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Cina: il nuovo blocco ai videogiochi potrebbe far chiudere centinaia di sviluppatori

La Cina sta di nuovo bloccando l'approvazione di videogiochi e questo potrebbe causare la chiusura di centinaia di sviluppatori.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   02/01/2022

Come segnalato dall'analista Daniel Ahmad, attivo particolarmente in ambito orientale e cinese, la Cina ha bloccato nuovamente l'approvazione di nuovi giochi. Questo potrebbe causare la chiusura di centinaia di sviluppatori del territorio.

Ahmad riporta su Twitter un report, correggendo le informazioni segnalate dalla fonte. Come potete vedere, Ahmad afferma che nel 2021 il numero di compagnie videoludiche con almeno un gioco registrato che sono state chiuse è 850, in diminuzione rispetto al 2020. Nel 2018, però, il blocco delle approvazioni di nuovi giochi è costato caro a 1.200 compagnie videoludiche, che hanno dovuto chiudere.

Ahmad spiega quindi che se il blocco attuale non venisse rimosso rapidamente, piccole e medie compagnie potrebbero essere a rischio. Ovviamente le più grandi compagnie possono contare su giochi as a service di successo già pubblicati (che rimangono disponibili e continuano a monetizzare) e sui mercati esterni alla Cina.

Ricordiamo anche che questo blocco non impedisce la pubblicazione di giochi che hanno già ottenuto l'approvazione, quindi sul breve periodo, probabilmente, il mercato cinese vedrà l'arrivo di nuovi giochi. Sul medio-lungo periodo, se il blocco non venisse revocato, potrebbe però esserci penuria di pubblicazioni.

Ahmad, inoltre, ha condiviso alcuni scatti fotografici delle prime pubblicità cinesi di PS5.