Apple ha avviato un'azione legale contro il noto youtuber Jon Prosser e Michael Ramacciotti, accusandoli di aver orchestrato un piano per accedere illegalmente a un iPhone prototipale contenente una versione non annunciata di iOS, inizialmente identificata come iOS 19 e poi presentata ufficialmente alla WWDC 2025 come iOS 26.
Secondo la denuncia depositata presso la Corte distrettuale della California, Ramacciotti avrebbe sfruttato la sua amicizia con Ethan Lipnik, dipendente Apple, per ottenere accesso fisico al dispositivo. Approfittando dell'assenza di Lipnik dalla propria abitazione, Ramacciotti avrebbe sbloccato il prototipo e, tramite una videochiamata FaceTime, mostrato il sistema operativo a Prosser.
Quali funzionalità sono state mostrate?
Tra le funzionalità mostrate nei video figurano elementi poi confermati nella versione ufficiale di iOS 26: l'interfaccia "Liquid Glass" con effetti semitrasparenti, nuove tab bar a forma di pillola, un'app Fotocamera ridisegnata e un'app Messaggi aggiornata con tasti circolari. Apple sostiene che queste informazioni provenivano direttamente dal dispositivo trafugato.
Come ha fatto Prosser a mostrare questi contenuti? Semplice, pare che abbia registrato lo schermo, prodotto dei rendering accurati e pubblicato il materiale sul suo canale Front Page Tech tra gennaio e aprile 2025, creando chiaramente un danno all'azienda di Cupertino.
I dettagli della causa
La causa invoca la violazione del Defend Trade Secrets Act e del Computer Fraud and Abuse Act, chiedendo il blocco immediato di qualsiasi ulteriore diffusione dei dati e il risarcimento per i danni economici e reputazionali. Apple teme infatti che altri contenuti riservati siano ancora in possesso degli imputati e possano essere divulgati.
Jon Prosser, tramite il suo profilo X, ha negato ogni coinvolgimento consapevole, dichiarando: "Le cose non sono andate così dalla mia parte. Non vedo l'ora di parlarne con Apple." Il caso ha sollevato un ampio dibattito sull'etica delle fughe di notizie nel settore tech e sulla tutela della proprietà intellettuale in un'epoca in cui l'accesso a informazioni riservate può compromettere mesi di sviluppo industriale.