La reputazione, si sa, non è facile da mantenere nonostante il successo, soprattutto su internet. Negli anni Activision, uno dei più grandi publisher di videogiochi a livello mondiale, si è costruita una fama non proprio idilliaca tra i videogiocatori, soprattutto per le chiusure di studi e serie importanti eseguite con una certa spregiudicatezza. Che sia tutto un fraintendimento?
Dan Winters fa risalire il calo d'immagine della società al momento della fusione con Blizzard, aggiungendo che in realtà niente è cambiato e le persone sono rimaste le stesse, così come l'organizzazione interna: "Non siamo un impero del male monolitico che prende decisioni in una stanza buia". Il problema sarebbe proprio l'essere diventati i numeri uno.
Winters ha aggiunto che Activision ha ancora lo stesso rispetto e apprezzamento di un tempo per il talento e che lo studio ha mantenuto la propria identità anche grazie al lavoro di Bobby Kotick. Questa difesa personale del boss ci fa venire in mente che nel giro di poche settimane è già la terza che leggiamo fatta da autorevoli dipendenti. Che ci sia veramente un problema?
Fonte: Destructoid