Gli Amazon Prime Day 2020 saranno rinviati perlomeno fino ad agosto per il rischio coronavirus. Una mossa che potrebbe costare al colosso dello shopping dai 100 ai 300 milioni di dollari di danni.
Alcune voci raccolte da Reuters, ma non confermate da Amazon, parlano di un rinvio degli Amazon Prime Day da luglio a perlomeno tutto agosto. Questi giorni di sconti, pensati per aumentare il volume delle vendite in un periodo solitamente tranquillo come quello estivo e per svuotare i magazzini in vista del periodo natalizio, potrebbero essere rinviati di almeno un mese per il diffondersi del coronavirus nel mondo.
Amazon, infatti, avrebbe problemi ad affrontare tali volumi di vendite con gli attuali problemi logistici che stiamo vivendo e il rallentamento delle catene produttive per via del distanziamento sociale. Questo rinvio potrebbe avere un impatto che andrà dai 100 ai 300 milioni di dollari (nel caso si concretizzi lo scenario peggiore) per il colosso dello shopping, che si troverebbe a dover gestire degli eccessi di magazzino rimasti invenduti per un mese o più.
Eccessi che creerebbero costi di mantenimento, ma anche problemi logistici per gestire il resto delle merci.
Il distanziamento sociale, oltretutto, potrebbe anche influenzare altri business di Amazon. Diversi sindacati dicono che il colosso non ha fatto abbastanza per la sicurezza dei dipendenti, con il rischio che alcune strutture vengano chiuse. C'è anche la possibilità che alcun lavori di potenziamento della rete Amazon Web Services (AWS) in Irlanda vengano posticipati per la mancanza di personale.