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Candella Software difende Alien Jihad e le ragazze bunga bunga

E ora chi difenderà la difesa?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/04/2011

Dopo l'annuncio di Alien Jihad per PC, iOS, Android e console casalinghe avvenuto questa mattina, Candella Software è stata subissata dalle polemiche. Per difendersi dalle accuse di sciacallaggio e di cattivo gusto (no, le parolacce non possiamo riportarle), la software house, diventata improvvisamente famosissima, ha descritto lungamente il background che fa da sfondo al gioco.

Alien Jihad è ambientato in un mondo dove i palestinesi e gli israeliani organizzano feste insieme, l'Arabia Saudita è piena di ragazze in minigonna, gli USA, l'Iran e la Corea del Nord hanno creato l'asse della pace, l'Afghanistan è stato dichiarato il posto più sicuro del mondo, la Somalia è in boom economico, la Francia accoglie con gioia i migranti dall'Italia e così via. Questo paradiso viene invaso dagli alieni del pianeta Virginopolis che trasformano i banchieri di Wall Street in cloni.

Dick Puffin, il leader del "British Nazi Party" annuncia che "Noi siamo gli aborigeni di questa terra". L'ex primo ministro australiano, Mr. Howard vuole invitare gli alieni a giocare a cricket per poi fargli quello che solitamente si fa con gli aborigeni.

Il gerontocrate Presidente del Consiglio italiano, "Saint Silvio", commenta (mentre si fa fare un massaggio con l'olio dalla sua fidanzatina minorenne) che "La nostra cultura è molto superiore alla loro. È molto meglio fare l'amore con le ragazze bunga bunga che con le aliene" (lo hanno scritto loro, lo giuriamo). L'america reagisce dichiarando che gli alieni pongono una grande minaccia alla loro cultura superiore.

Quindi, il comunicato si conclude con una frase che suona come un manifesto: "è arrivato il momento che l'industria dei videogiochi affronti soggetti maturi che riguardano la vita di milioni di persone".

Ovviamente molti si sono chiesti se Alien Jihad non sia una semplice provocazione, ma Ajith Ram, il creative director di Candella, ha affermato che il gioco esiste e che la scelta di riferimenti così riconoscibili è deliberata per affrontare alcuni dei temi che giornalmente affollano le notizie.

Ajith Ram ha quindi parlato lungamente del gioco, definendolo sullo stile del vecchio Rebel Assault per PC, dicendo che non vede scandalo nel fatto che siano affrontate problematiche politiche in un medium che ambisce ad essere considerato una nuova forma d'arte.

Rimane aperta la questione dell'ottenere le autorizzazioni per pubblicare il gioco sui sistemi iOS e sulle console casalinghe. Staremo a vedere.

Fonte: eurogamer.net

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