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I videogiochi sono catartici, secondo un capo buddista

Nientemeno che il diciassettesimo Karmapa è un videogiocatore

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   22/09/2009

Ogyen Trinley Dorje è uno dei due candidati al titolo di 17esimo Karmapa, che è il titolo massimo all'interno di una sezione tibetana del buddismo.

Ebbene, questo ragazzo a quanto pare è anche un videogiocatore alquanto appassionato, che ha intenzione di innalzare l'idea del videogioco come strumento per curare l'anima, o quasi. "Io vedo i videogiochi come una terapia emozionale", ha detto Dorje in un'intervista al The Times of India, "un livello mondano di terapia emozionale per me".

Secondo Dorje, i videogiochi sono un sistema per confrontarsi e gestire certe emozioni quando queste si ergono sopra le normali condizioni e diventano oppressive: "l'aggressività che emerge nei videogiochi soddisfa qualsiasi desiderio che potrei avere di esprimere tale sentimento", dice ancora Dorje, "per quanto mi riguarda, è una cosa molto positiva perché quando mi ci dedico non sento il bigogno di colpire nessuno in testa", facendo nascere il sospetto che - non avendo fatto nomi di videogiochi particolari - possa essere un fanatico degli sparatutto particolarmente agguerriti. Attenzione a come vi comportate dunque, quel cecchino infallibile in Call of Duty 4 potrebbe essere nientemeno che il diciassettesimo Karmapa.