La politica statunitense si sta dimostrando particolarmente attiva nello studiare e contrastare il fenomeno delle casse premio, sempre più diffuso nel mondo dei videogiochi (anche se molti videogiocatori sembrano ormai esserne assuefatti, dopo la fiammata Star Wars: Battlefront II).
Dopo le iniziative dello stato delle Hawaii, oggi riportiamo quella della senatrice Maggie Hassan, che ha chiesto all'ESRB, in una lettera indirizzata alla presidente Patricia Vance, di rivedere la questione e decidere se la presenza di casse premio vada indicata sulle scatole dei videogiochi. Secondo la senatrice, l'ESRB deve cercare di rimanere al passo con i cambiamenti tecnologici di un settore in continua evoluzione come quello dei videogiochi, in particolare quando vengono messe in campo tattiche predatorie che colpiscono i minori. La Hassan ha anche aggiunto che le casse premio stanno destando molta preoccupazione per l'uso che fanno di principi psicologici e meccaniche seduttive che si ritrovano spesso nei casinò e nei giochi basati sulla fortuna. Insomma, si intravvedono dei grossi danni potenziali per gli utenti, soprattutto per quelli più piccoli. La senatrice ha anche ricordato che recentemente la World Health Organisation ha classificato come malattie comportamentali i "gaming disorder".