Un po' lo sospettavamo. In fondo basta vivere in città per incontrare ragazzi che scalano palazzi a mani nude o altri che prima di girare intorno a un palazzo lanciano una granata per pulire la strada. Fortunatamente ora la scienza (sarebbe meglio dire la stampa generalista) ci viene in aiuto per dimostrare che i videogiocatori non sanno distinguere la realtà dalla fantasia, almeno stando a quanto riportato dalla free press inglese Metro.
Reggetevi sulla sedia (sempre che crediate che sia una sedia e non un'astronave), perché dopo aver sottoposto un amplissimo campione di ben 42 giocatori tra i 15 e i 21 anni a dei terribili videogiochi per più di dieci ore, degli scienziati hanno verificato che la maggior parte ha sperimentato dei fenomeni di 'games transfer'.
Ora, senza metterci a discutere di psicologia che non siamo i più adatti per farlo, gli studi non andrebbero compiuti su un campione più ampio per trarre certe conclusioni? Comunque, in questo caso la colpa non è della scienza in sé, ma della stampa che deve creare sensazionalismo a tutti i costi con dei titoli che spesso trascendono il contenuto degli articoli.
Basta continuare a leggere per scoprire che Mark Griffiths stesso, coautore della ricerca, ammette che lo studio non è completo e che richiederebbe molti approfondimenti. Oltretutto, le conclusioni generali non sono drammatiche come il titolo dell'articolo farebbe intendere. E allora perché voler dare l'idea che i videogiocatori siano tutti dei dissociati dalla realtà?
Fonte: CVG