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E se continuare a sottolineare la maggiore potenza di Xbox One X rispetto a quella degli altri sistemi faccia vendere più delle esclusive?

Siamo sicuri che le esclusive siano davvero indispensabili?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/08/2017

A leggere le dichiarazioni di quelli che stanno per lanciare un titolo su Xbox One X è facile individuare un tema comune: è la console più potente sul mercato e i giochi ci girano meglio che su qualsiasi altra macchina, PC high-end esclusi. Leggiamone alcune:

Chris Wilson, il producer di Path of Exile: "Xbox One X offre due vantaggi: il primo è che i giochi che girano a 1080p passeranno a 4K senza compromessi, il secondo è che la potenza extra potrà essere utilizzata per migliorare ulteriormente la grafica."

Pearl Abyss, il team di Black Desert Online: "non vediamo l'ora di invitare i primi avventurieri sulla nostra versione console, che sarà giocabile in una vera risoluzione a 4K."

Julien Laferriere, producer di Assassin's Creed Origins: "È davvero una macchina straordinaria, che ci permette di utilizzare una risoluzione dinamica per un rendering del gioco a 4K. Il mondo che abbiamo creato è incredibile in Ultra HD, ed è solo una delle tante cose che potremo fare grazie a Xbox One X."

L'impressione che gli sviluppatori seguano le linee guida dettate dalla comunicazione di Microsoft è davvero forte. Probabilmente le terze parti lo fanno in modo spontaneo (effettivamente è la console più potente e possono lavorarci meglio che sulle altre), ma l'immagine che emerge di Xbox One X è una sola e va a coincidere con quella voluta dal produttore e già esplicitata nel primo paragrafo, immagine che viene rafforzata dalle analisi tecniche dei vari Digital Foundry, il cui scontatissimo risultato è e sarà sempre lo stesso: i giochi girano meglio e sono più belli da vedere su Xbox One X che su PlayStation 4 Pro, la sua concorrente diretta.

Per vendere una console al videogiocatore che legge siti specializzati e si informa in modo più approfondito la potenza non basta (almeno non sempre). Il suo interesse principale sono i giochi. Ma questo tipo di giocatore quanto conta sul mercato? Poco. Diciamo meglio: fa parte di una nicchia. Grande, ma è sempre una nicchia rispetto alla massa di quelli che comprano una console per mille altri motivi che poco hanno a che fare con i videogiochi in quanto tali (pubblicità, passaparola e altro).

Tempo fa uno studio sottolineò come molti di quelli che acquistavano PlayStation 4 invece di Xbox One lo facevano perché la console di Sony garantiva le versioni migliori dei titoli più giocati. Sony ha cavalcato per anni questa sua supremazia tecnica e non ha mai provato a stemperare la console war montante, combattuta a colpi di risoluzioni e Digital Foundry, perché gli faceva buon gioco. Con Xbox One X Microsoft sta provando a ribaltare il tavolo, ossia a ottenere pubblicità gratuita, sottraendola a Sony, da chi si occuperà di notificare l'ovvio. Nei prossimi mesi tutti i tripla A multipiattaforma che usciranno sul mercato saranno analizzati in dettaglio e di ognuno sarà detto: "la versione migliore è quella Xbox One X", quando prima si diceva: "la versione migliore è quella PlayStation 4". Si tratta di una pubblicità incredibile, la cui efficacia è già stata dimostrata e che sta già dando i suoi primi frutti.

Con questo vogliamo dire che Xbox One X sarà sicuramente un successo? Assolutamente no. Anzi, abbiamo ancora i nostri dubbi e non diamo nulla per scontato (soprattutto per via del prezzo). Ma guardiamo in faccia alla realtà: chi continua a legare il successo delle console alle sole esclusive o addirittura alle inutili conferenze da fiera, buone solo per perdersi in chiacchiere da vecchie comari, è un ingenuo rimasto legato a schemi mentali che andavano bene quando i videogiocatori erano antropologicamente molto diversi da quelli di oggi. Forse sarebbe il caso che quando si ragiona di vendite potenziali si inizino a considerare diversi fattori, abbracciando varie prospettive, invece che limitarsi a riproporre quelle che ci fanno più comodo.