa è tuttavia solo la punta dell'iceberg, perché Last Days of June contiene numerosi elementi che ci spingono a tenerlo d'occhio con estremo interesse. La narrazione, ad esempio, non ha uno svolgimento lineare ma si struttura a flashback e potrebbe farsi gradualmente più elaborata man mano che si avanza. Last Day of June si pone dunque un obiettivo tutt'altro che facile: spiccare all'interno di un genere dove i prodotti eccelsi non mancano - quello dei titoli prevalentemente narrativi - grazie alla sua art direction, al suo sonoro (che al di là delle musiche fantastiche non sfrutta dialoghi parlati, ma semplici versi che ben si sposano alla semplificazione anatomica dei personaggi) e alla sua singolare struttura narrativa, la cui validità è peraltro ancora tutta da dimostrare. Inoltre l'impressione è quella di una storia con diverse ramificazioni in base alle azioni del protagonista.