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Blizzard: sviluppatore dice di essere stato licenziato per della satira fatta tramite i loot goblin

Uno sviluppatore di Blizzard afferma di essere stato licenziato per aver fatto parlare i loot goblin come dei capitalisti rapaci.

Blizzard: sviluppatore dice di essere stato licenziato per della satira fatta tramite i loot goblin
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   02/06/2023

Uno sviluppatore di Blizzard, Eric Covington, ha accusato la compagnia di averlo licenziato per aver fatto satira sull'avidità delle multinazionali tramite il loot goblin di World of Warcraft: Dragonflight. Per inciso, il loot goblin è quel fastidiosissimo essere che appare, ruba il bottino, e scappa dentro dei portali magici senza poter essere catturato. Blizzard lo ha usato la prima volta nella serie Diablo, per poi introdurlo anche in quella Warcraft. In realtà qualcosa del genere era già presente anche in titoli del passato, come Golden Axe.

Covington faceva parte del team che si occupa delle quest di World of Warcraft. Per il loot goblin ha scritto delle battute tipo "Un altro trimestre record per i ricavi!", "Non si dividono i profitti!" senza starci a pensare troppo. Poi all'improvviso è stato licenziato, secondo lui perché qualcuno in alto ha letto le battute, usate anche dal marketing, e ci si è visto riflesso.

Leggendo le frasi pubblicate da Covington è facile riconoscere alcuni riferimenti alla situazione attuale di Activision Blizzard, tipo "È ora di tornare in ufficio!", relativa all'obbligo imposto a molti di tornare a lavorare in ufficio dopo un lungo periodo di smart working, che ha causato non pochi problemi, oppure "Un altro yacht per me!", che potrebbe fare riferimento a delle battute interne alla compagnia. Da sottolineare che Covington è stato cacciato prima della fine del mese, così da non maturare alcuni benefici previsti dal suo contratto.

Come accennato, nonostante qualche dirigente non abbia gradito la sua satira, il marketing invece l'aveva apprezzata enormemente, tanto da usarla per dei tweet promozionali.

Covington ha anche detto che avrebbe potuto sostituire i dialoghi non graditi, se gli fosse stato chiesto e gliene fosse stata data la possibilità. Dopo il licenziamento ha spedito un'email alla compagnia per chiedere di riconsiderare la sua posizione, anche perché tutti i dialoghi che ha scritto erano stati revisionati e approvati dai suoi responsabili, senza che gli fosse stato opposto nulla in merito.

Nel frattempo il CEO Bobby Kotick ha affermato che in Activision Blizzard va tutto bene e che la cattiva stampa degli scorsi mesi è stata causata dai movimenti sindacali che vogliono destabilizzare la compagnia. Ha anche paventato l'idea che i futuri giochi abbiano dei dialoghi scritti dalle intelligenze artificiali generative.