Il gruppo di QA Tester di Raven Software, lo studio di Call of Duty: Warzone, ha annunciato che interromperà lo sciopero che stava portando avanti per settimane, in attesa di una risposta da parte di Activision Blizzard sul riconoscimento del sindacato che hanno proposto. Questo significa che, in caso di risposta negativa, lo sciopero potrebbe ricominciare.
Come riportato in precedenza, alcune settimane fa i QA tester di Raven Software hanno iniziato uno sciopero in risposta al licenziamento di 12 dipendenti da parte di Activision Blizzard, ritenuto ingiusto. Pochi giorni fa, sempre i QA Tester di Raven, hanno annunciato la proposta di formare un sindacato, la Gamer Workers Alliance, chiedendo ad Activision Blizzard che questo venga riconosciuto ufficialmente.
Come riporta l'Activision Blizzard King Worker Alliance su Twitter, in attesa che la compagnia risponda alla proposta, lo sciopero è terminato.
"In attesa del riconoscimento del nostro sindacato, lo sciopero di Raven QA è terminato. I fondi di sciopero inutilizzati verranno immagazzinati per futuri sforzi di organizzazione/sciopero", recita il messaggio di ABK.
Tuttavia, il problema è che tale sindacato così come la proposta in sé non ha alcuna validità legale, come spiegato dallo YouTube Hoeg Law. Non c'è stata infatti una votazione formale a maggioranza qualificata ed è ancora da stabilire persino se il reparto QA di Raven Software possa essere considerato un'unità contrattuale appropriata per la formazione di un sindacato.
Insomma, Activision Blizzard ha tutti i presupposti, legalmente parlando, per rifiutare la proposta della Gamer Workers Alliance. E in tal caso lo sciopero potrebbe riprendere nuovamente. Ovviamente vi terremo aggiornati sull'evoluzione della vicenda.