Dei genitori hanno finto il ban da Call of Duty: Warzone del figlio di sei anni, per farlo diventare virale e ottenere un contratto da un grande clan. Quella che sembra la storia distopica di una puntata di Black Mirror è in realtà una banalissima storia del nostro mondo.
La scorsa settimana è girata la notizia del ban di RowdyRogan, bambino prodigio di sei anni fortissimo in Call of Duty: Warzone, nonché streamer seguito da più di 200.000 seguaci tra Twitch e YouTube. Il padre ha postato su Twitter un messaggio in cui ha annunciato il ban, con tanto di video a dimostrarlo.
Subito i videogiocatori hanno iniziato a urlare sguaiatamente contro la cattiva Activision, rea di aver ucciso i sogni di un bambino. Alcuni siti, come Dexerto e Polygon, hanno anche ripreso la notizia dandogli risalto, unendosi alla campagna anti-publisher. Qualcuno però, guardando la registrazione di ciò che è successo, ha iniziato a sospettare che ci fosse del marcio dietro all'intera storia (non che trasformare in uno streamer un bambino di sei anni sia proprio il massimo della vita, ma sorvoliamo) e sono partite le prime indagini. Guardando il filmato attentamente non può sfuggire come la clip sia adulterata con dei tagli molto rozzi nella parte audio. Inoltre i due genitori sembrano recitare, ossia non hanno un comportamento molto naturale.
PC Gamer ha quindi scoperto, contattando Activision, che l'account di RowdyRogan non è mai stato bannato e che l'intera storia è stata una gabola dei due genitori dell'anno parte di una campagna per spingere il FaZe Clan a prendere il bambino nelle sue fila tramite la competizione FaZe5, che prevede una serie di prove, tra le quali pubblicare un contenuto facendolo diventare virale.
Questo è quindi il motivo del ban finto, del bambino piangente e dei genitori disperati. Dopo essere stati scoperti, i due genitori hanno pubblicato un video di spiegazioni sul canale YouTube del bambino, affermando che il piccolo si è divertito a partecipare alla messa in scena. In fondo il suo sogno era quello di entrare nel FaZe Clan, quindi il fine giustifica i mezzi.