Durante un meeting per azionisti Sony tenutosi ieri a Tokyo il CEO di Sony, Sir Howard Stringer, ha affermato che gli attacchi degli hacker sono dovuti al tentativo di Sony di proteggere le sue proprietà intellettuali e i suoi contenuti che sono ovviamente videogiochi. Non una rivelazione, dunque, visto che tutto sembra essere partito per le manovre legali che la compagnia ha intrapreso contro GeoHot dopo che questi ha infranto le protezioni della PS3. Eppure con questa affermazione Stringer ha affermato di non aver colto il punto di vista degli hacker che con i videogiochi non centra nulla mentre ha a che fare con la libertà di utilizzo della console in se.
In ogni caso è chiaro che entrambe le fazioni hanno sottovalutato un elemento, ovvero l'utenza, che è al contempo vittima e responsabile. E finchè questi due fattori non avranno la giusta importanza, che dovremmo pretendere noi cittadini, ci saranno poche speranze di vedere un'umanità più corretta. Da una parte infatti abbiamo un'utenza onesta che è stata estromessa dal PSN e da servizi assolutamente legittimi dagli hacker, e dall'altra abbiamo una marea di persone che sono pronte a sfruttare le falle appena queste si presentano. Ma su questo Sony preferisce soprassedere sapendo che le critiche che coinvolgono troppe persone fanno male agli affari.
Fonte: Reuters